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Italtel Sindacati

Italtel, che cosa combina l’azionista di controllo Psc

Italtel ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 123 lavoratori sugli 880 totali. Secondo i sindacati ad avere problemi economici non sarebbe però l'azienda, ma l'azionista di controllo Psc che fa capo alla famiglia Pesce. Fatti, numeri e polemiche

 

Ripescato oggi, un articolo di Palermo Today risalente a nemmeno 12 mesi fa, ha un che di beffardo, dato che nel titolo si legge: Italtel, partito il nuovo corso: “Negli ultimi dieci anni 60 tagli, ora via alle assunzioni”.

TAGLI IN ARRIVO IN ITALTEL

E invece pure Italtel come Vodafone è stata raggiunta dalla crisi e anche nel sito palermitano di Carini, lo storico comprensorio industriale “Marisa Bellisario” dove operano 175 dei mille lavoratori Italtel delle tre sedi italiane (circa 600 sono a Milano e 250 a Roma), sono previsti tagli: 19 unità per la precisione. In totale però i tagli riguardano 123 posti di lavoro, in massima parte, 86, solo a Milano.

I DEBITI DI PSC

Italtel ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 123 lavoratori sugli 880 totali. Secondo i sindacati ad avere problemi economici non sarebbe però l’azienda, ma – si legge nel loro comunicato – l’azionista di maggioranza Psc. Oggi il capitale sociale è detenuto per il 54% dal Gruppo PSC (del gruppo della famiglia Pesce, ndr), il 28% dal fondo Clessidra Capital Credit e il 18% dal Gruppo Tim, “ma PSC, il principale azionista dall’aprile 2022 è fortemente indebitato: ora scarica i propri debiti sulla azienda di informatica e sta aspettando l’omologa al concordato preventivo da parte del tribunale di Lagonegro, che avverrà non prima di ottobre”, ha accusato Roberto Dameno, rappresentante sindacale della Fiom, al quotidiano lombardo Il Giorno.

COSA CHIEDONO I SINDACATI

Del resto la mobilitazione si sta tenendo sotto la sede di Assolombarda. “Ognuno è rimasto sulle rispettive posizioni, noi abbiamo chiesto oltre al ritiro della procedura di licenziamento collettivo un incontro al Ministero per la verifica del Piano Industriale, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali – ha detto sempre Dameno – abbiamo chiesto che alle trattative sia presente l’ad Benedetto Di Salvo e gli azionisti di Psc, del fondo Clessidra Capital Credit e il Gruppo Tim”.

A PALERMO LA VENDITA DELLA SEDE STORICA

A inizio febbraio a Palermo, Italtel ha sottoscritto con H Exchange, società immobiliare del gruppo Hightel Towers spa (azienda romana che progetta e gestisce reti di telefonia mobile), un preliminare di vendita con il quale le parti si sono impegnate a formalizzare la vendita definitiva dell’Hub di Carini entro la fine di marzo: nei prossimi mesi, le attività del comprensorio industriale intitolato a Marisa Bellisario, la prima donna manager italiana che è stata alla guida dell’azienda dal 1981 al 1988 (oggi oltre all’Italtel vi hanno sede Seli-Kab, che è subentrata nella produzione hardware, Alpitel, che vi ha trasferito il suo magazzino di Palermo, il consorzio Open Hub Med, Engie e alcune startup) traslocheranno altrove, restando sempre nel capoluogo.

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