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Brema

Come andrà l’economia tedesca?

Numeri, tendenze e scenari sull'economia tedesca. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino.

Germania, dal fronte degli imprenditori arriva un segnale di ottimismo. Non si tratta tanto del rimbalzo in borsa delle azioni di Deutsche Bank, dopo il venerdì nero con cui si era chiusa la settimana scorsa, quanto dei dati forniti dall’Istituto Ifo di Monaco attraverso il suo indice sulla fiducia delle imprese.

LA FIDUCIA DELLE AZIENDE NELL’ECONOMIA TEDESCA

Secondo i numeri di marzo, nonostante le turbolenze del settore bancario i top manager tedeschi sono sempre più fiduciosi. L’indice Ifo che misura il clima aziendale è salito infatti nel mese di marzo per la quinta volta consecutiva, raggiungendo 93,3 punti dopo i 91,1 punti di febbraio. Il balzo in avanti di marzo ha sorpreso gli economisti, che si aspettavano in realtà un leggero calo attorno ai 91 punti, proprio alla luce dei recenti disordini nel settore finanziario. Ma tra i 9.000 dirigenti intervistati, le aspettative degli imprenditori sono invece migliorate in modo significativo.

“Nonostante le turbolenze di alcune banche internazionali, l’economia tedesca si sta stabilizzando”, ha commentato il presidente dell’Ifo Clemens Fuest, “il clima aziendale è migliorato in tutti i settori economici considerati”.

LA CRISI DELLE FILIERE

L’aumento della fiducia è probabilmente legato anche all’allentamento delle strozzature negli approvvigionamenti, ha dichiarato l’esperto economico dell’Ifo Klaus Wohlrabe. È stato questo una delle costanti negative fin dal primo anno della pandemia di tre anni fa, proseguito con nuove aggravanti con lo scoppio della guerra di aggressione russa in Ucraina e l’acuirsi del conflitto internazionale, anche quello con la Cina.

A marzo, solo circa quattro aziende su dieci lamentavano problemi nella catena di approvvigionamento, una diminuzione consistente anche solo rispetto a febbraio, e molto più marcata rispetto alla seconda metà dello scorso anno. “L’unica nota negativa arriva dal settore delle costruzioni”, ha aggiunto Wohlrabe, “qui le preoccupazioni dei dirigenti delle aziende del settore continuano ad essere molto profonde”. Per la prima volta dopo oltre un decennio, il mercato immobiliare tedesco ha subito un deprezzamento, che ha riguardato sia le proprietà che i valori degli affitti. E oltre all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, hanno inciso anche gli annunci un po’ confusi del ministro dell’Economia Robert Habeck sull’accelerazione delle misure per la neutralità climatica che incideranno anche in maniera pesante sui bilanci dei proprietari di case (e di conseguenza sugli affittuari). In particolare quella sulla sostituzione delle caldaie a gas e petrolio con quelle a pompe di calore, che il ministro verde vorrebbe far partire da subito. Su questo e su altre iniziative legate proprio alla transizione energetica, il governo è impegnato da domenica in una riunione fiume, sospesa poi lunedì pomeriggio e che proseguirà nella giornata di martedì: obiettivo, appianare i contrasti fra i partiti della maggioranza (verdi e liberali innanzitutto) e rimettere in ordine la bussola per il prosieguo dell’attività del governo.

LE PREVISIONI DELL’IFO SULLA CRESCITA

Tornando ai numeri dell’economia, a differenza degli altri principali istituti e anche del Consiglio tedesco degli esperti economici (il gruppo dei cosiddetti 5 saggi che affianca il governo sui temi economici e finanziari), i ricercatori dell’Ifo non prevedono al momento una leggera crescita per quest’anno, ma un calo del prodotto interno lordo dello 0,1%. Recentemente, tuttavia, altri indicatori anticipatori, come l’indice dei responsabili degli acquisti del fornitore di servizi finanziari S&P, hanno segnalato che l’economia tedesca ha iniziato il nuovo anno con slancio.

Nel quarto trimestre del 2022, la maggiore economia europea si era ancora contratta dello 0,4%. Con due trimestri negativi di fila, gli economisti parlano di recessione tecnica.

“I vari indicatori di stima hanno attualmente un andamento piuttosto incoerente”, ha commentato Jens-Oliver Niklasch, economista della LBBW, intervistato dalla tv pubblica Ard, “tuttavia, i dati Ifo sul clima delle imprese sottolineano che l’economia commerciale ha riacquistato una sorta di forza interna, alimentata da una buona situazione degli ordini e da catene di approvvigionamento più robuste”. Niklasch rimane comunque cauto sugli ulteriori sviluppo dell’economia, facendo riferimento ai numerosi rischi di ribasso attuali e soprattutto all’estrema incertezza del quadro di sicurezza internazionale.

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