skip to Main Content

Nomine

Ecco come il Mef rafforzerà la Cdp per statalizzazioni ad hoc

Che cosa è allo studio del ministero dell'Economia: un fondo per il supporto patrimoniale alle imprese messe in difficoltà dalla crisi gestito dalla Cassa depositi e prestiti. Info, numeri e indiscrezioni

Nazionalizzazioni temporanee per non depauperare aziende strategiche italiane.

Non terminano gli ombrelli normativi ed economici a tutela delle maggiori aziende italiane ritenute fondamentali per l’Italia.

Dopo il rafforzamento del golden power, ora il ministero dell’Economia (Mef) studia il rafforzamento patrimoniale della Cdp, la Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie).

Il fine dell’operazione è quello di ricapitalizzazione aziende considerate basilari per l’economia nazionale con l’ingresso appunto nel capitale sociale del gruppo Cdp presieduto da Giovanni Gorno Tempini e guidato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo.

Le risorse ipotizzate – secondo quanto scrive oggi Il Messaggero – sarebbero circa 40 miliardi per la Cdp che si metterebbe così sulla scia della omologa tedesca Kfw che anche in questa fase la Germania ha rafforzato (qui l’approfondimento sulle misure economiche e finanziarie approvate dal governo tedesco).

In cima all’agenda del Mef c’è dunque la costituzione di un fondo per il supporto patrimoniale alle imprese messe in difficoltà dalla crisi, anche per evitare che finiscano preda di acquisizioni ostili a prezzi di saldo per la caduta dei listini.

Un progetto che sembra ricalcare quello messo a punto e comunicato ieri da Assonime, l’associazione delle società per azioni presieduta da Innocenzo Cipolletta e diretta da Stefano Micossi (qui la proposta integrale di un fondo pubblico per statalizzazioni temporanee ma senza che lo Stato poi abbiamo poteri nella governance)

Ma tra i filoni in discussione al ministero dell’Economia – scrive oggi il Sole 24 Ore – c’è anche una triangolazione fra Tesoro, Cassa e Bce per il rafforzamento di Via Goito attraverso l’emissione di titoli di Stato: “I lavori sono in corso, e sarà la stretta finale prima del decreto, in agenda per la prossima settimana, a decidere se il pacchetto salirà su questo o su un prossimo treno”.

Back To Top