Bene, brava, bis. È il succo dei commenti e degli scenari della stragrande maggioranza degli analisti finanziari sulla mossa di Unicredit su Commerzbank (qui tutti i dettagli).
LA MOSSA DI UNICREDIT
UniCredit annuncia supporto ai vertici della banca tedesca, sottolinea che “esplorerà insieme a Commerzbank possibili opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche” e appare pronta a valutare ulteriori passi. Se infatti precisa che “qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari di UniCredit, così come sono stati chiaramente e costantemente comunicati al mercato”, dall’altra ammette che, “al fine di mantenere flessibilità, UniCredit presenterà alle autorità competenti, se e quando necessario, le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia di partecipazione del 9,9% in Commerzbank”.
L’ANALISI DI MEDIOBANCA
Gli specialisti di Mediobanca Research ritengono che la mossa dell’ad Orcel apra finalmente il valzer dell’M&A italiano in Europa. Sotto il profilo strategico, ritengono che Commerzbank sia la «soluzione migliore in Germania», che si affianca al recente rientro in Polonia (Mbank) «dalla porta principale per completare la rete nell’area geografica dell’Est Europa».
Gli analisti dell’Istituto di Piazzetta Cuccia cercano di simulare la fusione Unicredit- Commerzbank prevedendo un premio di maggioranza del 20% sul valore delle azioni della banca tedesca, che risulterebbe «l’opzione più accrescitiva per Unicredit con un aumento atteso dell’utile per azione – eps – del +25%, con un contestuale calo del Cet 1 ratio di 310 punti base e un aumento della redditività – RoTE – dell’1,7%».
IL RAPPORTO DI EQUITA
L’acquisizione offre a UniCredit opzionalità strategica per crescere ulteriormente in Germania, dove già è presente attraverso Hvb, commentano gli analisti di Equita, ricordando che “nel 2023 la Germania ha rappresentato oltre il 20% dell’utile operativo e circa il 19% dell’utile netto di UniCredit”. Gli esperti si spingono quindi a ipotizzare un’aggregazione fatta al 50% in cash e al 50% in carta con un premio tra il 20% e il 25% e sinergie pari a circa il 10% della base costi di Commerzbank, vedendo “spazio per un aumento a doppia cifra dell’utile per azione (oltre il 15%), senza compromettere la solidità patrimoniale di UniCredit”, con un Cet 1 che “rimarrebbe in area 13,5%-14%” e “preservando la politica di distribuzione”.
LO SCENARIO PER COMMERZBANK
“Dall’altro lato – nota ancora Equita -, al fine di mantenere maggiore flessibilità strategica, UniCredit potrebbe considerare anche un’integrazione di Hvb in Commerzbank, che potrebbe permettere di mantenere il controllo sulla nuova entità con un minore esborso di capitale”. Gli analisti confermano in ogni caso che “l’operazione potrebbe ridurre l’appeal speculativo per altre operazioni di M&A sulle banche italiane”. Gli esperti di Intesa Sanpaolo, d’altra parte, sulla base di stime preliminari calcolano un aumento dell’utile per azione in media del 2,8% nel 2025 e 2026. UniCredit, dopo l’acquisto della quota del governo tedesco, ha precisato che l’operazione ha un impatto di 15 base sul Cet 1 e che non ha conseguenze sulla politica di distribuzione ai soci, altro elemento sicuramente apprezzato dal mercato.
I DUBBI DI CITI
Gli analisti di Citi – si legge su Mf/Milano Finanza – si chiedono perché Unicredit non abbia lanciato subito un’opa totalitaria e quale potrebbe essere ora la tempistica, «dal momento che potrebbe comportare minori benefici finanziari». Gli esperti si chiedono poi perché muovere ora in Germania, un mercato giudicato meno redditizio dell’Italia.
A COSA PUNTA UNICREDIT
Fabio Caldato, Portfolio Manager del fondo AcomeA Strategia Dinamica Globale, ha spiegato a milanofinanza.it che «finalmente possiamo parlare di Unicredit attiva in crescita inorganica. Dopo operazioni mancate ( Mps) e una ristrutturazione organica riuscitissima, Orcel palesa le sue intenzioni con l’ingresso deciso nel capitale di Commerzbank. Valutiamo questa ipotesi positivamente in ottica di sinergie e pianificazione. L’operazione, infatti, sarebbe immediatamente accrescitiva in termini di profitti, mentre il grado di patrimonializzazione scenderebbe di circa 300 punti base».
UNICREDIT VUOLE SCALARE COMMERZBANK
Giorgio Vintani, analista e consulente finanziario indipendente, ritiene che l’acquisto di una posizione così importante nella seconda banca tedesca è «senza dubbio un tentativo di scalata da parte della banca milanese, che dopo aver passato un periodo di ristrutturazione, adesso ritorna all’attacco e alle sue antiche origini: quello di comprare altre banche per fare una piattaforma europea (e dipendere meno dall’Italia). Erano già stati fatti dei tentativi in passato per Commerzbank, non andati a buon fine per l’opposizione del governo tedesco».
Adesso il ceo Orcel punta a sviluppare ulteriormente il business in Germania, «contando su sinergie con la controllata Hvb; questa è una mossa anche per rendere Unicredit più forte ed esente da scalate. È un passo in una direzione diversa dalla situazione che aveva trovato Jean Pierre Mustier, costretto a vendere i ‘gioielli di famiglia ( Fineco, Pekao) per far cassa, adesso la banca è nuovamente in forma, sta bene, e può nuovamente proporsi come polo aggregatore in Europa».
CHE COSA CAMBIA DOPO LA MOSSA DI UNICREDIT SU COMMERZBANK
« Unicredit ha scelto finalmente una strada chiara per le proprie strategie di espansione: aumentare la propria esposizione sulla Germania», commenta Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. Il management del gruppo bancario italiano ha deciso di acquistare in parte sul mercato e in parte dal governo tedesco una quota del 9% di Commerzbank, preparandosi a richiedere alla Bce anche la possibilità di aumentare la propria partecipazione.
L’analista crede «che le intenzioni del ceo di Unicredit, Andrea Orcel, siano quelle di creare un grande polo bancario in Germania, tenendo conto che la banca italiana ha già una presenza forte in Germania con HVB (HypoVereinsbank). Riteniamo che la strategia su Commerzbank possa essere vincente grazie alla possibilità di ottenere sinergie operative in Germania e di migliorare il proprio posizionamento nel comparto tedesco del corporate banking».