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Vodafone

Vodafone taglierà i dipendenti. L’allarme dei sindacati

Vodafone si avvia a una robusta riduzione del personale in Italia: mille addetti, dunque circa il 20% del totale dei dipendenti che la multinazionale delle tlc ha nel nostro Paese. Che cosa dicono e che cosa temono i sindacati

 

“Il prossimo 13 marzo Vodafone presenterà al sindacato la situazione aziendale e un piano di riassetto dei costi che equivale a circa 1000 eccedenze di personale”. A lanciare l’allarme i sindacati di categoria secondo i quali il colosso delle Tlc intende sbarazzarsi di circa il 20 per cento della forza lavoro. La notizia, per la verità, era stata anticipata a gennaio dal Financial Times e va verso la concretizzazione.

Per il gruppo telefonico inglese quello in atto sarà il più importante piano di ristrutturazione degli ultimi cinque anni. Già lo scorso novembre (non dimentichiamo le dimissioni del ceo Nick Read, che ha ceduto al pressing di un Cda preoccupato dal calo del titolo), l’azienda aveva annunciato l’intenzione di varare un piano per il contenimento dei costi, mirato a fronteggiare gli outlook di mercato in peggioramento.

VODAFONE – SINDACATI, TRATTATIVA DIFFICILE

“Siamo evidentemente davanti all’ennesima dimostrazione di un modello sbagliato per il settore delle TLC”, scrive la Fistel Cisl. “Contrazione delle tariffe causata da una competitività esasperata, assenza di visione industriale per un settore che nel resto d’Europa continua ad essere attivatore della transizione digitale”.

“Da diversi anni – lamentano i sindacati – abbiamo impostato in questa azienda un lavoro che, partendo dalla contrattazione di anticipo, ha consentito una gestione non traumatica di una fase difficile partendo soprattutto dal concetto della riqualificazione dei lavoratori dinanzi ad una fase di profondo cambiamento tecnologico. Per noi non c’è spazio, in questa azienda come nel resto del settore, per scelte diverse rispetto a quanto fatto sino ad ora”.

“Evidentemente – continua la nota – però è tempo di aprire anche un ragionamento su tutto il settore, dai gestori a partire da Tim passando dagli appalti di rete ed i customer in outsourcer. Un comparto che in Europa riesce ancora a conciliare capacità occupazionale e qualità del lavoro qui si sta riducendo esponenzialmente anno su anno. E tempo di chiamare tutte le parti, a partire dalle istituzioni, alle proprie responsabilità. Questa è la posizione che porteremo al tavolo il prossimo lunedì e che lavoreremo da subito per esportare sull’intero settore”.

Stesso tenore anche nelle note degli altri sindacati. “Come UILCOM faremo certamente le dovute riflessioni all’incontro di lunedì, parliamo di un’Azienda che in 10 anni ha dimezzato il personale (erano più di 10.000 dipendenti), non possiamo continuare a ricevere continui tagli a discapito delle persone che sono le uniche a pagare un prezzo importante, questo vale per Vodafone come per il resto del settore”.

“Siamo fortemente convinti – proseguono da UILCOM – che i problemi di Vodafone e del settore non possano ricadere solo ed esclusivamente sulle lavoratrici e sui lavoratori che sicuramente non hanno responsabilità. La politica si deve fare carico, congiuntamente con il sindacato, di invertire questo pericoloso trend e salvaguardare un settore strategico come le TLC a partire dai livelli occupazionali e dalle persone che rappresentiamo”

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