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Ecco il tiki-taka di Amazon per la conquista della Serie A di calcio

Tutte le mosse di Amazon sulle partite della serie A di calcio. L'articolo di Francesco Lommi

 

Jeff Bezos scende sempre più in campo. Dopo l’acquisto dei diritti audiovisivi delle 16 migliori partite del mercoledì di Champions League per l’Italia, sembra che Amazon voglia rovinare i piani di Sky e Dazn anche per quanto riguarda i diritti nazionali del campionato di Serie A.

A dieci giorni dalla chiusura del bando, Bloomberg, media company newyorkese, ha diffuso nei giorni un’indiscrezione che potrebbe scombinare gli equilibri: nella corsa ai diritti tv italiani della serie A c’è anche Amazon.

La notizia però non è stata del tutto inaspettata per gli altri broadcaster. L’ingresso di Amazon in questo mercato era da tempo nell’aria. Infatti, solo qualche settimana fa, il colosso di Seattle annunciava con un breve comunicato sul proprio sito che dalla prossima stagione, per tutti i clienti Prime in Italia, sarà possibile assistere allo spettacolo delle migliori partite del mercoledì sera di UEFA Champions League.

Sono ormai due anni che il gruppo di Bezos punta con decisione sul mondo del pallone. Infatti, dopo i proficui esperimenti in America con la NFL, Amazon si è lanciata nel calcio europeo partendo da quello che da molti è considerato il campionato più spettacolare e competitivo: la Premier League inglese.

Se, come sembra, Amazon nei prossimi anni diventerà un player attivo sulla scena dei broadcaster di eventi sportivi, il 3 dicembre 2019 potrebbe diventare presto una data storica. Quel lunedì sera, per la prima volta, sulla piattaforma Amazon Prime è stato possibile vedere una partita di calcio inglese, più precisamente Crystal Palace-Bournemouth. Il match, un 1-0 senza troppe emozioni tra due squadre di medio-bassa classifica, è stato presentato e raccontato da 52 persone tra giornalisti, opinionisti e tecnici creando un’esperienza davvero completa per tutti gli utenti Prime.

Dopo solo tre settimane la Premier è tornata sugli schermi di Prime con il palinsesto completo del Boxing Day (il 26 dicembre), toccando il picco di ascolti il 5 gennaio 2020 con il derby di FA Cup (la coppa nazionale inglese) tra Liverpool e Everton, seguito da quasi 2 milioni di spettatori.

La capacità di Amazon di presentare e gestire un prodotto complicato come la trasmissione in live streaming – grazie alla tecnologia di AWS, la stessa usata anche da Netflix – di una gara di calcio ha avuto immediati riscontri in termini di nuovi abbonati. Infatti nei resoconti a fine gennaio 2020, il gigante dell’e-commerce ha registrato un incremento del 35% dei clienti Prime nel quarto trimestre 2019 e il raggiungimento, nell’arco dell’anno, di 7,14 milioni di utenti complessivi: il miglior risultato di sempre per Amazon.

Impossibile pensare che l’ingresso del calcio nel già ricco palinsesto Amazon non abbia avuto un peso decisivo in questo successo.

Bisognerà aspettare il 26 gennaio per avere notizie ufficiali e definitive – o forse un po’ di più nel caso si passi a trattativa privata tra Lega e operatori – ma si possono già fare ipotesi per quale pacchetto Bezos entrerà in gara. Il bando pubblicato dalla Lega per i diritti audiovisivi domestici della Serie A prevede un acquisto minimo di 114 gare per satellite, digitale terrestre o internet.

L’idea della Lega e della cordata di fondi (Advent, Cvc e Fsi) che si appresta a entrare nella media company creata proprio dalla stessa Lega, è quella di diversificare i broadcaster per massimizzare i guadagni dalla voce diritti tv nazionali, oggi più che mai fondamentali per la sostenibilità e la sopravvivenza dei club. In quest’ottica i partecipanti all’asta potrebbero aumentare vista la molteplicità dei canali di trasmissione a disposizione. Si parla infatti di possibili interessamenti da parte di Disney+ ed Eurosport, mentre Netflix sembra aver fatto un passo indietro. La sorpresa potrebbe però arrivare da Mediaset, intenzionata a sfondare sull’orlo e e che magari potrebbe puntare su un’alleanza non ufficiale con Sky per cercare di mettere fuorigioco Amazon per i match da mandare in streaming.

Amazon però, con in tasca una fetta di UEFA Champions League e l’esperienza guadagnata con Premier League NFL, sembra aver guadagnato – dopo tre anni di preparazione – una posizione di vantaggio rispetto a questi competitor. Basandosi su quella che è stata in passato la strategia di Bezos sembra plausibile supporre che inizialmente Amazon possa entrare in maniera mirata, acquistando solamente i diritti di alcune partite da trasmettere in streaming per vedere la risposta in termini di nuovi abbonati Prime.

Se i numeri dovessero confermare quanto già accaduto in Premier, la possibilità che Amazon, in un futuro non così lontano, scalzi i broadcaster “tradizionali” non è assolutamente da escludere.

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