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Giappone Paesi Bassi

Tutte le mosse economiche (poco austere) del Giappone

In Giappone il tasso di disoccupazione è in calo, ma le vendite rallentano per colpa dell'inflazione. La banca centrale, intanto, chiede salari più alti e conferma la politica ultra-espansiva. Ecco com'è messa la terza economia più grande al mondo.

 

In Giappone, la terza economia più grande del pianeta, il tasso di disoccupazione è sceso al 2,5 per cento a novembre. Stando ai dati governativi, la disponibilità di posti di lavoro è inoltre ai livelli più alti dal marzo 2020: il rapporto jobs-to-applicant, relativo alla disponibilità e alla domanda di lavoro, è di 1.35.

IL GIAPPONE HA ELIMINATO LE RESTRIZIONI AL TURISMO

Sempre a novembre, le vendite al dettaglio sono cresciute per il nono mese consecutivo su base annua (+2,6 per cento rispetto a novembre 2021), stimolate dall’eliminazione dei controlli alle frontiere per il COVID-19 e dai sussidi pubblici ai viaggi interni. Il mese scorso – il primo dalla rimozione delle restrizioni al turismo internazionale, in vigore da oltre due anni – più di 1 milione di persone hanno visitato il paese.

L’IMPATTO DELL’INFLAZIONE SUI CONSUMI

Rispetto a ottobre, però, il volume delle vendite è diminuito (-1,1 per cento) a causa dell’inflazione, ai massimi da quarant’anni, che sta impattando sul potere d’acquisto dei consumatori giapponesi.

I consumi privati rappresentano più della metà dell’economia del Giappone: la loro ripresa è dunque fondamentale per la crescita complessiva dell’economia, che nel terzo trimestre del 2022 si è contratta.

COSA HA DETTO LA BANCA CENTRALE SU LAVORO E STIPENDI

Haruhiko Kuroda, il governatore della banca centrale giapponese, la Banca del Giappone, ha detto di sperare che la carenza di lavoratori convinca le aziende ad aumentare gli stipendi. Alcune stanno già valutando di farlo, come Canon, che realizza prodotti ottici: stando a quanto pubblicato dal Nikkei Asia, la società avrebbe intenzione di alzare il proprio stipendio minimo per la prima volta in vent’anni, così da adeguarlo al tasso di inflazione.

“Si prevede che le condizioni del mercato del lavoro in Giappone si restringeranno ulteriormente” per la carenza di lavoratori, ha detto Kuroda, “ed è probabile che cambi anche il comportamento delle imprese nel fissare i prezzi e i salari”.

“In questo senso”, ha aggiunto, “il Giappone si sta avvicinando a un momento critico per uscire da un periodo prolungato di bassa inflazione e bassa crescita”.

LA POLITICA MONETARIA

Il governatore Kuroda ha escluso la possibilità di abbandonare nel breve termine la politica monetaria ultra-espansiva. Ma gli investitori che stanno continuando a sostenere i bond governativi sono mossi dall’aspettativa che la banca centrale elimini la politica di controllo dei rendimenti sotto un nuovo governatore: il mandato di Kuroda, il secondo, scadrà infatti ad aprile 2023.

Lo stesso primo ministro Fumio Kishida ha dichiarato che la decisione di rivedere il piano nazionale contro la deflazione (un problema cronico dell’economia nazionale) verrà presa dopo la nomina del nuovo governatore della Banca del Giappone.

COME ANDRÀ L’ECONOMIA DEL GIAPPONE

Contro le aspettative, nel terzo trimestre del 2022 l’economia del Giappone si è contratta. La settimana scorsa, però, il governo ha rivisto le sue stime di crescita per il prossimo anno fiscale, alzandole dall’1,1 per cento all’1,5 per cento.

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