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Perché General Electric si spappolerà in tre

Il colosso industriale General Electric si dividerà in tre società (focalizzate su energia, sanità e aviazione) per snellire la propria struttura e provare a risollevarsi dopo anni di difficoltà. Tutti i dettagli

 

Il gruppo industriale statunitense General Electric si dividerà in tre società diverse per semplificare il modello di business, ridurre il debito e provare a risollevare il valore delle sue azioni.

UNA DECISIONE STORICA

Si tratta di una decisione storica, che mette fine a un conglomerato con 129 anni di storia che non è stato solamente la compagnia statunitense di maggior valore ma anche – scrive Reuters – un simbolo internazionale della potenza commerciale americana.

LE AZIONI

I mercati sembrano aver premiato la mossa: le azioni di General Electric sono infatti cresciute dell’8,2 per cento nel premarket.

LA (BRUTTA) SITUAZIONE DI GENERAL ELECTRIC

A gravare su General Electric non è soltanto il debito, ma anche lo scetticismo degli investitori. Dopo anni di valutazioni via via più basse, nel 2018 la compagnia è stata rimossa dall’indice Dow Jones Industrial Average.

Nel 2020 le entrate di General Electric sono ammontate a 79,6 miliardi di dollari. Ma è solo una piccola frazione degli oltre 180 miliardi registrati nel 2008, l’anno della crisi finanziaria che portò alla Grande recessione. Negli anni il gruppo ha scorporato o venduto diverse società nel tentativo di snellire la sua struttura.

LE TRE NUOVE DIVISIONI

Le tre divisioni di General Electric saranno dedicate all’energia, alla sanità e all’aviazione. All’inizio del 2024 il gruppo procederà con lo scorporo di GE Renewable Energy (energie rinnovabili), GE Power (distribuzione dell’elettricità) e GE Digital (software vari), fuse in una sola entità. All’inizio del 2023, invece, si distaccherà dalla società focalizzata sulla sanità, mantenendo però una quota del 19,9 per cento.

Una volta completata la scissione, General Electric si focalizzerà sull’aviazione.

COME VA GENERAL ELECTRIC SULL’AVIAZIONE

A fine ottobre General Electric ha fatto sapere che l’utile normalizzato della sua divisione che si occupa di motori a reazione è salito a 57 centesimi di dollaro ad azione nel terzo trimestre dell’anno: gli analisti si aspettavano molto meno, circa 43 centesimi. Le vendite sono diminuite dello 0,5 per cento a 18,4 miliardi di dollari, contro le previsioni di 19,3 miliardi. Il flusso di cassa libero industriale, tuttavia, è stato di 1,7 miliardi, quando le previsioni si fermavano a 1 miliardo.

L’amministratore delegato della compagnia, Larry Culp, dichiarò che “gli ordini sono cresciuti, i margini si sono ampliati, la nostra performance di cassa complessiva è stata significativamente migliore, e l’aviazione sta guadagnando slancio e mostra continui segni di ripresa” dalla crisi pandemica.

Tuttavia, su General Electric continuano a pesare (ma non è la sola) problemi di approvvigionamento di materie prime e carenza di lavoratori.

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