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Credit Suisse

Il crack Archegos zavorra i conti di Credit Suisse, ecco perché

Credit Suisse chiude il secondo trimestre con un calo degli utili del 78%: l'utile netto attribuibile agli azionisti è di 253milioni di franchi. Sul calo pesano il caso Archegos e le perdite causate dal fondo americano. Tutti i dettagli

 

I CONTI DI CREDIT SUISSE

Credit Suisse chiude il secondo trimestre con un calo degli utili del 78%: l’utile netto attribuibile agli azionisti è di 253milioni di franchi. Lo rende noto in gruppo in una nota. Sul calo pesano il caso Archegos e le perdite causate dal fondo speculativo americano.

IL PESO DI ARCHEGOS

Il Credit Suisse ha accusato il ribasso più pesante tra i titoli-guida del listino elvetico dopo l’annuncio dei conti semestrali che vedono l’utile netto drasticamente ridimensionato dal coinvolgimento nei crac Archegos e Greensill.

COSA SUCCEDE IN BORSA A CREDIT SUISSE

A metà mattinata la quotazione della seconda banca svizzera registra una flessione del 3,9% a 8,93 franchi, mentre l’indice Smi è pressoché invariato (-0,02%).

I NUMERI DEL CREDIT SUISSE

Il Credit Suisse ha segnato nel secondo trimestre del 2021 un utile netto di 253 milioni di franchi (235 milioni di euro circa), in calo del 78% rispetto agli 1,16 miliardi dello stesso periodo del 2020 e molto al di sotto delle previsioni degli analisti che puntavano in media a 334 milioni. Il semestre si e’ chiuso con un risultato netto di un solo milione contro 2,47 miliardi nella prima meta’ dello scorso anno. Escludendo l”affaire’ Archegos ed altri fattori, precisa il Cs l’utile del secondo trimestre rettificato ammonta a 1,3 miliardi, in calo dell’11%.

LE PERDITE LEGATE AD ARCHEGOS

Le perdite legate al fondo Usa del discusso finanziere Bill Hwang, collassato a marzo, nel secondo trimestre sono state pari a 594 milioni di franchi, che aggiunte ai 4,4 miliardi del primo, portano l’impatto totale a 5 miliardi nel semestre. Il settore piu’ colpito dalla scandalo e’ stato quello di Investment Banking, che ha accusato una perdita ante-imposte di 653 milioni di dollari (594 mln di franchi), con ricavi in calo del 41% a 1,8 miliardi di dollari.

IL COMMENTO DEL CEO DEL CREDIT SUISSE

“I risultati operativi del Credit Suisse nel secondo trimestre hanno resistito bene e gli indici patrimoniali sono molto buoni, perché beneficiamo delle decisive misure prese per fare fronte alle sfide poste dai dossier legati ad Archgos e ai fondi’ di Greensill”, ha commentato il ceo Thomas Gottstein, sottolineando che la banca “sta prendendo molto sul serio i due eventi ed è determinata a trarne tutte le lezioni che si impongono”.

LE INIZIATIVE

Il gruppo è uscito da tutte le restanti posizioni su Archegos all’inizio di giugno e ha preso “le relative iniziative in termini di risorse umane, inclusi licenziamenti e penalizzazioni monetarie”.

L’INDAGINE

Il Credit Suisse ha pubblicato oggi anche i risultati di un’indagine interna sulla vicenda Archegos svolta dallo studio legale Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison e dai suoi esperti, basata su oltre 80 interviste di dipendenti attuali o ex del gruppo, come pure sulla raccolta di oltre 10 milioni di documenti o altri dati.

GLI EFFETTI DI ARCHEGOS SUL CREDIT SUISSE

La gigantesca perdita da 5,5 miliardi di dollari subita dal Credit Suisse a causa della sua esposizione verso Archegos è imputabile “alla responsabilità individuale” di 23 individui, che hanno ignorato i segnali di allarme connessi alle scommesse dell’hedge fund di Bill Hwang sul mercato azionario americano, senza peraltro agire in modo doloso o in malafede, è emerso dall’indagine indipendente esterna commissariata a Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison, di cui Credit Suisse dà conto in una nota.

I LICENZIAMENTI

A pagare per l’incapacità di uno dei colossi bancari mondiali di controllare i propri rischi nei servizi di ‘prime brokerage’ sono stati 23 dipendenti, di cui 9 licenziati, a cui sono state comminate “severe penalità monetarie” per un totale di circa 70 milioni di dollari, attraverso la cancellazione di bonus e la restituzione di compensi ricevuti.

CHE COSA EMERGE DALL’INCHIESTA

L’indagine ha trovato carenze nella gestione dei rischi nel settore Prime Services della banca d’investimento sia nella prima che nella seconda linea di difesa, come pure mancanze in merito all’intensificazione del rischio. Nello stesso settore sono state trovate deficienze nel controllo dei superamenti dei limiti in entrambe le linee di difesa a causa di un insufficiente adempimento delle responsabilità di supervisione”.

LA NOTA DEL CREDIT SUISSE

Tuttavia, sottolinea il CS, “le indagini hanno anche appurato che non si e’ verificata una situazione in cui l’attività e il personale siano stati coinvolti in condotte fraudolente o illegali o che abbiamo agito con intenzioni malevole”.

 

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