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Nagel

Joachim Nagel, chi è e cosa pensa il nuovo capo (con tessera Spd) della Bundesbank

Curriculum, passioni politiche e idee di politica monetaria di Joachim Nagel, nuovo presidente della Bundesbank al posto di Jens Weidmann

 

Sarà l’economista Joachim Nagel a succedere a Jens Weidmann alla guida della Bundesbank dal 2022.

Nagel è vice direttore del dipartimento bancario presso la Banca dei regolamenti internazionali. In precedenza, ha lavorato per 17 anni per la Bundesbank, passando nel 2017 alla KfW, la banca statale per lo sviluppo della Germania.

È una delle prime nomine importanti del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, che è da poco salito al potere a capo di una coalizione con i Verdi e i liberali della FDP.

La sua candidatura è stata proposta dal governo per sostituire l’attuale presidente dimissionario Jens Weidmann, il quale lascerà il suo incarico il 31 dicembre prossimo.

La nomina di Nagel è stata salutata su Twitter da Isabel Schnabel, membro di spicco del consiglio direttivo Bce e che era considerata in gara per la successione a Weidmann: “Congratulazioni a Joachim Nagel per essere stato nominato come nuovo presidente della Bundesbank – recita il tweet di Schnabel – Non vedo l’ora di poter collaborare insieme nel consiglio direttivo Bce. Ci aspettano molti compiti importanti”.

Joachim Nagel ha un dottorato in economia presso l’Istituto di Tecnologia di Karlsruhe (Ovest) ed è un membro del Partito Socialdemocratico.

Durante il suo periodo alla Buba, fino al 2016, è stato responsabile delle operazioni di mercato e dell’informatica. Weidmann ha elogiato la sua «determinazione», «capacità di comunicazione» e «conoscenza approfondita dei mercati finanziari» quando ha lasciato la banca centrale per entrare nel consiglio della banca statale di sviluppo KfW, incarico che ha detenuto per quattro anni.

Il quotidiano economico “Handelsblatt” si riferisce a lui come «un sostenitore ordo-liberale dell’economia di mercato». In Joachim Nagel, ha commentato Carsten Brzeski, economista di ING, la Bundesbank ha guadagnato un successore «quasi naturale e formato internamente», che dovrebbe «assumere la posizione del signor Weidmann come guardiano di una politica monetaria più conservatrice».

Congratulandosi con Nagel, il presidente della Bce Christine Lagarde ha scritto un tweet in lingua tedesca nel quale rivela di sentirsi «impaziente di lavorare con un banchiere centrale così esperto nel Consiglio direttivo e di attuare il mandato della Bce».

ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI PIERLUIGI MENNITTI DA BERLINO PER STARTMAG PUBBLICATO POCHI GIORNI FA SU NAGEL:

Nato nel maggio 1966 a Karlsruhe, sposato, due figli, economista, con esperienza alla banca centrale tedesca, tessera dell’Spd in tasca, Nagel appare il nome perfetto per far convergere il benestare dei tre partiti della coalizione che vedrà la luce la prossima settimana.

Tanto più che, contrariamente alla retorica sull’indipendenza utilizzata dai politici tedeschi nei confronti della Bundesbank, l’Spd in quanto partito che esprime il cancelliere ha una sorta di diritto di proposta.

Il profilo di Nagel sembra incasellarsi bene nel puzzle che il nuovo governo sta componendo. Si è laureato nel 1991 in economia all’università di Karlsruhe, città natale, dove ha iniziato a lavorare come collaboratore scientifico.

La passione per i numeri si è sempre intrecciata con quella politica, e nel 1994, per sei mesi, sospende l’impegno universitario per diventare referente per la politica economica e finanziaria all’interno dell’ufficio di presidenza dell’Spd, a quei tempi ancora a Bonn. Rientra in università, nel 1997 prende il dottorato in Scienze economiche e poi vola a Washington per farsi le ossa nell’ambito di un progetto di ricerca per la SEW Eurodrive Foundation.

Nel 1999 il salto in Bundesbank, dove è rimasto 17 anni, occupando per 6 un posto al tavolo della presidenza: dal 2010, in sostituzione del dimissionario Thilo Sarrazin (il socialdemocratico finito sotto accusa nel suo stesso partito per le controverse posizioni sui danni causati dall’immigrazione) fino al 2016.

Nel 2017 è passato al consiglio di amministrazione della Banca di sviluppo statale Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW), poi nel 2020 alla Banca dei regolamenti internazionali (BRI), la cosiddetta banca delle banche centrali con sede a Basilea, in Svizzera, dove occupa il ruolo di vice capo della divisione bancaria. Per inciso, Weidmann è ancora presidente del consiglio di amministrazione della BRI.

Il quotidiano di Francoforte ricorda che Nagel, proprio in qualità di rappresentante della Bundesbank, aveva criticato gli acquisti di obbligazioni della Bce, esattamente come Weidmann: posizione che segnalerebbe una continuità nella linea dell’istituto tedesco, smorzando le speranze (forse le illusioni) di una svolta piena della Germania nelle politiche finanziarie ed europee.

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