Il calcio a Milano è a stelle e strisce. Il Milan, dopo l’esperienza cinese con Li Yonghong, è passata di mano da un fondo statunitense, Elliott, a un altro, RedBird. Ora anche l’Inter lascia la Cina e la famiglia Zhang per diventare americana. Lo scorso 23 maggio un comunicato stampa ha annunciato il passaggio di proprietà da Suning e LionRock al fondo Oaktree, specializzato in “Distressed securities”, cioè in aziende in difficoltà.
“Dal 22 maggio 2024, fondi gestiti da Oaktree Capital Management sono proprietari di Fc Internazionale Milano – si legge nel comunicato stampa -. Ciò fa seguito al mancato rimborso del prestito triennale concesso da Oaktree alle holding dell’Inter, scaduto il 21 maggio 2024 con un saldo complessivo di circa 395 milioni di euro. […] Nel maggio 2021, Oaktree ha fornito alle holding dell’Inter le risorse necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria del club e continuare così ad operare, garantendo anche il pagamento di giocatori e dipendenti”. L’Inter, quindi, è di fatto, nelle mani di Oaktree dal 2021, quando ha elargito un prestito non risarcito alla famiglia Zhang.
Del resto è dal 2021 che il fondo californiano ha nominato due consiglieri, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai, nel Consiglio di Amministrazione del club nerazzurro come amministratori indipendenti. Carlo Marchetti, tra l’altro, è il papabile nuovo presidente dell’FC Inter, la decisione arriverà nel corso del prossimo CdA del 4 giugno.
I PASSAGGI NON CHIARI TRA LIONROCK, SUNING, GREAT HORIZON E OAKTREE
Tutto chiaro? Non proprio perché lo scorso 28 maggio le agenzie Reuters e Bloomberg hanno battuto la notizia che Lionrock non aveva “economic interest in the club since the financing”, cioè dal 2021, prima che arrivassero i soldi, non rimborsati, di Oaktree. Un’uscita di scena silenziosa, un lasso di tempo di 3 anni nel quale non ci sono state comunicazioni ufficiali accertate.
L’avvocato Felice Raimondo, esperto di diritto civile e di diritto sportivo, sentito anche da Fanpage, ha provato a spiegare quanto intricata sia la situazione dei nerazzurri. “Il 20 maggio 2021 Oaktree ha erogato un prestito a Zhang, mettendo un pegno sull’Inter e su tutte le società in Lussemburgo di proprietà di Suning – scrive Raimondo -. Il fatto è che Great Horizon, uno dei veicoli lussemburghesi, oltre ad avere solo il 68,55% dell’Inter, in base ad informazioni pubbliche era già gravato da un pegno di 1° grado da parte di una banca cinese (Fubon Bank) che aveva erogato un prestito a LionRock per l’acquisto del 31%. A fare da garante nel 2019 (quando LionRock subentrò a Thohir) fu Zhang offrendo garanzie personali e il pegno su Great Horizon che aveva già il 68,55% dell’Inter. Oaktree, quindi, per salvare l’Inter avrà chiesto di eliminare quel pegno di 1° grado in favore della banca cinese, così da potervi apporre il proprio e garantirsi adeguatamente sul 99% dell’Inter; alla eliminazione del pegno ed estinzione di quel prestito bancario probabilmente ci avrà pensato Zhang senior con proprie risorse, liberando da quel debito. Questo vuol dire che Great Horizon non ha acquistato subito il 31% nel 2021”.
Quindi ci sarebbe stato un passaggio intermedio. “Chi ha preso le quote di LionRock (nelle Cayman) nel 2021?”, si chiede Raimondo. “Come detto, potrebbe averle acquistate lo stesso Zhang Senior, che era il garante per il prestito che LionRock aveva ricevuto da Fubon Bank” per poi “metterle in pancia a Great Horizon” e dunque “Great Horizon nel momento della escussione del 21 maggio 2024 aveva già in pancia il 31% dell’Inter. Ergo, Oaktree con l’escussione di Great Horizon (una sola procedura esecutiva) ha potuto rilevare non solo il 68,55% ma il 99,96% dell’Inter”.
Ho ricevuto molte richieste per chiarire le ultime sui cugini. Beh, in base a quanto riportato da Dagospia, potrebbe essere capitato questo col 31% di LionRock. Ricostruzione ipotetica perché poi, nel caso, toccherà agli organi preposti indagare.
Il 20 maggio 2021 Oaktree ha… pic.twitter.com/7AKjYWbqWU
— Felix (@FeliceRaimondo) May 28, 2024
DA QUANTO TEMPO LIONROCK NON ERA PIÙ IL PROPRIETARIO DELL’INTER?
Ma c’era chi aveva già dato, con anticipo, la notizia che qualcosa non quadrasse nella stanza dei bottoni nerazzurra. Si tratta dei giornalisti Gianluca Paolucci e Tobia De Stefano che lo scorso gennaio avevano scritto su Panorama che l’inter aveva perso un socio. “Lo scorso 2 gennaio il Cayman Island Gazette ha pubblicato l’elenco delle società che il 31 gennaio sarebbero cancellate dal registro delle imprese dell’isola caraibica. Tra queste, figura Lionrock Zuqiu Limited e Lionrock Zugiu Lp – si legge su Panorama dello scorso gennaio -. Si tratta della struttura che nel 2019 ha comprato il 31 per cento dell’inter che era ancora in mano al vecchio proprietario del club Erick Thohir”. Secondo i due giornalisti le ragioni della cancellazione dal registro, per la legge delle Cayman, possono essere due “la società non è più operativa oppure non ha rispettato i locali obblighi di legge”. La notizia non sarebbe stata comunicata alle autorità italiane, per le quali “il fondo Lionrock è ancora azionista (indiretto) dell’Inter. Dal 2019, quando la acquistato il 100 per cento della Internazionale”.
Sembra che oggi si scopra che LionRock era uscito dall’Inter, in realtà grazie a @giapao l’avevamo scritto su @panorama_it mesi fa (gennaio) pic.twitter.com/ceQRrfRofF
— Tobia De Stefano (@tobiadestefano) May 27, 2024
IL SILENZIO NON È INNOCENTE: COSA RISCHIA L’INTER
Questi movimenti silenziosi, se confermati, potrebbero causare non pochi problemi ai nerazzurri. “Le variazioni del controllo societario superiori al 10% delle azioni vanno sempre comunicate in FIGC. Se tutto questo non è avvenuto dovranno chiarirlo gli organi preposti – dice Raimondo a Fanpage -. In ambito sportivo si rischiano le sanzioni previste dagli articoli 31 e 32 del Codice di Giustizia Sportiva. Il club per responsabilità oggettiva rischia dall’ammenda fino alla penalizzazione di punti in classifica (sul prossimo campionato), mentre i dirigenti rischiano l’inibizione. Da valutare – in base al materiale probatorio che verrà raccolto – se integrate anche dalla violazione dell’art. 4 (lealtà sportiva)”. Tuttavia per la FIGC, al momento non risulta alcun illecito. Insomma, lo scudetto di quest’anno è salvo, su quello dell’anno prossimo è una storia tutta da scrivere. Ma ora cerchiamo di capire chi sono i “nuovi” proprietari dell’Inter.
COS’È OAKTREE
Investire in società in difficoltà. È questo il core business di Oaktree, il fondo statunitense nuovo proprietario dell’Inter. “Nel 2019 – si legge sul sito di Oaktree – Brookfield Asset Management ha acquisito una partecipazione di maggioranza in Oaktree”. Il fondo statunitense ci tiene a sottolineare la sua indipendenza “all’interno della famiglia Brookfield, con le proprie offerte di prodotti e team di investimento, marketing e supporto”.
TUTTI I NUMERI DI OAKTREE
Oaktree è stato fondato nel 1995 ed è quotata borsa dal 2012, sul suo sito riporta di occupare più di 1200 impiegati e di gestire asset per circa 192 miliardi di dollari. Attivo soprattutto nelle Americhe (Americas 66%, Europe, Middle East & Africa 17%, Asia Pacific 17%), il suo portafogli è così composto: Credito 75%, Real Assets 12%, Private Equity 9% e Listed Equities 4%.
Ancor più diversificati sono i suoi clienti: Fondi Pubblici 20%, Compagnie di assicurazione 16%, Private – HNW/Family Offices 11%, Fondi sovrani 10%, Distribuzione intermedia 7%, Pensioni aziendali 7%, Investimenti aziendali 6%, Oaktree e affiliati 5%, Dotazioni/Fondazioni 4%, Fondi di fondi 4%, Sindacati 1%, il restante 9% è diviso tra partner più piccoli e non aggregabili.
Passando dalle percentuali ai dati assoluti Oaktree ha tra i suoi clienti e investitori 525 aziende di tutto il mondo, più di 275 fondazioni, 15 fondi sovrani e negli USA 39 tra i 50 piani pensionistici statali e ben 65 tra i piani pensionistici più grandi. Questi numeri spiegano perché secondo New York Times e The Economist Oaktree sia “il più grande investitore al mondo specializzato in Distressed securities”, cioè di titoli di aziende in difficoltà.
OAKTREE IN ITALIA: NON SOLO INTER
La seconda squadra di Milano non è l’unico soggetto italiano tra gli interessi del fondo statunitense. Oaktree ha partecipazioni nell’Arsenale Group, una catena di hotel di lusso, in MBE Worldwide, centri di vendita al dettaglio del marchio di spedizioni Mail Boxes Etc, nella casa di produzione Asacha Media, in Banca Progetto e in Costa Edutainment, una società che gestisce diversi parchi scientifici e tra questi anche il grande Acquario di Genova.
OAKTREE E LO SPORT
Il fondo statunitense ha avuto diverse esperienze nel mondo dello sport. Detiene, dal 2020, l’80% dello Stade Malherbe de Caen, club di seconda divisione francese. Il fondo divide la proprietà con il produttore cinematografico Pierre-Antoine Capton. Ma non solo, Bruce Karsh, uno dei fondatori e chairman di Oaktree, ha una quota di minoranza dei Golden State Warriors.