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Creval

Creval, ecco cosa farà Fiordi su Npl, Gacs e costi del Credito Valtellinese

L’articolo di Francesca Gerosa, giornalista di Mf/Milano finanza con parole e valutazioni di Miro Fiordi, presidente del Credito Valtellinese, sui prossimi passi del Creval Il presidente del Credito Valtellinese, Miro Fiordi, glissa sulla possibile partecipazione dell’istituto a una nuova fase del risiko bancario. “Siamo concentrati sul piano”, ha detto al riguardo a margine dell’esecutivo dell’Abi a…

Il presidente del Credito Valtellinese, Miro Fiordi, glissa sulla possibile partecipazione dell’istituto a una nuova fase del risiko bancario. “Siamo concentrati sul piano”, ha detto al riguardo a margine dell’esecutivo dell’Abi a Milano nei giorni scorsi. “Dobbiamo finire la preparazione delle Gacs, abbiamo fatto due cessioni di Npl importanti e l’ultima, quella dell’altra settimana, di concerto con Fonspa”, ha ricordato Fiordi.

CHE COSA E’ STATO FATTO IN CREVAL

“Abbiamo fatto l’accordo con i sindacati sugli esuberi. Stiamo facendo tutto quello che il piano prevede, diciamo anche a una velocità accelerata”, ha aggiunto. Fiordi ha poi puntualizzato di aver letto commenti “forse non del tutto corretti” sui risultati dell’istituto nel primo trimestre 2018.

LE VALUTAZIONI SUL PRIMO TRIMESTRE

“È il primo trimestre dei 12 trimestri del piano. Forse è prematuro fare valutazioni al primo trimestre, nel quale tra l’altro abbiamo spesato 57 milioni di oneri straordinari per il fondo esuberi”. Secondo Fiordi, tutto “sta procedendo come da piano”.

I NUMERI SUI PRIMI TRE MESI PER CREVAL

Creval ha archiviato il primo trimestre 2018 con una perdita pari a 30 milioni di euro rispetto all’utile di 2,35 milioni realizzato nel primo trimestre 2017. I proventi operativi sono stati pari a 166 milioni di euro (-10%) con rettifiche di valore per rischio di credito pari a 28 milioni di euro (-42,6%) e i crediti verso la clientela a 17,7 miliardi di euro.

COME VANNO I CREDITI DETERIORATI

Alla chiusura del periodo i crediti deteriorati non riclassificati fra le attività in via di dismissione (non-performing exposure, Npe), al netto delle rettifiche di valore, erano pari a 1,5 miliardi di euro rispetto a 2,2 miliardi a fine dicembre 2017. Il coverage ratio degli Npe non riclassificati fra le attività in via di dismissione era pari al 58,9% dal 45,3% di fine 2017. Quanto ai coefficienti patrimoniali si sono attestati al 14,4% per il Cet1 ratio, al 14,5% per il Tier 1 ratio e al 16,2% per il Total Capital ratio.

TRA FINANZA E POLITICA

Quanto, infine, alle indiscrezioni sulla bozza di programma di un possibile governo M5s-Lega per il Paese, Fiordi ha detto di non voler commentare finché non ci saranno documenti ufficiali. “L’unico commento che mi sento di fare”, si è limitato a dire, “è che quando a novembre abbiamo annunciato il nostro piano dicendo che avremmo fatto di tutto per chiudere l’aumento di capitale (da 700 milioni di euro, ndr) prima delle elezioni, e poi ci siamo riusciti, mi pare che non abbiamo fatto male”.

(estratto di un articolo di Mf/Milano Finanza)

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