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Exor Casavo

Exor di Elkann con Casavo venderà pure case

Che cosa fa e che conti ha la società Casavo comprata da Exor

 

Dopo le scarpe Louboutin, Exor si butta nel mercato immobiliare e, in un colpo solo, pure nelle startup innovative italiane. Negli scorsi giorni, infatti, Casavo ha annunciato una nuova raccolta di capitale (segue i due aumenti, di gran lunga inferiori, del febbraio e settembre 2019) da 200 milioni di euro.

EXOR ENTRA IN CASA…VO

Con la nuova raccolta di capitale da 200 milioni di euro Casavo, PMI italiana che ha sviluppato una piattaforma PropTech basata sul modello di Instant Buying immobiliare, totalizza 385 milioni di euro dal 2017 ad oggi tra equity e debito.

Andando a vedere più nel dettaglio l’operazione, 150 milioni di euro arrivano da una linea di credito aperta da Goldman Sachs, mentre gli altri 50 milioni di euro sono stati raccolti nel round di investimento Serie C guidato da Exor, con Greenoaks Capital, Project A Ventures, 360 Capital e Picus Capital. Tra i nuovi investitori anche P101 e Bonsai Partners. Si tratta dunque del primo investimento di Exor Seeds in una startup italiana. Exor Seeds è l’attività di investimenti early-stage con cui Exor supporta aziende emergenti che hanno le potenzialità di diventare ciascuna punto di riferimento nel proprio mercato. Exor, pare perfino superfluo ricordarlo, è la holding diversificata controllata dalla famiglia Agnelli, principale azionista di società come PartnerRe, Ferrari, Stellantis, CNH Industrial, Juventus FC e The Economist Group.

I COMMENTI A MARGINE DELL’OPERAZIONE

Noam Ohana, Managing Director di Exor Seeds, ha commentato: “Casavo sta emergendo come leader europeo nel settore PropTech: siamo entusiasti di collaborare con Giorgio e il suo team per costruire un’eccellenza europea, mettendo loro a disposizione l’esperienza e le relazioni che Exor possiede a livello mondiale”, mentre Giorgio Tinacci, Fondatore e CEO di Casavo ha comprensibilmente esultato: “Siamo entusiasti di accogliere Exor come partner di lungo termine per portare avanti la nostra missione di cambiare il modo in cui le persone vendono, comprano e vivono casa in Europa. Siamo orgogliosi di poter beneficiare del loro patrimonio imprenditoriale e di condividere la stessa visione innovativa”.

GLI ALTRI INVESTIMENTI RECENTI DI EXOR

Come si diceva, Exor sta diversificando gli interessi. Una notizia già confermata dalla volontà di investire 541 milioni di euro per diventare azionista al 24% del marchio di scarpe Louboutin, al fianco dei suoi fondatori (Christian Louboutin, Henri Seydoux e Bruno Chambelland), operazione che si sta perfezionando proprio in questi giorni e con un’altra sortita nel capo della moda, avvenuta alla fine del 2020, come ricorda il Sole24Ore, quando Exor ha investito con Hermes International nel gruppo cinese del lusso Shang Xia: circa 80 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale riservato, per acquisire la quota di maggioranza della società, accanto alla fondatrice Jiang Qiong Er.

E ora il mercato immobiliare. Quella di Casavo è una vera e propria galassia di partecipate: Casavo Beta, Gamma, Epsilon (ecc…) da un centinaio di dipendenti, al cui centro troviamo Giorgio Tinacci e la sua Srl affiancati però da un lungo novero di soci (come del resto avviene in ambienti startup) specializzati in investimenti early stage. Tra questi Picus Capital e 360 Capital che hanno confermato la presenza e la fiducia in Casavo nell’ultimo round di pochi giorni fa.

I CONTI DI CASAVO

Quanto al conto economico, a fronte di ricavi che sfiorano gli 8,5 milioni di euro, nel 2019 i costi hanno raggiunto i 9 milioni (per la precisione, 8 milioni e 987mila euro), con una differenza dunque attorno al mezzo milione (573mila euro), comunque in calo sull’anno passato quando si aggirava sui 700mila euro (680mila). Nel 2019 la perdita d’esercizio è stata pari a 481mila 470 euro che Casavo imputa ai nuovi investimenti in tecnologie, risorse umane, comunicazione e e consulenze tecniche “finalizzati al completamento della fase di set up e startup dell’organizzazione sociale, aziendale e di business”. Numeri e situazione insomma in linea con quello di tantissime startup in via di costruzione e consolidamento del proprio business, ma con la nuova iniezione di liquidità il grande balzo sembra ormai dietro l’angolo.

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