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Tod's

Il mercato fa le scarpe al progetto di Della Valle su Tod’s

Niente delisting delle azioni Tod's come invece aveva progettato Diego della Valle. Ecco fatti, numeri e commenti.

 

Il mercato fa le scarpe ai progetti della famiglia Della Valle su Tod’s e il presidente/fondatore del gruppo rinuncia al delisting della società. Ecco fatti, numeri e commenti.

CHE COSA SUCCEDE A TOD’S

Salta definitivamente la fusione per incorporazione di Tod’s in DeVa Finance, la finanziaria che fa capo alla famiglia Della Valle, con lo scopo di togliere il titolo dal listino di Piazza Affari. In una nota diffusa in serata viene indicato che DeVa Finance ha preferito tenere conto delle indicazioni giunte dal mercato e non procedere ad un’operazione che potesse essere ritenuta ostile o quantomeno ’not market friendly’.

IL FALLIMENTO DELL’OPA

Conclusione: niente delisting delle azioni Tod’s. DeVa Finance, società controllata da Diego Della Valle con cui era stata promossa l’OPA sulle azioni Tod’s, maison italiana del lusso quotata su Euronext Milan, ha deciso di non avanzare la richiesta di procedere alla fusione mediante incorporazione della società quotata in essa, rinunciando anche alla conseguente revoca da Piazza Affari. L’incertezza regnava da ottobre, ovvero dal fallimento dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria. 

LA NOTA DEI DELLA VALLE

DeVa Finance, si legge in una nota, ha preferito tenere conto delle indicazioni giunte dal mercato e non procedere ad un’operazione che potesse essere ritenuta ostile o quantomeno “not market friendly”.

I NUMERI

“Il valore di 40 euro per azione offerto al mercato era frutto di una attenta analisi fatta con correttezza e trasparenza – ha commentato Diego Della Valle – Prendiamo comunque atto che parte dei nostri azionisti ha ritenuto il valore del gruppo Tod’s significativamente più alto della nostra valutazione ed ha preferito rimanere in possesso delle sue azioni”.

COSA DICE DELLA VALLE DEL SUO FLOP

“Raccogliamo questo messaggio con attenzione e come incitamento a portare avanti i nostri piani, che passano attraverso lo sviluppo dei singoli marchi e la loro valorizzazione patrimoniale, che crediamo abbiano grandi margini di crescita nel medio periodo”, ha aggiunto Della Valle.

COME NASCE L’OPA ORA FALLITA

L’offerta pubblica di acquisto lanciata da Deva Finance della famiglia Della Valle sul Tod’s si era conclusa a fine ottobre (qui l’approfondimento di Start Magazine) non raggiungendo l’obiettivo del 90% del capitale: le adesioni, infatti, erano state pari al 48,9% delle azioni oggetto dell’offerta (pari al 25,5% del capitale sociale). Alle azioni portate in Opa – ha ricordato il Sole 24 ore – si era sommato il 63,6% del capitale di Tod’s detenuto dalla famiglia Della Valle (pari al 75,5% dei diritti di voto) e il 10% in portafoglio a Lvmh tramite la holding Delphine (8% diritti di voto). Quota quest’ultima che il gruppo francese del lusso intende continuare a detenere, in accordo con la famiglia Della Valle.

COME E QUANDO E’ NATO IL PROGETTO SU TOD’S

L’’Offerta pubblica a 40 euro sul titolo infatti era stata annunciata il 3 agosto, facendo decollare il titolo in Borsa fino a superare il prezzo pagato e spingerlo a 42 euro a fine settembre. Un segnale chiaro da parte del mercato che riteneva che il prezzo pagato da DeVa Finance non fosse assolutamente congruo. Poi il flop a 30,94 euro il 25 ottobre, con i risultati deludenti dell’Opa. Successivamente, in attesa di decisioni sul futuro della griffe, la lenta risalita dl titolo a 34,50 euro il 23 novembre, per arrivare a chiudere ieri a 33,42 euro.

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