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Chi sono gli azionisti di Tesla che contestano Musk

Un gruppo di azionisti di Tesla si oppone alla maxi-retribuzione (oltre 40 miliardi di dollari) per Elon Musk, accusato di essere un amministratore delegato part-time. Tesla sta passando un momento complicato. Tutti i dettagli.

Un gruppo di azionisti di Tesla ha chiesto di votare contro il pacchetto retributivo da oltre 40 miliardi di dollari per Elon Musk, l’amministratore delegato, giudicandolo contrario agli interessi della società. Tesla, infatti, sta attraversando un momento difficile: le vendite sono in calo per via del rallentamento della domanda globale di veicoli elettrici, la sua linea di modelli richiederebbe un rinnovamento e dall’inizio dell’anno il suo titolo ha perso il 30 per cento in borsa.

COSA CHIEDONO GLI AZIONISTI ANTI-MUSK

Del gruppo di azionisti fanno parte Brad Lander, comptroller di New York (una sorta di gestore delle finanze della città, semplificando), la coalizione di sindacati Strategic Organizing Center e la banca sindacale Amalgamated Bank.

In una lettera inviata agli altri investitori di Tesla, il gruppo dichiara che il pacchetto retributivo per Musk non contribuirà in alcun modo alla promozione della crescita e della stabilità di Tesla sul lungo termine. Musk, inoltre, viene accusato di essere un amministratore delegato part-time, dovendosi dividere tra molte altre società come SpaceX, Neuralink e X.

Riferendosi al compenso di Musk, il gruppo scrive che “gli azionisti non dovrebbero pretendere che questo premio abbia un qualche tipo di effetto incentivante: non ce l’ha”. Inoltre, a loro dire, se questo pacchetto retributivo dovesse venire approvato, l’anno prossimo potrebbe venirne presentato uno ancora più grande. Il mese scorso Tesla ha chiesto agli azionisti di ripristinare il pacchetto retributivo per Musk da 56 miliardi respinto da un tribunale del Delaware.

Il gruppo ha chiesto poi di votare contro la rielezione di alcuni membri del consiglio di amministrazione di Tesla: ovvero Kimbal Musk, fratello di Elon, e James Murdoch, ex-dirigente del conglomerato mediatico 21st Century Fox.

LA REPLICA DI TESLA

Rivolgendosi a sua volta agli azionisti, la presidente di Tesla Robyn Denholm ha detto che ha dichiarato che Musk ha fatto raggiungere a Tesla i livelli di crescita, gli obiettivi operativi e quelli sul valore delle azioni che erano previsti dal pacchetto retributivo del 2018.

A causa della decisione del tribunale di Delaware, ha proseguito Denholm, “Elon non è stato pagato per il suo lavoro a Tesla negli ultimi sei anni, che ha contribuito a generare una crescita significativa e un valore per gli azionisti”.

COME VA TESLA?

Nel 2023 Tesla ha consegnato più di 1,8 milioni di veicoli elettrici nel mondo, un record.

Nel primo trimestre del 2024, tuttavia, l’azienda ha detto di aver consegnato 386.810 automobili, quasi il 9 per cento in meno su base annua e il 13 per cento in meno di quanto stimato dal mercato. I profondi tagli ai prezzi di vendita, con riduzioni anche di 20.000 dollari su alcuni modelli – fanno parte di una strategia per vincere la concorrenza con le case automobilistiche cinesi – hanno inoltre avuto un impatto negativo sui margini di profitto.

Il mese scorso Tesla ha fatto sapere che licenzierà oltre il 10 per cento della sua forza lavoro mondiale, ovvero circa 14.000 persone. L’ultima grande ondata di licenziamenti c’era stata nella metà del 2022, e anche in quel caso venne tagliato all’incirca il 10 per cento dei dipendenti.

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