Alla fine la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha ceduto. Con un lettera inviata al presidente del Consiglio comunale e alla conferenza dei capigruppo, ha comunicato che per il rinnovo delle nomine del Consiglio generale della Compagnia di San Paolo (azionista di Intesa Sanpaolo), la Città di Torino ha indicato il presidente uscente Profumo e Valeria Cappellato. Una scelta che spiana la strada dell’ex ministro verso il rinnovo della presidenza della Fondazione.
I RAPPORTI TRA PROFUMO E APPENDINO
Tra Appendino e Profumo c’è sempre stato un rapporto in salita, partito nel peggiore dei modi. Negli ultimi mesi sembrava concreta anche la possibilità che Appendino preferisse nominare Licia Mattioli, a lei più vicina. Ipotesi poi tramontata quando l’imprenditrice del lusso ha scelto di concorrere alla carica di presidente di Confindustria (anche se il favorito per la successione a Vincenzo Boccia è Carlo Bonomi).
IL PESO DELLA COMPAGNIA IN INTESA SANPAOLO
La sindaca, infatti, subito dopo la sua elezione nel 2016 aveva espresso anche pubblicamente lo scarso gradimento nei confronti del professore voluto da Piero Fassino per guidare l’ente è primo azionista con il 6,79% di Intesa Sanpaolo e in più occasioni ha dimostrato di essere determinante per il funzionamento della città. Una antipatia culminata nella richiesta di “fare un passo indietro”, a cui Profumo non aveva dato seguito.
CHE COSA E’ CAMBIATO TRA APPENDINO E PROFUMO
A quattro anni di distanza da allora tutto è cambiato e la sindaca riconosce a Profumo il ruolo pazientemente svolto di mediazione fino a creare, con la liberazione delle palazzine dell’ex Moi, “un modus operandi che, anche in futuro, dovrà consentire di dare corso a nuove iniziative di fondamentale interesse” per Torino.
LE SPIEGAZIONI DI APPENDINO
“La Compagnia di San Paolo si è profondamente riorganizzata negli ultimi anni per poter effettuare la propria missione istituzionale con sempre maggiore efficacia ed efficienza e, in questo modo, per poter rispondere al meglio a quanto domanda una società che presenta bisogni crescenti e di maggiore complessità. Si è trattato – spiega Appendino – di un processo che necessita di continuità, come di continuità hanno bisogno alcuni progetti, come lo è stato la liberazione delle palazzine dell’ex Moi”. Una nomina che deve essere anche “immediata”, considerando l’attuale contesto emergenziale, perché, sottolinea ancora la sindaca, “è anche insieme alla fondazione di origine bancaria che la Città è chiamata ad affrontare e gestire la grave emergenza economica e sociale e a pensare a una ripartenza da affrontare in uno scenario imprevedibile e mutato, di fronte al quale dovremo farci trovare pronti”.
IL PLAUSO DEI VERTICI DI INTESA SANPAOLO
Non è mai mancato all’ex ministro, invece, il supporto dei vertici di Intesa Sanpaolo: l’amministratore delegato Carlo Messina e il presidente Gian Maria Gros-Pietro in più occasioni pubbliche hanno lodato il suo operato e spinto per la riconferma.
PROFUMO RESTERA’ PRESIDENTE DELL’ACRI
Fonti della Compagnia, intanto, spiegano che il presidente si sente “soddisfatto e orgoglioso” per l’indicazione della nomina arrivata ieri sera. Nel caso di una riconferma, Profumo manterrebbe anche la presidenza dell’Acri, l’associazione che riunisce le casse di risparmio e le fondazioni di origine bancaria.
L’ALTRA NOMINA
Il secondo nome espresso da Appendino, come detto, è quello di Cappellato, docente di sociologia molto vicina alla sindaca che l’aveva indicata nel 2016 come rappresentante della città nel Consiglio generale della fondazione dopo aver pensato a lei anche per un ruolo come assessore al Welfare, poi sfumato.