Scandalo mazzette a Roma nella Sogei controllata dal Tesoro.
Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, la società di informatica interamente posseduta dal ministero dell’Economia, è stato arrestato ieri sera dalla Guardia di Finanza mentre riceveva una mazzetta di circa 15.000 euro da Massimo Rossi, amministratore delegato di Digital Value e in passato manager in un consorzio di Alenia, Otomelara ed Elettronica attivo nel settore difesa. Il gruppo Digital Value, attraverso la controllata Italware, partecipava a un bando di gara per aggiudicarsi un appalto.
I reati ipotizzati sono corruzione e turbativa d’asta.
IL RUOLO DEL CAPITANO “ANTONIO DELLA DIFESA”
La Guardia di Finanza, in una nota, ha inserito i due arresti all’interno di “un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell’Interno”. Dalle intercettazioni telefoniche su Rossi, infatti, sono emersi una serie di contatti e di incontri con un certo “Antonio della Difesa”: si tratta del capitano di fregata della Marina militare Antonio Angelo Masala.
Nell’informativa della Guardia di finanza si legge che fin “dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonché l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite” da Massimo Rossi.
COSA FACEVANO IORIO E ROSSI
Secondo i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, Paolino Iorio “riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro da Massimo Rossi”. In cambio, Sogei “si impegnava ad acquistare prodotti e servizi” da Italware e Itd Solution, entrambe facenti parte del gruppo Digital Value, “per un valore complessivo di 98,6 milioni di euro (da Italware srl) e 5,7 milioni (da Itd Solution spa)”.
Digital Value è attivo anche nel settore della difesa: a maggio ha firmato un contratto quadriennale da 180 milioni di euro per ammodernare e manutenere le reti del comparto, in partnership con Cisco.
LE AZIENDE PERQUISITE
La procura di Roma ha fatto sapere che i finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno effettuato perquisizioni nelle sedi di diverse imprese e nei domicili di alcuni pubblici ufficiali “per ipotesi di corruzione” nell’ambito di varie procedure d’appalto in materia di informatica e di telecomunicazioni bandite da Sogei, dal ministero dell’Interno, dal ministero della Difesa e dallo Stato maggiore della Difesa.
Le imprese riportate nel capo d’imputazione – ha scritto Il Sole 24 Ore – sono le seguenti: Albamar; Buildings Vamp; Business Solutions; Digital Value; Dimira, Innovery; Ismart; Italware; Itd Solution; Mondostore; Olidata; Samar; Sferanet; Vipa Impianti.
L’IMPATTO IN BORSA SU DIGITAL VALUE E OLIDATA
Dopo le perquisizioni, Digital Value e Olidata – entrambe società quotate – hanno riportato risultati pessimi in Borsa: Digital Value è crollata del 10,4 per cento, mentre Olidata dell’8,3 per cento.
Il 14 ottobre il gruppo Digital Value ha ricevuto l’autorizzazione dell’Agcm ad acquisire l’interezza del capitale di Italtel, azienda di tecnologie dell’informazione fondata nel 1921 e precedentemente controllata da Nextalia (71,3 per cento) e da Clessidra (28,6 per cento). (Qui l’approfondimento di Startmag sull’operazione)
COSA C’ENTRANO ANDREA STROPPA E STARLINK CON OLIDATA
Nella lista degli indagati, invece, compare anche Andrea Stroppa, il principale collaboratore – la Guardia di finanza lo definisce “referente” – di Elon Musk in Italia, molto vicino anche almeno in un recente passato al renziano Marco Carrai e di recente consulente anche del gruppo Unipol guidato da Carlo Cimbri, come ha scritto mesi fa il quotidiano La Verità.
Sembra infatti che il militare della Marina indagato sia entrato in contatto con Stroppa dopo essere venuto a conoscenza dei piani del governo per acquisire il sistema di connettività satellitare Starlink, gestito dalla società SpaceX di Musk. Il capitano avrebbe approfittato “dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo [SpaceX, ndr], Andrea Stroppa”.
Pare che il capitano Masala abbia programmato “l’inserimento di Olidata nell’affare” su Starlink assieme all’amministratore delegato Cristiano Rufini. Inoltre, il militare avrebbe svolto una “illecita attività di propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali”.
Lo scorso maggio, peraltro, Olidata, ha stipulato un contratto da 18 milioni di euro con Itd Solutions (gruppo Digital Value) per la fornitura di un sistema di iperconvergenza legato a infrastrutture strategiche e critiche.
COSA FA DIGITAL VALUE
Il gruppo Digital Value è il risultato dell’integrazione tra Italware, Itd Solutions e Tt Tecnosistemi. Ha sede a Roma e a Milano e si occupa di progettare, sviluppare e commercializzare servizi informatici per aziende attive nei settori delle telecomunicazioni, dei trasporti, dei servizi di pubblica utilità e della pubblica amministrazione.
La società è controllata da Massimo Rossi con una quota del 64 per cento circa del capitale, attraverso la società Rossi Srl.
Nel 2023 Digital Value ha riportato un utile netto consolidato di 38,8 milioni di euro, un utile netto separato di 31,3 milioni e un Ebitda di 90,5 milioni. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 23,9 milioni di euro. Il primo semestre del 2024 è stato chiuso con ricavi consolidati per 450 milioni (+8,3 per cento su base annua) e una posizione finanziaria netta positiva per 37,5 milioni.
Nel consiglio di amministrazione, presieduto da Rossi, sono presenti Marco Patuano (già ai vertici di Telecom e Italtel) e Mario Vitale. Vitale – come si vede dal suo profilo LinkedIn – è anche chief commercial officer di Digit’Ed, società di formazione professionale legata a Nextalia ed ex considerato uno dei manager più vicino al vulcanico Francesco Canzonieri, uomo di finanza uscito da Mediobanca per fondare appunto Nextalia che tra l’altro in una serie di operazioni ha comprato anche Intesa Sanpaolo Formazione.
COSA FA OLIDATA
Olidata è un’azienda di servizi informatici con sede in provincia di Cesena, dove è stata fondata nel 1982. L’amministratore delegato Cristiano Rufini possiede il 40,5 per cento delle quote.
Nel 2023 la società ha registrato ricavi per 103,9 milioni di euro, un utile netto di 4,2 milioni e un Ebitda di 7 milioni. L’indebitamento finanziario netto è ammontato a 0,9 milioni di euro.
Nel primo semestre del 2024 i ricavi sono stati di 57,81 milioni di euro (+126,7 per cento) e l’utile netto di 732.000 euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno scorso era positiva per 7,7 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 929.000 euro al 31 dicembre 2023.
COSA FA SOGEI
Sogei, sigla che sta per Società Generale d’Informatica, è un’azienda di tecnologie informatiche controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia. Fornisce servizi di consulenza informatica agli enti della pubblica amministrazione, come le agenzie fiscali e lo stesso ministero dell’Economia.
Nel 2023 Sogei ha registrato un fatturato di 1 miliardo di euro, un margine operativo lordo di 160 milioni e un utile netto di 38 milioni.