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Italtel, tutti i contraccolpi negativi per Exprivia

Le incertezze sul futuro di Italtel costringono Exprivia all'esclusione volontaria dal segmento Star di Borsa Italia. Fatti, numeri e approfondimenti

 

Exprivia alza bandiera bianca. Il consiglio di amministrazione è arrivato alla conclusione che nulla si può fare per il rilancio della controllata Italtel (storica società di telecomunicazioni controllata da Exprivia all’81% e partecipata da Cisco al 19%), che il 18 maggio aveva fatto domanda di concordato “in bianco”.

Tra le conseguenze per l’azienda controllante c’è l’esclusione volontaria e temporanea dal segmento Star di Borsa italiana.

Tutti i dettagli.

EXPRIVIA: ESCLUSIONE DALLA QUALIFICA STAR

Partiamo dalle conseguenze per Exprivia. In attesa di definire il futuro di Italtel (svalutata dal gruppo per 25 milioni di euro), Exprivia ha più volte rimandato l’approvazione del bilancio 2019 e i risultati del primo trimestre 2020.

Queste incertezze hanno portato l’azienda a chiedere a Borsa Italiana l’esclusione volontaria e temporanea dal segmento Star e il passaggio a MTA per le azioni della Società.

LE DECISIONI DI EXPRIVIA

La decisione nasce dopo che il cda di Exprivia ha “preso atto” che, ad oggi, “non è stato possibile concretizzare soluzioni per il rilancio della controllata Italtel (che ha presentato domanda di concordato “in bianco”), coerenti con gli interessi di Exprivia e dei suoi azionisti”. L’azienda ha dunque “deliberato di interrompere l’attività esplorativa relativa a proprie ipotesi di intervento, riservandosi di monitorare la situazione e di rivalutarla sulla base degli sviluppi”.

NUOVE OCCASIONI DI SINERGIA

Nonostante le difficoltà, Exprivia “rimane convinta della validità del progetto di integrazione dei due gruppi tecnologici, che ambisce alla nascita di una nuova realtà industriale con un ruolo di accelerazione del processo di trasformazione digitale del Paese, attraverso l’unione delle competenze nell’Information Technology di Exprivia e la consolidata esperienza nelle TLC di Italtel”. Ed è per questo che la società continuerà, negli interessi aziendali e dei soci, “a perseguire ogni occasione di sinergia commerciale con Italtel, sia in relazione ai piani di business in essere, sia nella individuazione di nuove opportunità offerte dal Mercato”.

IL TENTATIVO DI VENDITA

A maggio Exprivia ha provato a vendere le sue quote di controllo, con l’aiuto degli advisor, Kpmg e lo studio legale Giuseppe Iannaccone e Associati. C’è chi era interessato, secondo le indiscrezioni del Sole 24 Ore:Engineering, Digital Value, Maticmind e altri gruppi strategici e finanziari.

E sempre a maggio, Exprivia, aveva annunciato che era “stata sciolta l’esclusiva concessa a un primario Fondo attivo nel segmento della ristrutturazione del debito che era stata comunicata lo scorso 31 marzo”. Il fondo era Clessidra, tramite il braccio Crf attivo nelle ristrutturazioni.

I NUMERI DI EXPRIVIA

Al netto di Italtel, Exprivia ha chiuso il 2019 con ricavi per 169,3 milioni di euro (+4,9% rispetto al 2018); un ebitda di 18,8 milioni e una posizione finanziaria netta di 43,9 milioni, contro i 45,8 milioni del 31 dicembre 2018.

Come è andata Exprivia nel primo trimestre 2020? Nonostante l’emergenza sanitaria: tengono i ricavi, con +0,6%), mentre la marginalità è in aumento del 6,3%, pari a 3,05 milioni di euro. Invece la posizione netta è in peggioramento rispetto al 31 dicembre 2019, per 52,6 milioni di euro (-19%), come da consueta abitudine del primo trimestre.

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