L’amministratore delegato della società di informatica Digital Value, Massimo Rossi, è stato arrestato lunedì sera mentre consegnava una presunta tangente di 15.000 euro a Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, finito anche lui agli arresti domiciliari.
La Guardia di Finanza ha parlato di “un articolato sistema corruttivo […] con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell’Interno”. Nel caso è coinvolto anche un capitano di fregata della Marina militare, Antonio Angelo Masala, e il principale collaboratore di Elon Musk in Italia, Andrea Stroppa: qui l’approfondimento di Startmag.
MASSIMO ROSSI, DIGITAL VALUE, LE COMMESSE E LE TANGENTI (SECONDO I PM)
Secondo i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, due aziende del gruppo Digital Value rappresentate da Rossi – ovvero Italware e Itd Solution – avrebbero ottenuto per via illecita commesse da Sogei dal valore complessivo di 105 milioni di euro circa.
Il Sole 24 Ore ha scritto che il capitano Masala ha ricevuto tangenti “da un giro di fatture false del valore di un milione di euro” per aver avvantaggiato Italware e Dimira (società partecipata al 51 per cento da Digital Value) nell’ottenimento di un contratto da 180 milioni di euro nel comparto della difesa. In cambio di tangenti da 188.000 euro, inoltre, il militare ha favorito Itd Solution nella gara bandita dalla Marina sulla “licenza del software per server Natanix”.
Come riportato dal Corriere della Sera, Rossi avrebbe pagato tangenti anche ad Antonio Fusco, dirigente della divisione telecomunicazioni della Polizia di stato.
COSA FA DIGITAL VALUE
Digital Value è una società quotata in borsa, con sede centrale a Roma e specializzata in tecnologie dell’informazione e della comunicazione. È stata fondata nel 2018 dall’unione di Italware e Itd Solutions. Nel 2020 ha effettuato la sua prima acquisizione, quella di Dimira; di recente ha ottenuto l’autorizzazione dell’Antitrust ad acquisire l’intero capitale di Italtel, azienda tecnologica fondata nel 1921 e precedentemente controllata da Nextalia (qui l’approfondimento di Startmag).
I clienti principali di Digital Value – si legge sul sito – sono le “grandi istituzioni pubbliche” e le “grandi imprese strategiche” che operano nei settori della difesa, dell’energia, delle telecomunicazioni, della finanza, dei trasporti e della manifattura. Il gruppo offre servizi di progettazione di data center, sicurezza informatica, cloud e analisi dati, tra gli altri.
CHI SONO GLI AZIONISTI
Massimo Rossi, sia direttamente (con 393 azioni al 17 giugno scorso) che indirettamente (attraverso la società Rossi Srl, con 5.307.196 azioni) possiede la maggioranza di Digital Value. Gli altri due azionisti principali, Riccardo Benedini e Carlo Brigada (fondatore di Itd Solutions), hanno entrambi 378.052 azioni. Var Group e Sesa possiedono 200.000 azioni ciascuna.
Al 30 giugno scorso il capitale sociale di Digital Value ammontava a 1.571.885,60 euro e il gruppo contava quarantasei addetti.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il consiglio di amministrazione, presieduto da Massimo Rossi (che è anche amministratore delegato), è composto da Paolo Vantellini, Marco Patuano (già ai vertici di Telecom Italia e Italtel), Riccardo Benedini, Maria Grazia Filippini, Maria Luisa Mosconi e Mario Vitale (uno dei più stretti collaboratori-manager del finanziere Francesco Canzonieri di Nextalia, che ha venduto Italtel a Digital Value).
I RISULTATI ECONOMICI
Nel 2023 Digital Value ha riportato ricavi dalle vendite per 847,3 milioni di euro, in aumento del 19,6 per cento rispetto al 2022. “Tale risultato”, si legge nella Relazione finanziaria consolidata e separata al 31 dicembre 2023, “è stato raggiunto grazie al posizionamento competitivo delle aziende del Gruppo sul mercato ICT di riferimento (Infrastructure ICT & Managed Services) nel segmento dei Grandi Clienti, basato su una gamma sempre più ampia di soluzioni tecnologiche e di partnership con vendors internazionali”.
L’utile netto è cresciuto di 4,6 milioni rispetto al 2022, raggiungendo i 38,6 milioni di euro.
Il margine operativo lordo, o Ebitda, è stato di 90,4 milioni, rispetto ai 73,5 milioni del 2022 (+23 per cento). I costi totali sono ammontati a 756,8 milioni, contro i 634,9 milioni dell’anno precedente. L’indebitamento finanziario netto risultava di 23,9 milioni, in miglioramento di 7,5 milioni rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente. Gli Investimenti sono ammontati a 57,6 milioni.
COME VANNO LE SOCIETÀ DEL GRUPPO DIGITAL VALUE
Nel 2023 Italware (controllata interamente da Digital Value) ha riportato ricavi per 550,9 milioni di euro. I ricavi di Itd Solutions, controllata al 100 per cento, sono stati di 252 milioni. Quelli di Tt Tecnosistemi, partecipata al 70 per cento, sono ammontati a 59,3 milioni. Infine, Dimira, partecipata al 51 per cento, ha registrato ricavi per 6,8 milioni.
COS’ALTRO EMERGE DALLA RELAZIONE
Dalla Relazione si apprende inoltre che nel 2023 “il mercato storico di Digital Value”, ossia il segmento data center, “ha confermato il trend positivo, di primaria importanza sulla performance commerciale, con ricavi per 417,3 milioni di euro, +119 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente”.
Tra i progetti aggiudicati nel 2023, il gruppo segnala l’aggiudicazione di una gara “relativa al progetto di aggiornamento tecnologico delle infrastrutture in ambiente mainframe di un noto ente pubblico per un valore di 29.070.200,00 euro”. Il progetto prevede un contratto di trentasei mesi “finalizzato alla realizzazione di una nuova piattaforma di calcolo per il Centro Elettronico Nazionale e il Centro di Disaster Recovery del cliente […]. Ne risulterà”, prosegue il documento, “una infrastruttura fortemente integrata che innalzerà il livello di continuità di servizio, di protezione dei dati e di cyber security dei delicatissimi archivi in essa custoditi”.
Nella presentazione dei rischi connessi all’attività di Digital Value si legge che “una parte rilevante dei ricavi del Gruppo è concentrata su un numero ristretto di grandi clienti. Le relazioni con i clienti sono normalmente stabili e di lungo periodo. Allo stato attuale, non vi sono tuttavia indicazioni tali da far ritenere probabile la perdita, entro i prossimi mesi, di clienti rilevanti per il Gruppo”.