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Ubi Banca Banche

Ecco come Ubi sugli sportelli di Bper rintuzza Intesa

Proseguono le tensioni fra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca sull'Ops lanciata dal gruppo capeggiato da Messina. La nota dell'istituto guidato da Massiah sugli sportelli di Bper e le dichiarazioni di Centemero (Lega)

Tensioni continue fra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Ecco le ultime novità.

Nel caso in cui Intesa non riuscisse a fondersi con Ubi Banca, il gruppo capeggiato dall’ad, Carlo Messina, “non potrebbe legittimamente imporre a Ubi Banca di dare corso alla cessione del ramo bancario” contenente 532 sportelli “a Bper e, conseguentemente, alla cessione dei rami assicurativi a UnipolSai”, come proposto all’Antitrust. E’ quanto ribadisce Ubi Banca replicando alle osservazioni fatte ieri da Intesa.

Il cda di Ubi rimarca che, alla luce dei “diversi presidi posti dalla normativa”, Intesa “non potrebbe legittimamente imporre a Ubi Banca operazioni che violino i principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale della medesima e che contrastino con il suo interesse sociale” restando Intesa vincolata al “principio giuridico in forza del quale ogni società deve essere gestita dai propri amministratori perseguendo e tutelando l’interesse di tutti gli azionisti”.

Non è il solo aspetto che oggi fa mettere nero su bianco alcune osservazioni anti Intesa la banca presieduta da Letizia Moratti e capeggiata dall’ad, Victor Massiah. Nel caso in cui Intesa Sanpaolo dovesse procedere a una fusione con Ubi Banca, le valutazioni del concambio “dovranno adeguatamente esprimere il valore reale di Ubi Banca che il Consiglio di Amministrazione non ritiene appropriatamente riflesso nel corrispettivo” offerto da Intesa, precisa Ubi Banca in una nota che di fatto replica a Intesa, che ieri aveva avvertito gli azionisti che non dovessero aderire all’ops sull’assenza di un premio in caso di successiva tra le due banche. Ubi Banca ribadisce comunque che “il valore di mercato” delle sue azioni “potrebbe subire possibili oscillazioni legate all’esito dell’ops”

Ubi Banca replica anche su un’altra questione, ossia alle osservazioni fatte ieri da Intesa al suo piano industriale aggiornato, che ha alzato l’asticella della remunerazione per gli azionisti, e sottolinea che anche “il flusso di dividendi” di Ca’ de Sass “è stato negli ultimi anni alimentato anche da plurime e rilevanti operazioni straordinarie”. Per quanto riguarda gli 840 milioni di euro di dividendi promessi nel triennio, Ubi sottolinea che “il contributo delle operazioni o iniziative di carattere strategico riguardanti partecipazioni/attività pari a circa Euro 350 milioni è da considerarsi all’interno del più ampio insieme di azioni previste nel Piano Industriale Aggiornato”.

Dal mondo politico, intanto, sorge una voce esplicita voce pro Intesa, quella del deputato della Lega, Giulio Centemero. Il progetto di acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo è “un’operazione di sistema, che potrebbe creare un campione nazionale nel settore bancario europeo in grado di difendersi da eventuali operazioni ostili dall’estero e di guardare a sua volta a opportunità oltre confine”, è il giudizio Centemero, deputato della Lega. In un’intervista al Sole 24 Ore, Centemero nota che ‘le sinergie che si possono creare con questa operazione saranno utili a tutto il sistema del credito italiano’. Certo, avverte, ‘la pluralità del credito sul territorio deve essere conservata ed e’ compito dell’Antitrust controllare che questo avvenga’.

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