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Caio

Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm e non solo. Ecco come le banche soccorreranno Saipem

Che cosa prevede la manovra finanziaria di Saipem e quale sarà il ruolo delle banche. L'articolo di Emanuela Rossi

Banche – e non solo Eni e Cdp – in soccorso di Saipem.

Ecco tutti i dettagli.

Numeri non certo rosei quelli presentati da Saipem venerdì 25 marzo. Presente in oltre 70 paesi del mondo e con circa 32mila dipendenti, il gruppo guidato da Francesco Caio nel 2021 ha registrato una perdita netta di 2,46 miliardi di euro, più che raddoppiata rispetto agli 1,13 miliardi del 2020, pari a oltre 1/3 del capitale sociale. Inoltre ricavi in calo del 6,4% a 6,87 miliardi e in rosso sia il margine operativo lordo (-1,19 miliardi) sia il risultato operativo (-1,71 miliardi).

Oltre ai risultati dello scorso anno il board ha approvato la revisione del Piano strategico al 2025, con un tasso annuo di crescita dei ricavi intorno al 15% del settore costruzioni (E&C) e perforazioni (Drilling) in acque profonde (offshore) sulla base dei dati del 2021. Previsti “oltre 1,5 miliardi di euro” da possibili cessioni. Ora appuntamento al 17 maggio per l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare l’aumento di capitale per 2 miliardi da eseguirsi entro il 31 marzo 2023.

LA MANOVRA FINANZIARIA APPROVATA DAL BOARD DI SAIPEM

Il consiglio d’amministrazione ha infatti varato una manovra di rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale che ha vari obiettivi: ristabilire livelli di mezzi propri coerenti con le dimensioni aziendali; ridurre il livello di indebitamento della società; ristabilire adeguati livelli di cassa nel corso dell’arco temporale di Piano; stabilizzare il credit rating di Saipem nell’ottica di garantire l’accesso ai mercati dei capitali di debito per rifinanziare i prestiti obbligazionari in essere.

Ed ecco come si articola la manovra finanziaria: aumento di capitale di 2 miliardi di euro; nuova linea RCF fino a 1 miliardo di euro, che verrà organizzata entro l’avvio dell’aumento di capitale e alla quale hanno confermato di prender parte sette banche che hanno approvato in via preliminare la partecipazione alla manovra per circa 450 milioni di euro; linee di firma su base bilaterale da parte degli istituti di credito che partecipano alla manovra per un importo complessivo di circa 1,35 miliardi di euro.

In attesa che si realizzi l’aumento di capitale, è previsto un intervento immediato di liquidità, pari a 1,5 miliardi di euro, diviso in due tranche: 645 milioni di euro, entro il 31 marzo prossimo, a titolo di “Versamento in Conto Futuro Aumento di Capitale” da parte degli azionisti che esercitano il controllo congiunto su Saipem, ovvero Eni e Cdp; l’ammontare residuo, secondo tempistiche sostanzialmente analoghe all’intervento precedente, mediante il sostegno finanziario di importanti banche italiane e internazionali.

LE BANCHE COINVOLTE E IL RUOLO SVOLTO SU SAIPEM

A far chiarezza è lo stesso gruppo il quale precisa che il 24 marzo scorso è stata sottoscritta una mandate letter con Banco Bpm, Bnp Paribas, Citibank, N.A., London Branch, Deutsche Bank, Hsbc Continental Europe, Milan Branch, Illimity Bank, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Il documento prevede una linea di liquidità a favore di Saipem per 855 milioni di euro, assistita al 100% da apposita parent company guarantee emessa dal socio Eni. La linea di liquidità, con la relativa garanzia, rimarrà in essere fino all’erogazione di un altro finanziamento a favore di Saipem, sempre pari a 855 milioni, assistito da ‘Garanzia Italia’ ed emesso da Sace e da parent company guarantee di Eni per un importo pari al 18%.  Spazio poi, come si diceva, alla nuova linea RCF fino a 1 miliardo di euro, che verrà organizzata entro l’avvio dell’aumento di capitale e rispetto alla quale sette banche che rientrano nella manovra finanziaria hanno confermato di aver approvato in via preliminare la partecipazione per circa 450 milioni di euro.

Saipem evidenzia poi che – per l’aumento di capitale – Bnp Paribas, Citigroup Global Markets Limited, Deutsche Bank, Hsbc, Intesa Sanpaolo Imi Corporate & Investment Banking, UniCredit Bank AG, Milan Branch agiranno in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner sulla base di un accordo di pre-underwriting che ha ad oggetto l’impegno a stipulare con il gruppo, in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni ordinarie eventualmente rimaste non sottoscritte all’esito dell’offerta in Borsa dei diritti inoptati per circa 1.138 milioni di euro. Saipem ha individuato pure Banca Akros per agire da joint bookrunner.

L’ESPOSIZIONE VERSO LE BANCHE AL 31 DICEMBRE 2021

Per quanto riguarda il rapporto con gli istituti di credito, secondo quanto emerge dalla Relazione finanziaria annuale di Saipem al 31 dicembre 2020 , isulta che l’indebitamento finanziario netto ante lease liability IFRS 16 ammontava a 872 milioni di euro, in crescita di 400 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 “principalmente dovuto – si legge – all’entrata in piena operatività di progetti acquisiti nel 2019, al rallentamento dei progetti a causa degli effetti della pandemia e allo slittamento di alcune attività concordato con i clienti”. L’indebitamento finanziario netto comprensivo della lease liability IFRS 16 (354 milioni di euro) ammontava invece a 1.226 milioni di euro.

In particolare i debiti verso banche esigibili a lungo termine erano pari a 584 milioni, i debiti obbligazionari e verso altri finanziatori esigibili a lungo termine pari a 1.993 milioni che portavano l’indebitamento finanziario netto a lungo termine pari a 2.511 milioni.

Dallo stesso documento si viene a sapere che i debiti verso banche esigibili a breve termine ammontavano a 387 milioni mentre i debiti obbligazionari e verso altri finanziatori esigibili a breve termine a 71 milioni. Inoltre occorre registrare passività nette per leasing correnti (135 milioni) e passività nette per leasing non correnti (219 milioni).

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