Tramonta il tipico capitalismo familiare italiano.
I ‘figli’ delle griffe preferiscono lasciare ai manager il futuro delle loro ricchezze. E fare altro. È il New York Times che in un lungo servizio chiama la diaspora familiare della moda italiana. Un tempo i Missoni subentravano ai genitori di generazione in generazione, così i Fendi, i Ferragamo, i Pucci, i Zegna (già alla quarta generazione). Ma la globalizzazione del lusso ha portato la vecchia azienda a conduzione familiare a vendere quote di proprietà e a quotarsi in borsa. Alice Etro lavora nell’e-commerce di articoli per la casa. Alessandro Marinella alle cravatte ha preferito il food e Francesca Versace si è battuta nella tecnologia applicata alla musica.
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