IL MARCHIONNE SEGRETO
«Quando ho liquidato Montezemolo dalla Ferrari, eravamo a Cernobbio, sappi che mi vergognavo come un ladro, ma fui costretto a farlo, lui non meritava di essere cacciato in quel modo». (Sergio Marchionne il 26 giugno 2018 alla giornalista Bianca Carretto; fonte: Corsera di oggi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2022
"Mi brucia di non aver concluso nessuna alleanza con General Motors ma non farò mai un accordo con i francesi di Psa, andremo avanti da soli, saremo all’altezza dei nostri concorrenti". (Sergio Marchionne il 26 giugno 2018 alla giornalista Bianca Carretto; fonte: Corsera di oggi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2022
"Ho il dovere di proteggere gli stabilimenti, i nostri dipendenti, non andremo mai via dall’Italia, l’Alfa Romeo tornerà grande". (Sergio Marchionne il 26 giugno 2018 alla giornalista Bianca Carretto; fonte: Corriere della sera di oggi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2022
AMORI E PASSIONI DI FRANCESCA PASCALE
"Francesca Pascale: se vincono i sovranisti lascio l’Italia". (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2022
CALENDA IN AZIONE (MA NON SU BRUNETTA…)
Gelmini e Carfagna verranno con lei?
«Lo spero tanto», risponde al Corriere della sera Carlo Calenda, leader di Azione.
Non si menziona Brunetta perché tra i due i rapporti sono freddini tendenti al gelo…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2022
"Il leader del movimento “La Buona Destra”, Filippo Rossi, aderisce ad Azione di Carlo Calenda". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
I CASINI DI CASINI
"Creare un’area ampia di riformismo che vada da Letta a Renzi, da Speranza a Calenda", una "coalizione che non so se possa vincere, ma che certamente può dare prova di serietà". (Pierferdinando Casini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
MELONI DRAGHIAN-DIMAIANA IN POLITICA ESTERA
"La politica estera di un governo a guida Fratelli d'Italia resterà quella di oggi. Per me è una condizione". (Giorgia Meloni)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
GLI ULTIMI GRILLI DI GRILLO
"Gigino “a cartelletta” ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero". (Beppe Grillo parlando di Luigi Di Maio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
I SUPPLI’ DI DE RITA
Cazzullo: Qual è il segreto della longevità? Mangiare poco?
De Rita: «No. Vivere bene le cose belle. Come la casa di Assisi, dove sento mia moglie ancora viva. O come i supplì. Spesso la domenica sera, quando avevo tutti i figli per casa, cenavamo in piedi, a base di supplì…».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
I CONCERTI DELLA CORTE COSTITUZIONALE DI AMATO
Ah quindi ora la Corte costituzionale promuove concerti. Bon. https://t.co/9jK0KuVFS3
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 23, 2022
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IL MARCHIONNE SEGRETO SVELATO DA BIANCA CARRETTO DEL CORRIERE DELLA SERA; ESTRATTO DI UN ARTICOLO (qui la versione integrale):
Il 26 giugno 2018 – quattro anni fa – a Roma, fu la sua ultima uscita pubblica, per me la vera ricorrenza della sua morte, avvenuta il 25 luglio 2018. Quel giorno il ceo di Fiat Chrysler Automobiles doveva consegnare al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri una Jeep Wrangler, un momento di serenità; al contrario, ho ancora presente la visione nitida del suo avanzare sofferente, circondato da una moltitudine di uomini vestiti di nero che parevano un plotone di esecuzione mentre accompagnava il condannato.
C’era un leggio, sistemato sotto i pini del Pincio, che si trasformò in un improvvisato confessionale di cui non si intravedeva la grata anche se iniziammo a parlare sottovoce, come se gli alberi avessero le orecchie. Noi due soli, aveva allontanato i suoi collaboratori presenti all’evento, dietro di lui; per sostenerlo Davide Barca che, per anni, tutelava non solo la sua integrità fisica ma anche la sua privacy, con un affetto filiale.
Marchionne non sopportava di far intravedere la sua debolezza, anche se era sotto gli occhi di tutti; la sua voce, affaticata, mi chiedeva di aiutarlo a nascondere la sua fragilità fisica e, nello stesso tempo, mi affidava i suoi pensieri più tormentati, come volesse liberarsi. «Quando ho liquidato Montezemolo dalla Ferrari, eravamo a Cernobbio, sappi che mi vergognavo come un ladro, ma fui costretto a farlo, lui non meritava di essere cacciato in quel modo». E posso affermare che era profondamente sincero. Gli chiedevo di recuperare le forze, di stare in silenzio, ma sentiva il tempo trascorrere veloce e continuava a parlare: «Mi brucia di non aver concluso nessuna alleanza con General Motors ma non farò mai un accordo con i francesi di Psa, andremo avanti da soli, saremo all’altezza dei nostri concorrenti. Ho il dovere di proteggere gli stabilimenti, i nostri dipendenti, non andremo mai via dall’Italia, l’Alfa Romeo tornerà grande».
Marchionne aveva dimostrato con i fatti di aver riportato la Fiat — presa in stato fallimentare, anche se ora pare che tutti lo abbiano dimenticato — ad essere una multinazionale che si poggiava sulle due sponde dell’Atlantico; ansimando, continuava a ripetere: «Per finire il mio piano devo arrivare a marzo 2019, vedrai che verranno riconosciuti i miei diritti». Per quella che può apparire una vera beffa maligna del destino, Fca e Psa, nell’ottobre del 2019, annunciarono il progetto da cui è nata Stellantis, esattamente contro la sua volontà.
A quel punto pareva essersi, in parte, rinfrancato, il suo respiro era più regolare, dovevamo salutarci, con la chiarezza che aveva sempre distinto il nostro rapporto, diretto e sincero, sapevamo entrambi che non ci saremmo mai più rivisti. L’emozione aveva preso il sopravvento sulla ragione: «Io ci sarò sempre… E poi, dopo di me ci sarà Alfredo». Altavilla si era tenuto, per quella mezz’ora, a pochi metri, pronto a intervenire, in ansia per quel capo burbero e prepotente, a cui voleva molto bene. Era lui il delfino destinato, ma anche questa decisione è stata disattesa.