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Dagospia, Meloni, Draghi e Monti. Cosa succede in casa D’Agostino?

Il sito Dagospia sempre al centro delle attenzioni della politica e delle aziende. La lettera di Claudio Trezzano

 

Caro direttore,

nella tua frenesia twittarola su X non ti sei accorto secondo me di un aspetto laterale: quando ieri hai evidenziato lo slurp (come li chiami tu) di Dagospia – che li riserva abitualmente a Pirelli, a Unipol, a Sorgente di Mainetti e all’Osservatorio Giovani-Editori, per ricordare solo i casi più evidenti e clamorosi negli ultimi tempi – dedicato con assoluta sorpresa all’Enav, non hai fatto un passaggio logico piuttosto legittimo.

Enav, pur essendo quotata, è controllata dal ministero dell’Economia, e tra l’altro ho intravisto giorni fa un bel banner di un’altra società del Tesoro sul Dagospia: insomma, la saga di cui si parla da tempo di un ventilato auspicio che sarebbe – e dico sarebbe – giunto dai piani alti di Palazzo Chigi a non sostenere troppo il giornale web fondato e diretto da Roberto D’Agostino si articola con un altro episodio che potrebbe essere il segno di una salutare svolta.

Il ragionamento non è peregrino, caro direttore. Lo so, è un mero ragionamento, appunto, per questo non ti ho proposto come mio solito un pezzo. Ma la vicenda merita almeno una mia letterina. Perché forse non ti ricordi – considerato che pensi, passi e titoli una trentina di pezzi ogni giorno -, ma del nuovo capo azienda di Enav, che cura l’assistenza negli scali aeroportuali e non solo in quelli italiani, Start Magazine ne ha parlato in diversi articoli: Pasqualino Monti, l’amministratore delegato di Enav, è stato fortissimamente voluto da Fratelli d’Italia ed è graditissimo anche dalla Lega; mi dicono inoltre che uno dei suoi più strettissimi collaboratori ha rapporti consolidati e pubblici con esponenti di assoluto rilievo di Fdi come Ignazio La Russa.

Ti rammento quanto scrissi di recente in un articolo su Startmag che tu così titolasti (lo sottolineo per i lettori perché quasi sempre non apprezzo troppo le tue ironie titolistiche intrise di birichinerie): “Enav, ecco come naviga Pasqualino Monti tra cielo e mare“.

Pasqualino Monti non è solo Ceo di Enav e presidente del mare della Sicilia Orientale e, in campo accademico, componente esterno del consiglio di amministrazione dell’università di Palermo, ma è anche un legislatore, visto il suo contributo nella ventura riorganizzazione normativa dei porti italiani destinata a cestinare la riforma del ’94 e che potrebbe portare, come sottolinea il giornale dei vescovi, alla costituzione di una unica società per azioni pubblica. E probabilmente si sta pure candidando a guidare il prossimo ente in cantiere. Lui stesso alla Verità del resto dice: “Uno schema potrebbe essere quello di Enav di cui sono Ad, calato però nelle peculiarità del sistema portuale”… E chi le conosce meglio, per di più di entrambe le categorie?

Ti leggo cosa scrive in merito il Secolo XIX, testata genovese e, in quanto tale, esperta sulla materia marittima: “Quella che ha in mente Pasqualino Monti, e che a giudicare dal consenso ottenuto da molti degli addetti ai lavori presenti alla quinta edizione del convegno “Noi, il Mediterraneo” non potrà essere sottovalutata dal governo (rappresentato in sala dal viceministro Edoardo Rixi) non è una riforma: è una rivoluzione”.

Ecco, direttore, la volta scorsa tu non volevi credere che le due cariche fossero cumulabili non tanto per ostacoli di tipo normativo, quanto perché, mi dicevi al telefono, è impossibile gestire l’una e l’altra. A noi, del resto, non basta una giornata di 24 ore per fare il nostro lavoro… Qui ti dimostro che le sta portando avanti entrambe con profitto (devo forse ricordarti che per i siciliani è l’uomo dei miracoli?), che è attivo persino nel processo di riforma e trova pure del tempo per noi giornalisti, peraltro rimanendo trasversale, come da sua natura avendo presenze sia su La Verità, giornale vicino al centrodestra, che su Avvenire, quotidiano certamente non di destra, diciamo.

Una trasversalità pure politica, considerato che è stato voluto a tutti i costi da FdI eppure oggi è in piena sintonia col leghista viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, sulla riforma dei porti. Fino a poco tempo fa i rapporti erano molti intensi con i meloniani. L’Espresso tempo fa ha scritto che “Pasqualino Monti, appena nominato dal governo amministratore delegato dell’Ente nazionale per l’assistenza al volo, ha avuto Andrea Giambruno come moderatore in due recenti convegni della sua Autorità portuale di Palermo”.

Insomma, direi che auspico – più che prevedo – che grazie a Pasqualino Monti, oltre che al direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci (su cui Dagospia ha sempre un opportuno occhio di riguardo), il sito di D’Agostino possa rivedere le posizioni aprioristicamente anti Meloni con toni e accenti inusitati nei confronti di un primo ministro. Forse qualche segnale positivo già si intravvede: ieri mi pare di aver notato un pezzo non sdraiato su Draghi. Chissà se lo spin dei meloniani stia iniziando a far breccia anche in casa D’Agostino.

Saluti e scusami il disturbo,

Claudio Trezzano

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