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App Incontri

I cuori solitari non scaldano più le app di incontri

Natale dovrebbe essere il periodo dell’anno in cui le app di incontri si infiammano eppure anche in quelle più in voga come Tinder e Bumble è calato un gelido inverno. Fatti, numeri e curiosità

 

Anche l’amore va in vacanza. A distanza di un anno, gli affari delle app di incontri non vanno più a gonfie vele e la fondatrice di Bumble, alternativa femminista a Tinder, molla. Le azioni di Match Group, infatti, la cui piattaforma più nota è proprio Tinder, insieme a Match.com, OKCupid e Hinge, sono crollate a causa dei risultati trimestrali.

Chissà se l’avvicinarsi del Natale, momento solitamente fortunato per le app di dating, farà di nuovo fiorire l’amore.

COSA DICONO I DATI

Secondo i dati di Sensor Tower citati dal Financial Times, “l’anno scorso si è registrato il numero più basso di download degli ultimi quattro anni” e “questo declino sta trascinando i valori di mercato”.

“Il prezzo delle azioni di Bumble è sceso del 70% da quando si è quotata all’inizio del 2021. Nello stesso periodo – afferma il FT -, la società cinese di social media Hello Group, che possiede il sito di incontri Tantan, è scesa del 64%. Match Group, proprietario di Tinder e Hinge, è sceso dell’83%”.

E le prospettive non sembrano rassicuranti. Per il quotidiano finanziario, infatti, “le probabilità di un’inversione di tendenza a breve termine sono scarse”.

Match Group, riferisce la Cnbc, ha prospettato entrate inferiori rispetto a quanto previsto per l’ultimo trimestre dell’anno e ha dichiarato di aver perso clienti paganti su Tinder, che è la sua punta di diamante.

L’AD DI BUMBLE RINUNCIA ALLA SUA BATTAGLIA FEMMINISTA?

La brutta piega presa dagli affari coincide con l’annuncio di Whitney Wolfe Herd di lasciare l’incarico di amministratrice delegata di Bumble a gennaio. Herd rimarrà direttrice esecutiva, ma al suo posto subentrerà Lidiane Jones, ad di Slack, un servizio che permette di gestire chat e attività di lavoro. Sei mesi fa anche il presidente di Bumble, Tariq Shaukat, si era dimesso.

Herd, 34 anni, prima di creare Bumble è stata co-fondatrice di Tinder, la più famosa fra le app per appuntamenti, che lei stessa ha poi citato in giudizio per discriminazioni sessuali e molestie.

Bumble, fondata nel 2014, doveva essere la risposta femminista a un mondo in cui domina l’uomo anche nel virtuale perché permette soltanto alle donne di iniziare un dialogo con le persone con cui hanno un match, cioè che hanno mostrato un interesse reciproco. Sebbene sia la seconda app di incontri più utilizzata negli Stati Uniti, non ha mai raggiunto la popolarità di Tinder.

CI PENSERÀ L’IA A SALVARE L’AMORE?

Fa un passo indietro anche Blackstone, che pur rimanendo il maggiore azionista, negli ultimi due anni ha diminuito la sua quota dal 46% al 27%, osserva il FT. In compenso, prosegue il quotidiano finanziario, il free cash flow è aumentato del 28% nei primi sei mesi dell’anno e questo permetterà a Bumble di investire in nuove idee.

La società ha già dichiarato il proprio interesse nel puntare su nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA), tuttavia, per il FT “deve trovare strumenti che gli utenti siano disposti a pagare” perché “i ricavi per utente pagante sono scesi del 3% nell’ultimo trimestre”, senza dimenticare che al momento non c’è alcuna prova che gli espedienti dell’IA aiutino in questa missione.

I GIOVANI PREFERISCONO GLI INCONTRI DI PERSONA COME UNA VOLTA

In particolare, da un sondaggio pubblicato da Axios, condotto tra studenti universitari e laureati di tutti gli Stati Uniti, è emerso che il 79% degli intervistati non utilizza alcuna app di incontri, nemmeno una volta al mese perché la stragrande maggioranza preferisce incontrare le persone, intraprendendo all’inizio un rapporto di amicizia rispetto a un appuntamento che probabilmente finirà dopo un incontro.

Inoltre, il 37% ha anche dichiarato che le convinzioni di una persona sono il fattore più importante nel valutare un potenziali partner, prima ancora degli obiettivi professionali e dell’aspetto.

Un panorama di cui dovrà tenere conto anche Elon Musk visto che una delle ultime voci circolate in questi giorni riguarda proprio la possibilità che X (ex Twitter) diventi un’app di dating “a tutti gli effetti” entro il 2024.

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