skip to Main Content

Digital Markets Act Google

Digital Markets Act, tutte le accuse dell’Ue a Apple, Meta e Google

Apple, Meta e Google, tre delle più grandi Big tech, rischiano multe record pari fino al 10% del fatturato totale per possibili violazioni del Digital Markets Act. Ecco perché e di che cifre si tratta

 

Apple, Meta e Google hanno violato il Digital Markets Act (Dma), ovvero la legge sui mercati digitali voluta dall’Unione europea per arginare gli abusi e limitare le posizioni dominanti delle Big tech? Secondo Bruxelles è probabile e per questo ha avviato un’indagine.

Apple e Alphabet, società madre a cui fa capo Google, sono accusate di favorire i propri app store – ovvero Google Play per Android e App Store per iPhone – e Meta di utilizzare i dati personali degli utenti per scopi pubblicitari.

Ma nessuno è al riparo e nemmeno Amazon, ByteDance e Microsoft, gli altri tre gatekeeper che la Commissione Ue ha identificato come punto di accesso importante tra imprese e consumatori in relazione ai servizi digitali, possono tirare un sospiro di sollievo. Il procedimento avviato ieri, e che si dovrebbe concludere entro 12 mesi, non è detto infatti che non coinvolga altri.

Inoltre, le sanzioni in caso di infrazione del Dma si preannunciano decisamente salate: fino al 10% del fatturato totale della società a livello globale, che può salire al 20% in caso di violazione reiterata.

I CINQUE CAPI DI IMPUTAZIONE

A partire dai report sulla conformità al Digital Markets Act, la Commissione sospetta che le misure messe in atto da Apple, Meta e Alphabet per adeguarsi alla legislazione non siano sufficienti a rispettarne gli obblighi.

Le criticità rilevate finora da Bruxelles interessano cinque servizi: i sistemi di pilotaggio (steering) e auto-preferenziazione (self-preferencing) su Google Play e Google Search, le regole di Apple in materia di pilotaggio nell’App Store e nella schermata di scelta di Safari e il modello “paga o acconsenti” (pay or consent) di Meta.

Inoltre, in nome delle regole della concorrenza, la norma prevede che le aziende consentano gratuitamente alle applicazioni che ospitano sui propri app store di reindirizzare i consumatori su altri domini. Tuttavia, sia Alphabet che Apple sembrano imporre “diverse restrizioni e limitazioni”.

LE ACCUSE AD ALPHABET (GOOGLE)

Alphabet, in particolare, è sospettata per possibili infrazioni nella gestione dell’algoritmo di visualizzazione dei risultati di ricerca. Bruxelles vuole infatti accertare se la visualizzazione dei risultati di ricerca di Google porta all’autoreferenzialità per quanto riguarda i suoi servizi di ricerca verticali, come per esempio Google Shopping, Google Flights e Google Hotels rispetto ai servizi analoghi dei concorrenti.

LE ACCUSE AD APPLE

L’azienda di Cupertino dovrà invece dimostrare di aver fornito agli utenti la possibilità di disinstallare facilmente tutte le applicazioni software su iOS e anche di modificare facilmente le impostazioni predefinite sul suo sistema operativo.

Bruxelles sta inoltre indagando sulla nuova struttura tariffaria di Apple per gli app store alternativi e la distribuzione di app dal web.

LE ACCUSE A META

Per quanto riguarda Meta di Mark Zuckerberg, la Commissione Ue ha avviato un procedimento per verificare se il modello “paga o acconsenti” recentemente introdotto per gli utenti dell’Ue è conforme all’articolo del Dma che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o utilizzare in modo incrociato i loro dati personali tra i diversi servizi della piattaforma principale.

La Commissione teme che la scelta binaria imposta dal modello non fornisca una reale alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano, contravvenendo così all’obiettivo di prevenire l’accumulo di dati personali da parte dei gatekeeper.

AMAZON SARÀ LA PROSSIMA?

Ma anche dalle parti di Seattle potrebbero stare sulle spine per le indagini in corso nel Vecchio Continente perché la Commissione Ue si sta muovendo per accertarsi che Amazon non privilegi i prodotti con il proprio marchio sull’Amazon Store.

LE SANZIONI

Come anticipato, se le accuse di violazione del Digital Markets Act venissero confermate, le aziende andrebbero incontro a multe pari al 10% del fatturato totale, che potrebbero raddoppiare al 20% in caso di violazione reiterata.

Per avere un’idea delle cifre, l’anno scorso Alphabet ha registrato un fatturato di 307,4 miliardi di dollari, Apple di 383 miliardi di dollari e Meta di oltre 134 miliardi di dollari.

Back To Top