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Cura Cairo per i conti Rcs

Come vanno i conti trimestrali di Rcs e che cosa significa la scelta del gruppo capeggiato da Urbano Cairo del voto maggiorato

 

Continuano gli effetti della cura Cairo sui conti di Rcs (Rizzoli-Corriere della Sera).

La sintesi l’ha fornita su Twitter il giornalista esperto di finanza e media, Andrea Montanari:

Ecco tutti i dettagli.

COME VANNO I CONTI DI RCS NEL PRIMO TRIMESTRE CON CAIRO

Rcs chiude il primo trimestre con ricavi netti consolidati di gruppo che si attestano a 174,4 milioni, in aumento di 3,1 milioni rispetto al 31 marzo 2020. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a circa 41 milioni, hanno raggiunto un’incidenza del 23,5% sui ricavi complessivi (19,9% al 31 marzo 2020).

LA PUBBLICITA’ PER RCS

La pubblicità online sui mezzi di Rcs nel trimestre cresce del 18% in Italia e del 19,3% in Spagna rispetto al primo trimestre 2020. L’ebitda è positivo e pari a 9,5 milioni (0,3 nel primo trimestre 2020).

IL RISULTATO NETTO DI GRUPPO

Il risultato netto di gruppo è negativo per 3,2 milioni (negativo 6,1 milioni al 31 marzo 2020 quando era stato impattato positivamente dalla plusvalenza di circa 5,8 milioni riveniente dalla cessione di asset partecipativi, al netto di tale beneficio, il miglioramento è di circa 8,7 milioni).

IN RIDUZIONE L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO DI RCS

L’indebitamento finanziario netto è di 48,9 milioni, in ulteriore riduzione di 10,7 milioni rispetto al 31 dicembre 2020.

LA SCELTA DEL VOTO MAGGIORATO DA PARTE DI CAIRO

I conti del primo trimestre arrivano dopo una rilevante decisione presa dall’azionista di controllo Urbano Cairo, che ha il 59,8% dell’azionariato del gruppo editoriale del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport e che è sia presidente che amministratore delegato. Rcs, infatti, ha scelto il voto maggiorato, come è emerso dai documenti per l’assemblea del 29 aprile. L’introduzione del voto maggiorato è proposta da un Cda che lo considera, si legge nei documenti, «finalizzato a incoraggiare un approccio all’investimento di medio-lungo periodo, favorendo dunque la presenza di investitori stabili». In questo quadro, stando alle simulazioni le percentuali dei diritti di voto vedrebbero Cairo salire al 65,300%, seguito da Diego Della Valle (con l’8,295%), Mediobanca (7,122%), Unipol (5,322%) e China National Chemical Corporation con il 5,149%. Il gruppo Rcs, secondo quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale, è salito al 90% della società (canale edicole) m-dis Distribuzione Media Spa.

SCENARI E RUMORS SU STRATEGIE E MOSSE DI CAIRO

Di fatto Rcs diventa meno contendibile: in sostanza Cairo si blinda. Magari – si vocifera da tempo nella piazza milanese – per passare un pacchetto di azioni a qualche imprenditore del Nord. Leonardo Del Vecchio? Si vedrà.

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