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Ecco le nuove tasse post Recovery Fund

Il Parlamento europeo ha votato a favore dell'assegnazione di nuove entrate fiscali all'Ue per rimborsare l'indebitamento che scaturirà dal pacchetto di 750 miliardi del Piano di ripresa post Covid

Mercoledì 16 settembre il Parlamento europeo ha votato a favore dell’assegnazione di nuove entrate fiscali all’Unione europea per rimborsare l’indebitamento che scaturirà dal pacchetto di 750 miliardi di euro per la ripresa economica dopo la pandemia da Covid-19.

IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEE

I parlamentari europei hanno votato 455 voti favorevoli e 146 contrari, con 88 astensioni, per introdurre nuove fonti di entrate – le cosiddette “risorse proprie” – nel bilancio UE che dovrebbero coprire almeno i costi relativi al piano di ripresa.

GLI SCENARI

Secondo Reuters, potrebbero includere una tassa sulla plastica non riciclata e sui beni importati nell’Ue da paesi con standard di lotta ai cambiamenti climatici meno ambiziosi. Inoltre è allo studio la tassazione dei giganti digitali e l’estensione di un sistema di scambio di quote di emissioni di CO2 dell’Ue nei settori marittimo e aereo.

LA SINTESI DELLA REUTERS

Il voto di mercoledì – sottolinea la Reuters – consente ai governi di decidere di concedere al bilancio dell’UE nuove “risorse proprie” e di ratificarlo ai parlamenti dei 27 membri, il che consentirebbe alla Commissione esecutiva di iniziare a prendere in prestito i soldi.

L’ANALISI DI LITURRI

Accanto al sogno della transizione ecologica e digitale, fa capolino un vecchio arnese della Commissione: le Raccomandazioni Paese, adottate dal Consiglio a luglio 2019 per un Governo non proprio amico e che, secondo il Governo, “la Commissione considera ancora rilevanti ai fini della risposta di policy agli squilibri macroeconomici dell’Italia”, ha sottolineato l’analista Giuseppe Liturri su La Verità: “Si tratta di 5 punti in cui spiccano la richiesta di assicurare una riduzione della spesa pubblica, di ridurre l’evasione fiscale vietando l’uso del contante (cosa c’entra il contante con gli 1,25 miliardi incassati nel 2019 da un solo accertamento fiscale ad un grande gruppo del lusso?), di utilizzare entrate straordinarie (condono e patrimoniale?) per ridurre il rapporto debito/PIL e diminuire il peso delle pensioni di vecchiaia. Non mancano gli investimenti in ricerca, la riduzione dei tempi della giustizia civile (per velocizzare gli espropri dei beni dati in garanzia alle banche da famiglie ed imprese piegate dalla crisi?) e l’invito alle banche a proseguire nella svendita di crediti deteriorati, avviata nel 2016”.

GLI EFFETTI PER I SINGOLI PAESI

Anche i singoli Paesi si preparano a nuove tasse – e anche a maggiori tagli di spesa – con il ricorso al Next Generation Eu visto che in prospettiva il maggior debito e il maggior deficit che si staglieranno dovranno prima o poi ridursi, come si legge anche nelle Linee guida per il Recovery Plan messo a punto dallo stesso governo italiano.

CHE COSA SI LEGGE NELLE LINEE GUIDA DEL GOVERNO PER IL RECOVERY PLAN

Al Piano nazionale di ripresa e resilienza “dovrà affiancarsi una programmazione di bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio termine, dopo la forte espansione del deficit prevista per quest’anno in conseguenza della pandemia e degli ingenti interventi di sostegno all’economia che sono stati realizzati con tre successivi decreti-legge. Il Governo dettaglierà il sentiero di rientro del deficit per gli anni 2021-2023 nella Nota di Aggiornamento del Def di prossima pubblicazione. Lo scenario programmatico includerà la previsione di utilizzo dei prestiti previsti” dall’Europa.

RISCHIO NUOVO DEBITO

E’ quanto si legge nelle linee guida del Piano, che spiegano come l’utilizzo delle risorse europee sotto forma di prestiti contribuirà ad aumentare deficit e debito, come spiegato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri due giorni fa. E il giorno prima era stato l’analista Giuseppe Liturri ad approfondire il tema su Start Magazine.

GLI ANNUNCI DEL GOVERNO SUL FISCO

Oltre l’Irpef si cambieranno anche le aliquote Iva. Il governo punta a una tassazione che si sposti dalle persone alle cose e a una riforma dell’imposizione diretta e indiretta, sottolinea Italia Oggi. Una riforma fiscale, dunque, complessiva di Irpef, Ires e Iva. Con l’obiettivo di disegnare un fisco equo, trasparente per i cittadini che riduca la pressione fiscale sui ceti medi e famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Sono questi i principi su cui dovrà muoversi la riscrittura dell’imposizione tributaria secondo le linee guida del recovery plan inviato ieri dal presidente del consiglio Giuseppe Conte al Parlamento.

LINEE GUIDA RECOVERY FUND

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