Gli indiani entrano a La Spezia passando da Edgelab.
La società indiana Kalyani Strategic Systems Ltd. ha acquisito il 30% di Edgelab S.r.l., società situata a La Spezia e attiva nel campo dei veicoli autonomi sottomarini e tecnologie del mare. Ne ha dato conto su X Luca Picotti, avvocato, esperto di golden power e autore di La legge del più forte (Luiss University Press, 2023), precisando che per l’operazione sono stati “Esercitati i poteri speciali del Golden Power sotto forma di imposizione di condizioni”. Con l’espressione golden power ci si riferisce a quei poteri speciali a disposizione dell’esecutivo per tutelare l’interesse nazionale nei settori strategici.
L’interesse indiano non deve sorprendere: da tempo la società spezzina vanta una collaborazione Larsen & Toubro Limited, multinazionale indiana con sede a Mumbai, leader nella tecnologia industriale e nei servizi militari.
Tutti i dettagli su Edgelab, pmi innovativa, che progetta e produce veicoli autonomi sottomarini (Auv), veicoli autonomi di superficie (Rov) e boe intelligenti.
COSA FA EDGELAB SRL
Fondata nel 2010 come spin-off di due progetti di ricerca scientifica sull’applicazione delle tecnologie marine e della robotica marina all’archeologia subacquea, Edgelab srl, con sede legale a Portoferraio (Livorno) e base operativa a La Spezia opera nei settori dei veicoli subacquei senza pilota, delle tecnologie e dei sensori marini, con l’obiettivo di fornire attrezzature e soluzioni innovative che rispondano alla domanda dei clienti.
I PRODOTTI
La società spezzina ha sviluppato un nuovo concetto di piccoli AUV-Autonomous Underwater Vehicles per la ricerca subacquea e i sistemi di monitoraggio marittimo. Nello specifico, dal 2017 Edgelab ha sviluppato dei veicoli di fascia alta, ad elevate prestazioni (AUV AMOGH), e dei veicoli autonomi a basso costo AUV U_Tracker (nella foto).
Gli ambiti di attività sono quelli della sicurezza, del monitoraggio ambientale, della protezione del patrimonio culturale e archeologico sommerso.
Come si legge nella relazione al bilancio visionata da Startmag, nel 2012 la società ha completato la costruzione del suo primo prototipo di Auv U_Tracker, seguito nel 2013 dalla seconda generazione. Dopodiché nel 2017 Edgelab ha consolidato la sua posizione nel settore attraverso l’associazione al Dltm – Distretto ligure delle tecnologie marine e l’avvio del programma U-Deep/Amogh in collaborazione con Larsen & Toubro Limited, multinazionale indiana con sede a Mumbai con un fatturato di 23 miliardi di dollari l’anno scorso.
Successivamente, Edgelab ha continuato a innovare e sviluppare nuove tecnologie nel campo delle tecnologie sottomarini. Nel 2021 la società ha iniziato la produzione su piccole serie pilota di U_tracker, segnando un passo avanti nella commercializzazione dei propri prodotti. Nel 2023 Edgelab ha acquisito nuovi grant e sviluppato la quarta generazione di U-Tracker, consolidando la sua posizione nel mercato.
CLIENTI E COLLABORAZIONI
Dunque Edgelab vanta una solida base di clienti in Europa e India, che comprende università, centri di ricerca, aziende private e pubbliche, nonché enti operanti nel settore della difesa.
La società è accredita come fornitore nel settore della difesa, grazie alla sua esperienza consolidata nel campo della robotica, della meccanica e dell’acustica sottomarina. Collaborazioni strategiche con aziende multinazionali, come Larsen & Toubro, hanno contribuito a consolidare la posizione di Edgelab nel mercato globale delle tecnologie sottomarine.
Nel corso del 2023 la società ha avviato i seguenti progetti: Thetida, finanziato dalla Comunità Europea per tutelare, con tecnologie marine, il patrimonio archeologico sottomarino, spesso a rischio per effetti climatici, inquinamento ambientale e altre minacce naturali. Il progetto, attivo da un anno, vede la partecipazione di un consorzio di diciassette organizzazioni distribuite in otto Paesi europei, tra cui EdgeLab srl. Poi c’è Leviatad, grant dell’Ue
per supportare l’innovazione e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese europee nel settore della difesa.
Inoltre, sempre l’anno scorso Edgelab ha avviato la fornitura di un veicolo Auv della classe U_Tracker da utilizzare per compiti nel capo delle ricerche archeologiche sottomarine, commissionata dalla Sovrintendenza del mare della Regione Sicilia, per 102,5 mila euro.
I SOCI
Con un capitale sociale di 10mila euro, fino al recente ingresso dell’indiana Kayani per il 30%, la società era interamente controllata da Planasia Holding Srl (con sede legale in Viale San Bartolomeo a La Spezia).
Amministratore unico di Edgelab è Michele Cocco.
I NUMERI
La società ha registrato nel 2023 un fatturato pari a 1,8 milioni di euro, in salita rispetto ai 1,1 milioni di euro dell’anno precedente. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei ricavi, solo una piccola percentuale proviene dal mercato Ue: 276mila euro fatturati in Unione europea e i restanti 1,1 milioni di euro in mercati extra Ue. Anche l’utile cresce a 396 mila euro (contro i 123 mila euro del 2022). L’Ebitda della società è positivo per 526 mila euro (+271%) rispetto a 141 mila euro del 2022. I costi della produzione si attestano a 1,3 milioni di euro e il totale debiti è pari a 262 mila euro.
L’ATTENZIONE AL POLO NAZIONALE DELLA DIMENSIONE SUBACQUEA
Infine, focus di Edgelab è la partecipazione al Polo nazionale della dimensione subacquea, inaugurato lo scorso 12 dicembre proprio a La Spezia. Il centro, sotto l’egida della Marina Militare che mette a disposizione gli spazi del Centro di supporto e sperimentazione navale, sarà incubatore delle tecnologie per la sicurezza del dominio sottomarino con le sue infrastrutture critiche, dalle dorsali dei dati ai gasdotti.
“Vi sono tante aspettative da questo Polo Nazionale della dimensione Subacquea soprattutto da parte delle Piccole e Medie Imprese” osservava l’anno scorso Michele Cocco ceo dell’azienda, ripreso dalla Gazzetta della Spezia.
“Fare attività – proseguiva Cocco – nel campo delle tecnologie del mare, sia essa ricerca di base, sviluppo industriale, o produzione, è complicato, perché lo sono spesso i requisiti logistici. Le infrastrutture di supporto sono complesse e per questo non è un caso che tutti i maggiori player del settore nel mondo stringano partnership con i grandi gruppi. Per le Pmi avere accesso ad una Base, ad una condivisione di logistica e di infrastrutture, a un team di supporto, è sicuramente un passo avanti positivo, altrimenti diventa troppo costoso e complesso per una Pmi gestire le operazioni”.
“Poi c’è un altro valore aggiunto portato dal Pns ovvero quello della rete: all’interno della stessa struttura si troveranno a collaborare Pmi che lavorano in settori affini e simili, quindi al di là delle ovvie sinergie, sarà anche l’occasione per sviluppare tecnologia insieme, fondersi e crescere in un settore che è in pieno sviluppo nel mondo e nel quale c’è spazio per tutti: per adesso e ancora così, ma con il tempo non lo sarà più– concludeva l’ad di Edgelab – per cui è importante che ci sia questa opportunità per accelerare il processo”.