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Grano Ucraino

Ecco i Paesi più esposti al grano ucraino (e non solo)

La Russia sta bloccando le esportazioni di grano (e non solo) dell'Ucraina, alimentando il rischio di una grave crisi alimentare globale. Ecco i paesi più dipendenti dai beni agricoli ucraini, e il tentativo turco di risolvere la situazione.

 

Gli Stati Uniti e l’Ucraina accusano la Russia di “ricatto” e di stare “esportando la fame” attraverso il blocco dei porti sul mar Nero, che impedisce l’esportazione della maggior parte dei beni agricoli ucraini.

L’UCRAINA, IL GRANO E NON SOLO

L’aggressione russa all’Ucraina iniziata 24 febbraio scorso minaccia di creare una grave crisi alimentare globale perché ha di fatto rimosso dal mercato due dei maggiori esportatori di grano: la minore disponibilità del cereale, peraltro, ne ha fatto crescere molto i prezzi. Messe insieme, l’Ucraina e la Russia valgono più del 25 per cento delle esportazioni mondiali di grano; la prima però – come accennato – non può esportarlo a causa del blocco ai porti, mentre la seconda per via delle sanzioni internazionali imposte dopo l’aggressione.

L’Ucraina non è solamente la quinta maggiore esportatrice di grano al mondo, ma anche una fornitrice rilevantissima di mais e di olio di girasole. Nel 2020 ha rappresentato da sola il 9 per cento delle esportazioni globali di grano, il 15 per cento di quelle di mais e il 44 per cento di quelle di olio di girasole, riporta Axios.

CHI DIPENDE DAI BENI AGRICOLI UCRAINI

Alcuni dei paesi più popolosi al mondo – come il Bangladesh, l’Egitto, l’Indonesia o il Pakistan – sono estremamente dipendenti dai prodotti agricoli ucraini: almeno il 25 per cento delle loro importazioni di grano, ad esempio, è riconducibile a Kiev. Quasi trenta paesi dipendono dall’Ucraina per il 50 per cento delle forniture di olio di girasole, largamente utilizzato in India. In Egitto il governo è preoccupato per l’aumento del prezzo del pane, un bene di prima necessità pesantemente sussidiato dalle autorità per renderlo accessibile alla maggioranza della popolazione: proprio il costo elevato del pane è stato uno dei fattori che ha innescato la rivoluzione del 2011 che portò alla caduta del governo di Hosni Mubarak.

L’assenza dei beni agricoli ucraini dal mercato non sta danneggiando solo i paesi poveri e in via di sviluppo, ma anche le nazioni economicamente più avanzate. Il Qatar dipende dall’Ucraina per la maggior parte delle importazioni di grano; lo stesso vale per gli acquisti di olio di colza del Regno Unito e per quelli di mais dei Paesi Bassi.

Grafico via Axios.

IL PIANO PER LO SBLOCCO DEI PORTI UCRAINI

Le Nazioni Unite e la Turchia stanno cercando di favorire un accordo tra Kiev e Mosca per la ripresa delle esportazioni agricole ucraine: la Russia dovrebbe rimuovere il blocco navale nel mar Nero, mentre l’Ucraina dovrebbe rimuovere le mine intorno ai suoi porti (sono state posizionate, per esempio a Odessa, per ragioni belliche, ossia per impedire lo sbarco delle forze russe). Gli ucraini dicono di non potersi fidare della Russia, che potrebbe sfruttare l’accordo per ottenere un vantaggio militare.

SILOS PIENI DI GRANO

Ci sono all’incirca 30 milioni di tonnellate di grano stoccate nei silos ucraini, vale a dire più della metà dello spazio di immagazzinamento disponibile. Questa situazione andrà probabilmente a complicare ulteriormente la fase di raccolto, quest’estate.

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