skip to Main Content

Banche Italiane

Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi, Banco Bpm. Ecco quanti saranno gli utili nel 2018. Report Fabi

Come vanno i conti delle prime 10 banche italiane come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi, Banco Bpm e non solo? E quanti utili faranno registrare i principali istituti di credito italiani? A queste domande risponde indirettamente uno studio della Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani guidata dal segretario generale Lando Maria Sileoni. I RISULTATI…

Come vanno i conti delle prime 10 banche italiane come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi, Banco Bpm e non solo? E quanti utili faranno registrare i principali istituti di credito italiani?

A queste domande risponde indirettamente uno studio della Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani guidata dal segretario generale Lando Maria Sileoni.

I RISULTATI DELLE BANCHE

I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato a una “fortissima ripresa”, grazie soprattutto al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguirà nel corso dei prossimi trimestri, è prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi.

LE PREVISIONI PER L’ANNO IN CORSO

E’ la previsione della Fabi, peraltro avvalorata dal consenso degli analisti finanziari, secondo cui nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. “Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi”, si legge in una nota della federazione autonoma dei bancari.

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO SILEONI

“Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei – ha sottolineato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. – chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori. Il taglio del costo del lavoro è stato centrale finora ma oggi è superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge Sileoni, secondo cui “è positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”.

I FATTORI CHE FANNO LIEVITARE GLI UTILI

Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da più fattori. Innanzitutto i prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Più consistenti volumi significa più margine d’interesse. E poi: i ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018.

CHE COSA SUCCEDE ALLE SOFFERENZE

Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati è risultata tra le più elevate (-24,6%).

 

Back To Top