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MEDIOLANUM

I tassi alla Lagarde eccitano i conti di Banca Mediolanum

Tutti i dettagli sulla relazione trimestrale di Banca Mediolanum (segno meno per la raccolta netta gestita)

 

Buon primo semestre per Banca Mediolanum che rispetta le attese degli analisti e archivia il periodo con utile in aumento di oltre il 50% su anno. In una giornata in calo per Piazza Affari, però, perde terreno anche l’istituto guidato da Massimo Doris che procede in territorio negativo per oltre il 3%.

NEL SEMESTRE UTILE E RACCOLTA IN CRESCITA, PRESTITI IN CALO

Come si diceva, Mediolanum archivia i primi sei mesi del 2023 con utile netto in crescita del 51% a 363,25 milioni di euro e raccolta netta totale dell’8% a 4,69 miliardi. Segno meno, invece, per la raccolta netta gestita (-31%) a 2,16 miliardi. Per l’istituto di credito il totale delle masse gestite è pari a 112,65 miliardi, +12% su anno e +9% da fine 2022. Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, il Common Equity Tier 1 Ratio si attesta al 21,5% e il margine operativo a 464 milioni, in aumento del 47% a livello tendenziale grazie al “contributo positivo di tutte le linee di business e della forte leva operativa”.

Nella nota che accompagna i conti si evidenzia come l’aumento delle commissioni nette (+2% su anno) a 509,6 milioni sia dovuto al buon andamento dei mercati finanziari, supportato dalla stabilità della raccolta netta in prodotti di risparmio gestito. Bene anche il margine da interessi – a 347,3 milioni, +107% su anno – grazie all’incremento dei tassi di interesse e al peso della componente variabile nella composizione del portafoglio crediti e dei titoli detenuti dalla Tesoreria. Sempre dalla nota si viene a sapere che gli impieghi alla clientela retail si attestano a 16,95 miliardi (rispettivamente +3% rispetto al 31 dicembre 2022 e +10% rispetto al 30 giugno 2022).

Sul fronte dei crediti deteriorati netti, l’incidenza sul totale crediti del gruppo si ferma allo 0,73%. In flessione i prestiti (-12%) “riflettendo il rallentamento del mercato immobiliare e la stretta sui tassi di interesse”. Infine, segno più per i clienti che arrivano a 1.750.500, +4% rispetto alla fine dello scorso anno.

DORIS: CRESCITA DELL’UTILE DIMOSTRA LA FORZA DEL NOSTRO MODELLO DI BUSINESS

Soddisfatto l’amministratore delegato, Massimo Doris, secondo cui il primo semestre dell’anno “si è chiuso con un ottimo utile e dimostra la forza del nostro modello di business capace di generare valore in ogni fase del ciclo macroeconomico”. Doris mette in luce “la stabilità e la sostenibilità del nostro stato patrimoniale, con il costo del rischio estremamente contenuto pari a 19 punti base e il CET1 Ratio al 21,5%”.

Un livello di solidità, aggiunge l’ad, che rappresenta “un’assoluta eccellenza in Europa” e che “è stato peraltro confermato dai recenti stress test condotti dalla Bce” per cui “in caso di potenziale scenario economico prospettico fortemente negativo, Banca Mediolanum si colloca ai vertici del sistema europeo: un’attestazione che è motivo di grande orgoglio”.

COSA SI ASPETTAVANO GLI ANALISTI

I numeri presentati oggi confermano le attese degli esperti. Ad esempio, ricorda Radiocor, Equita aveva previsto un risultato netto intorno a 361 milioni e Banca Akros a 362 milioni. Per il margine di interessi, invece, i primi si attendevano 350 milioni e i secondi 344 milioni. Sia Equita sia Banca Akros raccomandano di comprare le azioni Banca Mediolanum, indicando quale target di prezzo 10,5 euro e 11,5 euro. Gli analisti, infine, considerando l’andamento del margine di interesse e la qualità degli asset, ipotizzano che l’istituto chiuderà l’anno in corso con il suo migliore utile netto della storia a quota 737 milioni.

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