Chi osserva da anni gli attori che si muovono sullo scacchiere internazionale ha ormai acquisito uno sguardo disinibito – e molto spesso cinico – nei confronti delle scelte poste in essere dai primi ministri come dai direttori dei servizi di sicurezza.
A cosa stiamo alludendo con questa sibillina premessa?
Al fatto semplicemente che i viaggi che Macron ha compiuto in questo ultimo periodo in Ucraina non erano solo finalizzati a fare da paciere, da intermediario tra Ucraina e Russia per presentarsi come il leader di riferimento dell’Unione Europea – emarginando di fatto la Germania e soprattutto l’Italia -, ma erano anche fatti per siglare accordi di natura commerciale.
Infatti la società statale ucraina dell’industria della difesa Ukroboronprom e la francese Thales hanno siglato un accordo di cooperazione in materia di sicurezza.
Anche se i dettagli di questa cooperazione tutt’altro che inusitata e inusuale non sono stati rivelati, si presume che la multinazionale francese intenda aprire uffici commerciali in Ucraina ma soprattutto è interessata a fornire all’Ucraina strumenti efficienti per la difesa del perimetro del cyberspazio.
Tuttavia non dimentichiamoci – come ha di recente osservato Roberto Favazzo – che il maggiore contributo nel settore della cybersicurezza dato all’Ucraina fino a questo momento è venuto dagli Stati Uniti.