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I conti 2023 di Ita Airways ai raggi X

Come va Ita Airway e come andrà nei prossimi anni. Fatti, numeri, scenari e commenti

 

Il 26 marzo 2024 il consiglio di amministrazione di Ita Airways ha approvato il progetto di bilancio 2023, che è stato poi oggetto di una presentazione alla stampa preso il quartier generale del vettore a Fiumicino svoltasi nella giornata di ieri.

La compagnia con il presidente Antonino Turicchi (nella foto) e il direttore generale Andrea Benassi ha voluto sottolineare come i conti siano in netto miglioramento rispetto al 2022 ed ha comunicato alcuni datti salienti, ma non tutti.

Ecco fatti, numeri, scenari e il commento dell’esperto del settore Cristiano Spazzali.

I CONTI 2023 DI ITA AIRWAYS

Per quanto riguarda i ricavi, secondo il management del vettore questi ammontano a 2,4 miliardi di euro, registrando un +58% rispetto all’esercizio precedente, il margine operativo lordo (Ebitda) risulta essere positivo per 70 milioni, in miglioramento di 407 milioni, il risultato operativo (Ebit) invece è negativo per -75 milioni, in miglioramento di 514 milioni.

IL CONTO ECONOMICO DI ITA AIRWAYS

Sul conto economico va registrata una piccola perdita (5 milioni), rispetto al rosso di 486,2 milioni del 2022. I risultati quindi sono migliori delle previsioni del piano industriale. Sembra però che questo risultato, che non si può dire non sia positivo, sia stato il frutto dell’applicazione di alcuni tecnicismi finanziari (usuali nelle aziende ma che poco hanno a che vedere con la produttività del vettore). Infatti, sempre secondo il management di Ita, questi risultati hanno beneficiato di alcune entrate non caratteristiche per circa una settantina di milioni, che sono state generate da due elementi: la rivalutazione dei beni ex Alitalia, marchio incluso, e che nel 2022 erano stati svalutati, e le imposte anticipate (quindi con il segno +) iscritte sulla base di un interpello verso l’Agenzia delle Entrate, la quale ha risposto positivamente, sulla possibilità di poter operare a bilancio dei recuperi fiscali.

LA PERDITA RIDOTTA

L’utilizzo di questi due elementi positivi è la spiegazione di un una perdita operativa contenuta di -75 milioni (Ebit), e del perché la perdita netta sia nettamente inferiore. (-5 milioni). Il patrimonio netto al 31.12.2023 invece è pari a 750 milioni, la cassa sempre a fine anno risulta essere di 450 milioni, comprensiva dei 250 milioni del versamento dell’aumento di capitale fatto in estate dal ministero dell’Economia, quindi 26 milioni in più del 2022. Di contro la compagnia non ha voluto rendere noto qual è al momento l’indebitamento finanziario netto, dal quale si sarebbero potuti evincere sia gli investimenti e sia i debiti di breve e lunga scadenza vanno ad incidere anche sulla cassa attuale.

Ita ha sottolineato che la compagnia ha così raggiunto il break-even operativo con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del Piano industriale grazie a performance operative e commerciali molto positive.

I FATTORI CHE HANNO INCISO SU RISULTATO ECONOMICO

Risulta evidente che il tecnicismo finanziario adottato da Ita poco è confacente con la produttività e il risultato di bilancio ottenuto di -5 milioni, che è inferiore di 258 milioni rispetto a quella previsto dal piano industriale, va interpretato secondo gli addetti ai lavori.  L’anno scorso Ita ha trasportato 14,8 milioni di passeggeri (+47%). I ricavi da passeggeri ammontano a 2,2 miliardi (+67%). La divisone per aerea di competenza vede per circa un miliardo il fatturato generato dai voli intercontinentali, 700 milioni prodotto dai voli domestici e 500 milioni dalle tratte internazionali. Gli investimenti nel 2023 sono quantificati in 288 milioni, e la flotta (solo Airbus) a fine anno era composta da 85 aeromobili, 66 per operazioni di corto e medio raggio, 19 per le rotte di lungo raggio se si contano anche gli Airbus A321. Quest’anno Ita prevede di ricevere ulteriori 26 aeroplani.

IL DOSSIER LUFTHANSA SECONDO TURICCHI

Per quanto riguarda l’autorizzazione della Ue al matrimonio tra Ita e Lufthansa, i vertici di Ita hanno detto che c’è un confronto in atto con la Commissione per far approvare l’accordo in tempi rapidi. Il 25 marzo Bruxelles ha comunicato alle parti interessate (Mef e Lufthansa) che ci sono 39 rotte di Ita sulle quali, a seguito dell’accordo con Lufthansa si creerebbero delle condizioni di monopolio s determinate direttrici e quindi una eccessiva restrizione della concorrenza. Una di queste richieste riguarda la rinuncia di una quota degli slot di Linate, dove Ita attualmente detiene circa il 60% degli slot e assieme a Lufthansa salirebbe al 66%. Il presidente Turicchi ha poi voluto smentire tutte le indiscrezioni relative all’esistenza di un piano B nel caso dovesse saltare l’accordo con i tedeschi e ha sottolineato come le nozze tra Ita e Lufthansa non sono un’operazione per il salvataggio di Ita, ma per la crescita della compagnia affinché possa essere più competitiva.

LA NOTIZIA SU ALTAVILLA

E proprio mentre si concludeva la conferenza stampa di Ita, è arrivata la notizia che la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione del procedimento contro l’ex-presidente esecutivo di Ita Airways, Alfredo Altavilla. I pubblici ministeri incaricati del fascicolo hanno riscontrato la infondatezza della notizia di reato e con questa motivazione hanno respinto le accuse mosse nei suoi confronti dall’allora amministratore delegato Fabio Lazzerini che aveva accusato Altavilla di presunte infedeltà aziendali. La definitiva parola fine spetterà ora al GIP del Tribunale di Roma che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione, contro la quale i legali di Ita hanno già presentato opposizione.

IL COMUNICATO DEI SINDACATI

Ma la giornata per Ita non finiva qui, infatti sempre a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio i sindacati del trasporto appartenenti alle sigle CGIL-CISL-UIL e UGL attraverso un comunicato stampa congiunto, dopo essersi confrontati con il vettore, hanno sottolineato come i risultati si siano rivelati inferiori alle previsioni del piano industriale, a causa della complessa situazione geopolitica in Medio Oriente e dei ritardi generali nella consegna degli aeromobili da parte di Airbus, con attese medie pari a 6 mesi per ciascuna macchina. Sul punto si registra quindi una diversa visione delle organizzazioni sindacali rispetto a quella del management di Ita.

I SINDACATI ORA BATTONO CASSA

I sindacati hanno poi proseguito nell’analisi dei dati del vettore affermando che per quanto riguarda il 2024, ITA Airways si attende di raggiungere i 3,5 miliardi di euro di ricavi.  Il primo trimestre del 2024 ha fatto registrare un Load Factor medio del 78% (+5% sullo stesso periodo del 2023) e un Load Factor specifico sul Lungo Raggio dell’83%.  Questi dati confermano il passaggio da un’azienda in fase di start-up ad una compagnia aerea consolidata sul mercato, con i dati di sicurezza, regolarità e puntualità che hanno raggiunto picchi di eccellenza: dall’87% di regolarità e puntualità delle operazioni del 2023 si è infatti passati nei primi due mesi del 2024 a una puntualità dell’88,9% e una regolarità del 99,9%.  Le OO.SS. hanno richiesto ulteriori dati al Management della compagnia. Il CASK totale è risultato essere di 0,8 centesimi e il RASK è stato pari a 7,9 centesimi. Entrambi i dati sono risultati in diminuzione rispetto all’anno precedente. Per ciò che riguarda l’Ebit, i costi complessivi sono risultati essere pari a 2 miliardi di euro, di cui 286 milioni per il personale. Ed ecco la vera notizia: il sindacato forte di questi numeri sviscerati dal vettore di bandiera si accinge a battere cassa e spiega che alla luce dei risultati comunicati da Ita, “le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno richiesto di procedere urgentemente ad affrontare e risolvere le criticità segnalate nella lettera unitaria di richiesta di incontro recentemente inviata e, infine, di avviare i lavori propedeutici al rinnovo del CCNL sezione Vettori e del Contratto Collettivo di Lavoro integrativo per i dipendenti di ITA Airways, grazie all’impegno dei quali è stato possibile raggiungere i risultati illustrati. Tali risultati debbono necessariamente portare al giusto riconoscimento per il lavoro svolto dalle persone di ITA Airways”.

IL COMMENTO DI SPAZZALI

“Siamo tutti contenti che Ita abbia ottenuto dei risultati soddisfacenti, anche se il risultato è il frutto di un tecnicismo finanziario e non di vera produttività – ha commentato con Startmag l’esperto del settore Cristiano Spazzali – È risaputo che l’anno passato c’è stato un boom per il trasporto aereo, infatti l’estate del 2023 ha fatto registrare picchi di vendite mai viste negli ultimi anni a seguito anche dell’era post covid. Di questi picchi Ita ha potuto beneficiarne solo in parte in quanto l’alleanza SkyTeam ha tolto alcuni voli di lungo raggio in code-share con Ita dai sistemi dell’alleanza a seguito dell’accordo raggiunto dal MEF con Lufthansa. Questo ha generato sicuramente minori entrare per Ita che io ho stimato essere superiori ai 150 milioni di euro. Ma non solo dai dati in mio possesso Ita ad esempio sul volato di marzo di quest’anno non è riuscita ad ottimizzare l’utilizzo della flotta, in particolar modo sui voli lungo raggio dove il volato medio giornaliero è stato di circa 11,5/12,5 ore per macchina”.

Se si prende Lufthansa, aggiunge Spazzali, la media giornaliera sugli aerei di lungo raggio non scende quasi mai sotto le 14 ore arrivando anche a picchi di utilizzo di 16 ore giornaliere: “Questo può voler dire due cose o che la direzione operazioni volo non sa come far girare le macchine, oppure che c’è un problema sulle manutenzioni. In ambo i casi questo è un elemento che non andrebbe sottovalutato. Sulle nozze con Lufthansa ho già espresso ampiamente la mia convinzione che sulle rotte di lungo raggio la commissione stia facendo un errore tecnico nell’includere anche Joint Venture Star Alliance nel calderone. Su Linate invece la questione è meno complessa perché Ita farebbe bene a cedere un po’ di slot. Basterebbe inserire sulle rotte più lunghe aerei più capienti in modo da compensare il taglio dei voli e il danno sarebbe marginale”.

Sulla questione Altavilla, Spazzali chiosa: “Quello che ho detto già due anni fa: la compagnia aerea è una macchina per certi versi delicata e va messa in mano a una sola persona. Non si può pensare a una gestione congiunta, i rischi che si corrono sono quelli che oggi ci ritroviamo nella querelle tra il vettore e l’ex presidente Altavilla e che potrebbero ricadere su chi arriverà nel dopo gestione”.

E le richieste dei sindacati? “Non mi sarei aspettato nulla di diverso – risponde Spazzali – Come ho sempre sostenuto Ita è un’azienda molto sindacalizzata ed è logico che oggi dopo che Ita ha comunicato di avere registrato nel 2023 questi numeri così positivi vogliano passare all’incasso ancor prima che Lufthansa faccia il suo ingresso”.

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