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Borsa Italiana

Intesa Sanpaolo, Mps, Campari. Ecco chi brinda (e chi non brinda) in Borsa per il governo Di Maio-Salvini

Chi si avvantaggerà tra le società quotate in Borsa del prossimo governo M5S-Lega? E chi invece a Piazza Affari si dovrà preoccupare? A queste domande rispondono, indirettamente, i primi report dei centri studi di banche d’affari e Sim. IL REPORT DI MEDIOBANCA SECURITIES Un altro interrogativo è contenuto in una nota scritta da Antonio Guglielmi,…

Chi si avvantaggerà tra le società quotate in Borsa del prossimo governo M5S-Lega? E chi invece a Piazza Affari si dovrà preoccupare? A queste domande rispondono, indirettamente, i primi report dei centri studi di banche d’affari e Sim.

IL REPORT DI MEDIOBANCA SECURITIES

Un altro interrogativo è contenuto in una nota scritta da Antonio Guglielmi, head of equity markets di Mediobanca, immediatamente dopo il voto del 4 marzo, in cui non si intravvedevano forti turbolenze sui mercati per il voto che ha premiato il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini. Ecco che cosa si legge nella nota di Guglielmi che come di consueto è finita nella posta elettronica di uomini della finanza e dei palazzi, non solo italiani.

Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Mps, Poste Italiane, Rai Way, Snam e Terna. Le società quotate a Piazza Affari partecipate o controllate dallo Stato, direttamente o attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, rischiano di subire cambi al vertice con il nuovo governo, avvertono gli esperti di Mediobanca, Gli attuali vertici delle società sono stati nominati e confermati durante la precedente amministrazione del Pd, ricordano gli analisti.

Quale sarà la politica economica del prossimo governo? Sulla base dei programmi dei due partiti vittoriosi, si scorge – secondo Guglielmi – un focus su: fonti rinnovabili; scorporo della rete da parte di Tim, piano delle infrastrutture dei trasporti concentrato su ferrovie e porti; allentamento della pressione fiscale per le imprese ad alta intensità di manodopera e orientate all’esportazione.

CHE COSA DICE IL REPORT DI EQUITA

Comunque ora le maggiori attenzioni degli analisti sono concentrati su Mps, visto quanto si legge nel programma firmato da M5S e Lega, e quanto detto dall’economista e senatore della Lega, Claudio Borghi. Dopo la trimestrale e il roadshow dei manager, Equita ha tagliato il costo il costo del rischio di Mps da 82 a 64 punti base. Ha dovuto abbassare il prezzo obiettivo sulla banca da 3,9 a 3,6 euro, oggi, “a causa del nuovo governo Lega-M5S”, scrive Mf citando il report.

Equita nel report parla di “incertezza politica, con possibili impatti su governance, strategia e obiettivi”. Secondo la sim milanese, la guidance sul costo del rischio per il 2018, a circa 60 punti base, “ha visibilità in quanto si fonda su miglioramenti strutturali dell’asset quality”. Inoltre dal 2015, sottolinea Equita, sono state riviste tutte le policy di erogazione per 10 miliardi l’anno, quindi “il 30% dello stock di impieghi è stato originato con nuovi e più stringenti target”.

I GIUDIZI DEGLI ANALISTI DI BANCA AKROS

Chi si è esercitato su tutte le quotate a Piazza Affari per analizzare i potenziali effetti di un governo giallo-verde sulla Borsa è Banca Akros. Ecco i consigli di Banca Akros per il trading di breve termine, come li ha sintetizzati Mf/Milano Finanza:

“Per quanto riguarda le società di proprietà statale (Fincantieri, Poste, Eni, Enel, Terna, Snam, Italgas, Enav e altri) si possono vedere più disinvestimenti da parte dello Stato, considerando che il governo dovrà coprire le esigenze di finanziamento delle riforme”. Una tesi alquanto bizzarra vista l’enfasi del “Contratto per il governo del cambiamento” firmato da Di Maio e Salvini sul ruolo degli investimenti pubblici e sul ruolo dello Stato ai fini dello sviluppo, come ha sottolineato l’editorialista Guido Salerno Aletta su Start Magazine.

Per quanto riguarda il settore finanziario, tutto sommato la maggior parte degli argomenti elencati nel programma sul settore bancario è fuori dal potere del governo o ha poco impatto, dicono gli analisti: “Preferiamo le attività basate su fee e commissioni e le banche che non hanno necessità di finanziamento come Intesa Sanpaolo, doBank, Credem e altre”, precisano a Banca Akros.

E che cosa succederà alle società che non hanno un’esposizione domestica? “Tendiamo a privilegiare l’esposizione in dollari e la presenza dominante non domestica come nel caso di Campari, Luxottica, Fiat Chrysler Automobiles, Cnh Industrial, Moncler, Brembo, Buzzi Unicem, Autogrill e altre società come DiaSorin, Ima, Interpump”, concludono gli analisti di Banca Akros.

I REPORT MALINCONICI DI CREDIT SUISSE E UBS

La nascita di un governo M5S-Lega è una ragione valida per prendersi una pausa da Piazza Affari. E’ la convinzione espressa in due report dagli analisti delle banche svizzere Credit Suisse e Ubs. Credit Suisse conferma il giudizio underweight (sottopesare) sull’azionario italiano, espresso all’esito del voto del 4 marzo. “E’ probabile che gli spread sull’Italia continuino ad allargarsi e le azioni sottoperformino quando gli spread si allargano”, sottolineano gli analisti, secondo cui “le prospettive delle riforme di cui il Paese ha molto bisogno si deteriorano” mentre le valutazioni a cui trattano i nostri titoli “non sono attraenti”. Una valutazione nel breve periodo dell’azionario italiano e’ complessa e “forse l’Italia ha bisogno di una pausa per respirare”, rimarca Ubs, secondo cui i valori delle azioni italiane, alla luce della corsa messa a segno nei mesi scorsi, “non sono più cosi’ a buon mercato” e ogni cattiva notizia può determinare prese di profitto.

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