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Inflazione

Chi fa galoppare l’inflazione in Italia

A luglio l'inflazione è cresciuta dello 0,4% su base mensile, ma del 7,9% su base annua. Cosa dicono i dati Istat.

 

A luglio l’ Inflazione è aumentata dello 0,4% su base mensile, mentre il dato su base annua segna +7,9%, contro il +8,0% del mese prevedente.

COSA DICONO I DATI DELL’ISTAT

La stima dei prezzi dell’Istat conferma la stima dei preliminari, con la crescita che rimane nel calcolo sui dodici mesi pur riducendosi di un decimo percentuale. Mentre il dato su quella acquisita per il 2022 segna +6,7%.

IL “CARRELLO DELLA SPESA” MAI COSÌ ALTO DAL 1984

A preoccupare è soprattutto la corsa dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984: era l’anno della firma del nuovo concordato tra l’Italia e Santa Sede e del primo Macintosh realizzato dalla Apple, un’altra epoca.

ANDAMENTO CONTRASTANTE

L’andamento dei dati è contrastante. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%), cresciuti con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e con la crisi del gas.

I prezzi regolamentati passano da +64,3% a +47,9%, mentre quelli non regolamentati crescono del 39,8% (da +39,9%).

Decelerano invece i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%). Contestualmente, però, accelerano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,5%), dei servizi di trasporto (da +7,2% a +8,9%), dei beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), di quelli durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei servizi vari (da +1,1% a +1,6%) . Corrono anche i prezzi dei prodotti per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%).

COSA DICE L’ISTAT

“Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici”, commenta l’Istat.

L’istituto spiega che la crescita del costo degli alimentari lavorati, dei beni durevoli e non, dei servizi relativi ai trasporti e di quelli vari accelera, “spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996”.

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