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Intesa Sanpaolo, Cariplo, Acri e Cdp. Cosa succede nelle fondazioni (e tra Guzzetti e Palenzona)

Fatti, nomi, indiscrezioni e scenari sui rapporti tra fondazioni bancarie sui dossier Cdp, Acri, Cariplo e Intesa Sanpaolo

Che cosa sta succedendo tra i “fratelli-coltelli” delle fondazioni bancarie Giuseppe Guzzetti e Fabrizio Palenzona?

L’ultimo fatto ha messo in moto retroscena e indiscrezioni.

Nella Cassa depositi e prestiti, dopo il nuovo consiglio di amministrazione nominato da governo e fondazioni bancarie azioniste, ora è la volta dei comitati.

La scorsa settimana, nel corso di una riunione all’Acri, l’associazione degli enti creditizi presieduta da Giuseppe Guzzetti, è stato trovato l’accordo sui membri del comitato di supporto di Cdp, un organo consultivo di 9 membri espressione delle fondazioni che detengono quasi il 16% della Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro).

“Ha preso quota la nomination alla presidenza di Giovanni Quaglia, presidente di Crt, al posto della candidatura in pectore di Fabrizio Palenzona”, ha scritto il quotidiano Il Messaggero.

La spiegazione formale è che a capo del comitato di supporto ci deve essere un presidente di fondazione, mentre Palenzona – nonostante il peso sostanziale nel mondo degli enti bancari – non è presidente di alcuna fondazione.

Ma Il Messaggero ha aggiunto: dietro questa decisione potrebbe aver inciso anche la questione “Autostrade per l’Italia”, visto che “Palenzona è presidente di Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali e vicino ai Benetton”.

Un siluro di Guzzetti contro Palenzona dunque?

All’interno delle fondazioni c’è chi dice di sì e c’è chi lo esclude, sottolineando che Quaglia è molto vicino a Palenzona, il quale resta comunque il dominus della Crt presieduta da Quaglia.

Sta di fatto che i “fratelli-coltelli” avranno un ruolo nel definire la presidenza dell’Acri.

Guzzetti, al vertice dell’Acri dal 2000, è stato rieletto nel giugno 2016 per un altro triennio. Per la successione, Palenzona ha un’idea: proprio Giovanni Quaglia.

Un’idea non solo di Palenzona, ora. C’è infatti chi ha notato come il 23 luglio, a Torino, Guzzetti ha presentato il libro scritto di recente da Quaglia “La forza della società”. Tema? L’attualità del Codice di Camaldoli. Una passione anche di Guzzetti, ex dc come Quaglia e Palenzona. Tanto che il numero uno di Cariplo e Acri ha scritto la prefazione al saggio di Quaglia.

Dunque Quaglia è entrato nei cuori di Guzzetti? Si vedrà.

C’è una seconda partita che Guzzetti segue con particolare passione: la sua successione alla Cariplo. Nella primavera del 2019 arriveranno infatti a scadenza i vertici delle due maggiori istituzioni economico-finanziarie ambrosiane: la fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo (la fondazione lombarda ha il 3,18% della banca guidata dall’ad, Carlo Messina, e dove Guzzetti lavora per trovare un nome alla presidenza dopo Gros-Pietro).

Ha scritto Mf/Milano Finanza: “C’è chi ritiene che le manovre per i vertici delle due realtà siano già iniziate e siano finite nel radar di Giovanni Gorno Tempini, che starebbe sondando il terreno per una candidatura in Cariplo”.

Gìovanni Gorno Tempini, già numero uno di Cdp, rinsaldati i legami con Intesa Sanpaolo attraverso l’ingresso nel consiglio di amministrazione (senza dimenticare il suo ruolo nella Fondazione Etica di Gregorio Gitti, ex genero di Bazoli), è prossimo alla scadenza di presidente della Fondazione Fiera di Milano.

Le idee di Guzzetti e Bazoli per la successione in Cariplo sarebbero dunque chiare. Resta da vedere cosa ne pensa la Lega di Salvini, che nelle fondazioni avrà un ruolo per nulla secondario.

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