DIARIO DI GUERRA
Guerra. “I soldati ucraini possono usare gli smartphone, dunque possono filmare e fotografare. I soldati russi non possono usare gli smartphone”. (Dario Fabbri)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 4, 2022
L’EUROPA RISCHIA DI NON REGGERE L’ESODO DALL’UCRAINA
"Se l’esodo dura e la guerra non si ferma, non durerà la generosità dei popoli". (Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
LA BOMBA DEI PREZZI
I maggiori indici di materie prime sono ai massimi da 14 anni, dopo aver guadagnato oltre il 10% in una settimana: un balzo così forte e rapido secondo Bloomberg non si era verificato nemmeno all’apice dello shock petrolifero dei primi anni ’70. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
PERCHE’ CI SIAMO GASATI CON LA RUSSIA?
"Perché ci siamo legati al gas russo? Perché costava poco ed è di ottima qualità". (Nicola Armaroli, Cnr)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
CARTOLINE DALLA RUSSIA
Google e YouTube hanno sospeso tutte le attività di pubblicità in Russia. (Cnbc)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
L'Unione europea sta valutando di escludere Mosca dall'accesso ai finanziamenti del Fondo Monetario Internazionale. (Reuters)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
La Russia ha bloccato l'accesso ai siti di Bbc News e Deutsche Welle, accusandoli di diffondere notizie "false" sulla guerra in Ucraina. (Bbc).
Stessa sorte anche per Facebook e Twitter. (Guardian)
(via rassegna stampa Good Morning Italia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
IL MINISTRO DEL LAVORO PREOCCUPATO PER LE DIMISSIONI DI DAMILANO
Ah volevo informarvi che le dimissioni di Marco Damilano dalla direzione del settimanale L’Espresso “non sono una buona notizia”, secondo il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 4, 2022
IL PARERE DELLA LUISS
Orsini. La Luiss "reputa fondamentale che, soprattutto chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, debba attenersi al rigore scientifico dei fatti e dell'evidenza storica, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale"
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 4, 2022
Luiss, come e perché il prof. Orsini putineggia su Usa e Ue
Se sui media prof e direttori di centri Luiss non possono esprimere “pareri di carattere personale” (come si legge in un comunicato dell’ateneo privato dopo il caso Orsini), dunque anche Riotta – direttore di Luiss Data Lab – non può esprimere pareri personali? Domanda serissima.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 4, 2022
ADDIO SVOLTA VERDE ALL’EX ILVA
"L'ex Ilva ritorna al passato e accende il super-altoforno. La svolta verde può attendere. Nel piano aziendale il rilancio del forno 5, il più grande d'Europa era spento dal 2015". (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
TIM SPROFONDA IN BORSA
Telecom sprofonda in Borsa: le azioni ordinarie hanno chiuso appena sotto i 25 centesimi per una capitalizzazione di mercato ridotta ad appena 3,8 miliardi, esponendo il gruppo al rischio di incursioni esterne (C'è l’ingente debito a far da deterrente). (Sole24ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 5, 2022
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU TIM:
Una pioggia di vendite si è riversata sul titolo Tim per il secondo giorno consecutivo, a seguito della presentazione del nuovo piano industriale dell’ad Pietro Labriola. Le azioni ordinarie ieri hanno perso il 15,56% scendendo al minimo storico di 0,2496 euro e le risparmio hanno fatto peggio lasciando sul campo il 19,59%. Ora la società vale in Borsa poco più di 5 miliardi contro i circa 11 miliardi che il fondo Kkr aveva offerto il 21 novembre 2021 quando ha manifestato l’interesse a lanciare un’Opa a 0,505 euro. Come si è potuti arrivare a questo punto? Secondo gli operatori di mercato è stato un combinato disposto tra pulizia di bilancio con svalutazioni e perdite fino a 8,7 miliardi, prospettive di crescita per l’anno in corso troppo conservative (il margine operativo lordo nel 2022 è visto scendere del 13-14%), taglio del dividendo alle azioni di risparmio – fatto mai accaduto dal 1997 – comunicazione improvvida di un accordo sulla Rete unica che è ben lungi dal realizzarsi. Tutto ciò condito con due sedute di Borsa determinate dalla paura della guerra con i listini di tutta Europa in forte discesa e gli investitori che riposizionano i loro portafogli. Insomma, una Caporetto per il neo ad Labriola e per gli azionisti che l’hanno sostenuto, Vivendi e Cdp. A discolpa del manager c’è da dire che si è trovato davanti una situazione difficile, con un’eredità pesante da far digerire al mercato dopo i tre profit warning della gestione dell’ex ad Luigi Gubitosi, il disastroso contratto con Dazn che pesa per 500 milioni di perdite, più anticipazioni non replicabili per 400 milioni a sostegno del margine operativo. Ma di certo non ha giovato comunicare tutti questi elementi negativi in un solo momento, dando ascolto un po’ agli advisor e un po’ agli azionisti. Sembra sia stata Mediobanca, in qualità di consulente per il piano industriale, a insistere per l’eliminazione del dividendo alle risparmio, che sarebbe costato solo 160 milioni, provocando il loro crollo in Borsa anche per l’effetto delle opzioni put che ha messo nelle mani di alcuni azionisti le azioni da riversare subito sul mercato.