CIMBRI DI UNIPOL (AZIONISTA DI RCS CON IL 4,8%) COCCOLATO DAL CORRIERE DELLA SERA
Il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, ci tiene a far sapere che si rivede in moto senza soldi in tasca come quando era ragazzino. Senza soldi in tasca, ma sul suo conto corrente ci sono almeno 6,4 milioni di euro (compenso percepito come indicato dal bilancio 2021; fonte: Mf) pic.twitter.com/hLNTOz4QUR
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 22, 2023
HA VINTO SANCHEZ IN SPAGNA?
Spagna. "Il Partido popular ha migliorato del 50% il risultato del 2019, passando da 89 a 136 deputati, e anche se una parte di questi seggi li ha sottratti a Vox per l’emisfero destro della politica spagnola il saldo resta comunque largamente positivo". (Orsina, politologo)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
IL PROFONDO ROSSO DI OPEN FIBER
Open Fiber. 162 milioni di euro di perdita nel 2022, dal rosso di circa 210 milioni del 2021. (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
I TRUCCHETTINI PRO OPEN FIBER DI INFRATEL
Open Fiber, Infratel sblocca le garanzie. Via libera a usare i crediti (futuri) da 1,7 miliardi delle aree grigie da parte della società statale per la società controllata da Cdp. Decisione fondamentale per le banche. (Milano Finanza)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
I CONTI DI RYANAIR DECOLLANO
Nel primo trimestre del 2023, Ryanair ha registrato un utile netto di 663 milioni di dollari. Un risultato quasi quattro volte superiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell'anno precedente. (Financial Times)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
IL MURO DI BIDEN
Il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio lo stato del Texas per la costruzione di barriere galleggianti nel Rio Grande, con l'obiettivo di bloccare i migranti provenienti dal Messico. (Reuters)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
DOSSIER BALTICO
La Commissione europea alla ricerca di una soluzione comune per smaltire o gestire le 300.000 tonnellate di munizioni inesplose che giacciono ancora sul fondo del Mar Baltico, causando inquinamento e impedendo lo sviluppo delle attività economiche in mare. (Eunews)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
CARO FARMACO
In Veneto una paziente oncologica di 78 anni ha scelto la morte volontaria, resa legale a certe condizioni da una sentenza della Corte costituzionale. La donna è morta dopo essersi somministrata un farmaco letale, con la strumentazione fornita dall'azienda sanitaria locale. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 25, 2023
LEONARDO SI SCALDA SOLO COL SOLE
Carissimo gruppo Leonardo, quando la finite di mandare con un giorno di anticipo al Sole 24 ore vostri comunicati stampa già belli e pronti? Ma vi pare corretto, professionale, istituzionale e lungimirante rispetto ad agenzie stampa, quotidiani di carta e giornali web? Saluti
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2023
ELKANN MON AMOUR
Leggendo questa sottospecie di elzeviro del 2023, si comprende tutto sugli Elkann e sull’editoria… https://t.co/h2UA3pjXMx
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 24, 2023
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BREVE ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A CARLO CIMBRI DI UNIPOL (socio di Rcs):
L’inizio è lo stesso cantato da Luca Carboni nel 1992 in Mare mare, la hit che trionfò sulle spiagge, nelle radio, al Festivalbar. Stesso mezzo («Ho comprato anche la moto/usata ma tenuta bene»), stessa partenza («Son partito da Bologna/con le luci della sera»), stesso approccio al viaggio, tutto sommato normale, senza fronzoli, di quella normalità che respira tra i gesti semplici del viaggiatore navigato («Ho fatto il pieno in autostrada/prendo l’aria sulla faccia»), per cui una sigaretta fumata all’autogrill, con lo sguardo rivolto ai chilometri che mancano e il pensiero a quelli che sono alle spalle, non sarà mai uguale a una sigaretta qualunque.
Il motociclista solitario è Carlo Cimbri , classe 1965, presidente oggi dopo molti anni da amministratore delegato di Unipol, l’unico tra i top manager italiani che nell’ultimo mezzo secolo abbia portato in giro una faccia più da motociclista che da top manager. Uno dei pochissimi che ha lavorato sempre nello stesso posto, scalando la società — presa per mano dopo il tragico capitolo delle scalate bancarie, poi messa a posto e addirittura rilanciata nel giro di pochissimo con l’acquisto di Fondiaria — dal primissimo gradino, «impiegato normalissimo», a quello più alto. Il suo viaggio inizia da Bologna, arriva a Gibilterra e ritorna a Bologna. Soli, lui e la motocicletta. Giorni: dieci. Chilometri: cinquemilaseicento.
Perché la Spagna?
«Perché in Spagna sono stati i miei primi viaggi da ragazzo. Perché quando c’era la lira e tu eri uno studente senza grandissime possibilità economiche, ecco, la tua lira si difendeva bene o in Spagna o in Grecia».
Perché la moto?
«Io mi ritengo un velista prestato al mestiere che faccio tutti i giorni. E chi ama la vela ama anche la moto».
Come se lo spiega?
«Il vento. Con entrambe hai il senso del vento, che a bordo di una macchina ti manca proprio. Se lo chiede al mio amico Max Sirena, il capobarca di Luna Rossa, le darà più o meno la stessa risposta. Anche lui è un velista che ama la moto».
Bologna la partenza, Gibilterra la meta. E l’itinerario?
«Diverso da quello che avrei privilegiato da ragazzo. Infatti, scendendo da Nord sulla costa orientale, ho virato verso il cuore della Spagna prima di arrivare nei posti in cui la Costa Brava diventa simile alle spiagge del nostro Adriatico, che pure erano stati meta di qualche viaggio di gioventù e che a tutt’oggi sono l’approdo spagnolo di tantissimi ragazzi. Il primo problema, però, è stato trovare il tempo per fare questo viaggio in moto da Bologna a Gibilterra, che sognavo di fare da anni, da solo. Ci sono riuscito, alla fine, mettendo insieme le vacanze di Pasqua e i ponti del 25 aprile e del primo maggio».
Per un top manager cercare il tempo è più facile o difficile che cercare capitali?
«Mi viene in mente la mia prima operazione di fundraising (raccolta fondi, ndr), che risale a molto prima della laurea. Aveva proprio a che fare con le due ruote: mio padre, che avevo convinto a comprarmi un Ciao della Piaggio al compimento dei miei quattordici anni, non ne voleva sapere di andare oltre. La Vespa Px 125 e poi la prima moto, una Honda XL500 usata, le comprai da solo. Quest’ultima aveva un elemento di difficoltà che la rendeva una moto non proprio per principianti: l’accensione a pedale che, se non eri bravo, tornava indietro e ti scassava un ginocchio».