skip to Main Content

Deliveroo

Inps e Inail stangheranno Glovo, Just Eat, Deliveroo e Uber Eats?

Tutti i prossimi guai di Deliveroo, Glovo, Uber Eats e Foodora

La Procura di Milano ha battuto un conto molto salato per i big della ristorazione a domicilio Deliveroo, Glovo (acquisita da Foodinho), Uber Eats e Foodora. I magistrati milanesi hanno comminato ammende per 733 milioni solo per quanto riguarda le sanzioni sul mancato rispetto del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. A queste si aggiungeranno i conteggi su mancati contributi e versamenti assicurativi ora al vaglio di Inps e Inail, secondo il Corriere della Sera. La cifra da versare all’Inps supererebbe il miliardo di euro. Chiaramente le aziende del food hanno fatto ricorso.

 La violazione degli obblighi del datore di lavoro

Il Sole 24 ore sottolinea che le sei persone indagate, amministratori, capi azienda e dirigenti, dovranno rispondere di violazioni del Testo Unico salute e sicurezza sul lavoro. Il pool ambiente, salute, lavoro, guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti, ha rintracciato violazioni degli obblighi non delegabili del datore di lavoro e del dirigente, degli obblighi di formazione e di informazione ai lavoratori in relazione allo stato di salute del fattorino, alla sua formazione anche in merito ai rischi, all’uso delle attrezzature di lavoro idonee e dispositivi di protezione individuale.

Errato inquadramento contrattuale

Le società del food delivery avrebbero, secondo le indagini dei pm milanesi, inquadrato in maniera erronea i rider come lavoratori autonomi od occasionali, mentre dovrebbero essere considerati lavoratori parasubordinati. La Procura ha sottolineato che i 60mila ciclofattorini dovranno essere inquadrati come lavoratori subordinati. “Noi non siamo in grado di stabilire quanto dovranno essere pagati i rider – ha detto il pm Maura Ripamonti – ma la cosa importante è che c’è il divieto di cottimo e i fattorini non potranno essere più pagati per ogni singola consegna“.

I reati commessi potranno essere estinti

Non solo ammende amministrative ma anche reati che rientrano nella fattispecie delle contravvenzioni e non dei delitti. Per questa ragione agli indagati sarà applicabile il decreto legislativo 758 del 1994 che permette agli stessi di sanare la propria posizione versando le ammende entro 90 giorni. Gli amministratori coinvolti nell’inchiesta potranno così estinguere il reato.

Assodelivery: “Valutiamo azioni”

L’associazione che riunisce le società di delivery tra cui Uber Eats, Glovo e Deliveroo, (ma non Just Eat uscita dallo scorso novembre) si dice in disaccordo con quanto stabilito dai pm milanesi. “L’online food delivery è un’industria che opera nel pieno rispetto delle regole, capace di garantire un servizio essenziale – si legge nella nota diffusa dall’associazione -. Le piattaforme pur nelle specifiche differenze, hanno operato in questi anni nel rispetto delle normative vigenti, compreso l’inquadramento dei lavoratori e le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Non concordiamo dunque con il quadro illustrato oggi”. Assodelivery ricorda che, nel 2020 funestato dalla pandemia, l’asporto è stata l’unica ancora di salvezza per il settore della ristorazione. “La pandemia ha dimostrato che il food delivery è un vero e proprio servizio essenziale – prosegue la nota -. Nell’anno appena trascorso, che ha messo a dura prova il settore della ristorazione, questa industria ha prodotto decine di migliaia di occasioni di lavoro e rappresentato un supporto fondamentale per i ristoranti, per un valore di oltre 1 miliardo di euro di entrate”.

Just Eat: il battitore libero

Come riportato dal Corriere della Sera lo scorso novembre l’operatore Just Eat è uscito da Assodelivery annunciando che avrebbe cambiato la sua politica nei rapporti di lavoro. La società danese ha previsto l’assunzione a tempo indeterminato di 3.000 persone. “In qualità di lavoratori subordinati – scrive Just Eat – i nostri rider avranno vantaggi e tutele tipiche di questa modalità di lavoro, quali dispositivi di sicurezza, abbigliamento e zaini per le consegne”.  Nel 2020 la Corte di Cassazione aveva stabilito che i rider, anche se inquadrati come collaboratori, hanno diritto a un trattamento assimilabile a quello del lavoro dipendente. Lo scorso settembre, invece, Assodelivery e Ugl hanno firmato un CCNL che le Rider union si preparano a contestare insieme con i confederali attraverso nuove mobilitazioni. Con molta probabilità sono queste due le ragioni per le quali Just Eat ha scelto il ruolo di battitore libero.

Back To Top