Nella Capitale c’è chi spera che cambi il vento, e non per motivi climatici. Parliamo di calcio e del probabile arrivo del magnate texano Dan Friedkin nella proprietà della As Roma.
TUTTI I DETTAGLI SULL’OPERAZIONE PALLOTTA-FRIEDKIN
CHI E’ DAN FRIEDKIN
Nato a San Diego, in California, 54 anni, 4 figli, Friedkin – informa Forbes – vanta un patrimonio personale di 4,3 miliardi di dollari, circa 4,1 miliardi di euro. Laureato in Arte e Scienze alla Georgetown University, ha un master in Business Administration alla Rice University.
Friedkin è al 504esimo posto della classifica stilata da Forbes (consultabile sul sito forbes.com) degli uomini più ricchi del mondo. In America, invece, Friedkin è 187esimo (primo, da due anni ormai, è il patron di Amazon, Jeff Bezos). Sempre Forbes dà anche un punteggio relativamente alle attività filantropiche svolte dai più ricchi del mondo: Mister Toyota Usa ha uno score di 4 in un range che va da 1 a 5 (livello massimo). Il Corriere dello Sport ricorda che nel 2017 la Friedkin Disaster Relief Fund, il fondo di beneficenza del gruppo, ha distribuito oltre 1,5 milioni di dollari in seguito al passaggio dell’uragano Harvey che due anni fa ha provocato 107 vittime e danni per 125 miliardi di dollari.
Dan Friedkin è appassionato di aerei (ha una licenza con cui può partecipare alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force) proprio come il padre e il nonno, Kenny, pilota e istruttore durante la seconda Guerra mondiale.
IL BUSINESS DELL’AUTO
Friedkin è ceo della società Gulf States Toyota con base a Houston, in Texas, che ha l’esclusiva della distribuzione dei veicoli Toyota in Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. A cimentarsi con il business nel settore – come ricorda Forbes – è stato nel 1969 il papà, Thomas, morto a marzo 2017. Nel 2018 ha venduto auto della multinazionale giapponese per 9 miliardi di dollari, il 13% del totale negli Stati Uniti). Nelle 12 società che fanno capo alla holding di famiglia lavorano circa 5.600 dipendenti, di cui 2.100 a Houston.
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L’INTERESSE PER IL TURISMO
Le altre attività del magnate texano portano al turismo e in particolare alla catena Auberge Resorts che possiede alberghi di lusso negli Usa e in Messico, Fiji, Grecia, Svizzera, Nicaragua e Costa Rica. Possiede inoltre – ricorda Forbes – delle proprietà ad Aspen e a Cabo San Lucas.
LA PASSIONE PER LO SPORT
Friedkin ha sempre guardato allo sport anche con gli occhi dell’imprenditore: circa due anni fa ha provato ad acquistare la franchigia texana della squadra di basket Nba degli Houston Rockets ma è stato battuto dall’italo-americano Tilman Fertitta. Friedkin è però rimasto partner commerciale del team: l’arena in cui giocano gli Houston Rockets è sponsorizzata dalla Toyota e si chiama dal giorno dell’inaugurazione (6 ottobre 2003) Toyota Center. In affari nel calcio Fredkin è già entrato con i Dallas FC che giocano nella Major Soccer League, il massimo campionato di calcio per club statunitensi e canadesi: lo stadio da 20.500 posti si chiama Toyota Stadium.
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E UN SALTO NEL CINEMA
Altra passione di Friedkin è il cinema e anche in questo caso ha cercato di unire l’utile al dilettevole. Ha infatti prodotto “The Square”, il film di che ha vinto la Palma d’oro a Cannes nel 2017, “All the money in the world”, di Ridley Scott (2017) e “The Mule” di Clint Eastwood (2018). Ma l’americano si è messo anche dietro la macchina da presa: è stato infatti regista di “Lyrebird” che lo scorso agosto è stato premiato al Telluride Film Festival.