In vista 1800 esodi volontari dalla nuova FiberCop, il nuovo operatore wholesale di telefonia fissa italiano.
Ieri l’azienda guidata da Luigi Ferraris ha incontrato i sindacati delle tlc (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni) e le Rsu per discutere sull’ipotesi di uscite volontarie di 1.800 dipendenti dal perimetro dell’azienda dell’infrastruttura fissa di tlc – che Tim ha ceduto alla cordata guidata dal fondo americano Kkr, e che conta attualmente poco meno di 20mila dipendenti – ex articolo 4, cioè con l’isopensione. Si tratta del ricorso all’articolo 4 della Legge Fornero che negli anni è stato stabilmente effettuato da grandi aziende, anche a partecipazione pubblica quali Enel, Eni, Terna e Leonardo, segnala oggi Il Sole 24 Ore.
Proposta sottoscritta ieri dalle organizzazioni dai lavoratori “che hanno già affermato di aver legato la trattativa (e le uscite volontarie) a un piano industriale di sviluppo che l’azienda sta ultimando e che dovrebbe arrivare per fine anno o, al più tardi, per i primi mesi del 2025”, aggiunge il quotidiano confindustriale.
L’incontro del 26 settembre è stato anche occasione per fare il punto e trovare un accordo per il premio di risultato per il secondo semestre 2024. La prima parte, infatti, è stata pagata da Tim, la seconda spetterebbe a Fibercop.
Tutti i dettagli.
PROPOSTA DI ACCORDO SU 1800 ESODI
La proposta di accordo presentata ai sindacati il 26 settembre prevede questo: massimo 1800 uscite di impiegati e quadri a partire dal 28 febbraio 2025 con termine entro cui maturare i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata fissato al 28 febbraio 2030.
A quanto risulta a Startmag, le Rsu di FiberCop hanno sottoscritto l’accordo all’unanimità.
TRATTAMENTO ECONOMICO EX ART.4 LEGGE FORNERO
In base a quanto previsto dall’ex art. 4 Legge Fornero, l’azienda si impegna a corrispondere all’Inps mensilmente un importo corrispondente al trattamento di isopensione, fino alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico, di vecchiaia o anticipato, nonchè a versare all’istituto la contribuzione correlata fino al raggiungimento dei requisiti minimi previsti.
In particolare, per l’isopensione: il valore della prestazione è pari all’importo del trattamento pensionistico che spetterebbe al lavoratore al momento di accesso alla prestazione medesima, in base alle regole vigenti, esclusa la contribuzione correlata. Quest’ultima è commisurata alla media delle retribuzioni mensili degli ultimi 48 mesi precedenti alla cessazione, versata interamente dall’azienda anche per la quota a carico del dipendente, fino al raggiungimento dei requisiti minimi previsti.
TIMELINE PREVISTA
Dopo la sottoscrizione dell’accordo il 26 settembre con le organizzazioni sindacali, FiberCop ha previsto entro il 27 settembre la comunicazione ai dipendenti dell’accordo e apertura della proceduta di “raccolta adesioni” da parte dei dipendenti. Entro il 13 ottobre il tempo per formulare l’adesione dei dipendenti. Dopodiché a dicembre l’Inps inizierà a restituire i dati a scaglioni mentre la gestione HR effettuerà progressivamente i colloqui con gli interessati. A febbraio dell’anno prossimo la formalizzazione verbale di risoluzione consensuale in sede protetta per arrivare al 28 febbraio 2025 con l’uscita del personale.
IL PIANO DI INVESTIMENTI
Con questa intesa, l’azienda – cui fa capo la ex infrastruttura di Tim dallo scorso 1° luglio – può così proseguire nel percorso volto a completare lo sviluppo della rete in fibra ottica entro giugno 2026, come da obiettivi fissati dal Pnrr, “in sette lotti in Italia, con altri 8 affidati a Open Fiber. Il piano di investimenti di Fibercop per il pieno deployment della fibra prevede circa 8 miliardi di euro al 2026 destinati all’intero territorio nazionale per fornire le stesse condizioni di accesso alla tecnologia più avanzata a tutti gli italiani” ricorda il Sole 24 Ore.
A questo proposito, lo scorso 31 luglio si è riunito il board di FiberCop che – oltre alla definizione della struttura organizzativa della società – ha approvato un piano di circa 1,4 miliardi di euro di investimenti per la seconda metà del 2024 con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della rete in fibra ottica.
GLI IMPEGNI DELL’AZIENDA SUL REMIX PROFESSIONALE
Inoltre, al fine di abilitare tale percorso, FiberCop intende avviare “un progressivo remix professionale sia attraverso inserimenti mirati dal mercato esterno che attraverso strutturati piani di formazione finalizzati all’upskilling e reskilling del personale interno nell’ottica di valorizzare le competenze già presenti, garantendone la piena occupabilità”, come si legge nel verbale dell’accordo sottoscritto ieri.
INTANTO SUL FRONTE REGOLATORIO
Infine, l’Agcom nelle settimane scorse ha avviato un nuovo procedimento di analisi di mercato dei servizi di accesso che potrebbe portare a un alleggerimento degli obblighi in capo a Fibercop, società della rete fissa, che comprende la secondaria e la primaria, scorporata da Tim e venduta al consorzio guidato dal fondo americano Kkr. L’Autorità intende, infatti, accertare gli effetti della separazione strutturale realizzata nei vari mercati collegati alla rete d’accesso, per valutare il mantenimento, la modifica o la rimozione dei vincoli regolamentari visto che Fibercop, a differenza dell’ex gruppo Telecom integrato, opera solo nel mercato all’ingrosso.
Nel frattempo, come già detto all’inizio e come riferito anche dal presidente Massimo Sarmi in occasione dell’assemblea di Confindustria, il nuovo management è al lavoro sul piano industriale. “Entro l’anno” ci sarà un assetto più definito, ha assicurato il presidente di Fibercop.