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Il vero effetto della flat tax per le partite Iva

La Flat tax vista da Enrico Zanetti, tributarista ed ex-viceministro dell’Economia e delle Finanze

 

L’effetto della flat tax delle partite IVA individuali non è quello di favorire un vero lavoratore autonomo rispetto a un lavoratore dipendente, a parità di reddito lordo, in termini di reddito netto disponibile che residua al lavoratore dopo il pagamento di contributi e tasse.

L’effetto della flat tax delle partite IVA individuali è semmai quello di rendere appetibile la scelta di non farsi assumere come dipendente e di fatturare come partita IVA quello che per il datore di lavoro sarebbe stato comunque il suo costo (ovviamente solo in relazione a quei tipi di prestazioni per le quali questa scelta può essere compiuta senza commettere violazioni del corretto inquadramento lavorativo).

È su questo che dovrebbe vertere il dibattito, non su altro.

Per quanto mi riguarda, trovo tutt’altro che sbagliato un sistema in cui a fronte di tutele minori (e la partita IVA non ne dà per definizione), al lavoratore/prestatore, a parità di costo per il datore/committente, rimanga un reddito netto disponibile maggiore.

Ed è singolare che non siano d’accordo tutti coloro che dicono che il lavoro a tempo determinato deve costare di più di quello a tempo indeterminato, perché alla fine è lo stesso concetto di fondo, solo visto in termini di maggior reddito netto disponibile per il lavoratore.

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