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Gioco Legale Pandemia Illegale Cartelle Esattoriali

Così la pandemia ha danneggiato il gioco legale

Avevamo lasciato il comparto del gioco legale in cattive acque, a causa del prolungarsi delle chiusure dovute alla pandemia di Covid. L’industria, dal fatturato complessivo di oltre 15 miliardi nel 2018, ha subito perdite per oltre il 33,5% che hanno fatto sì che il gettito erariale nel 2020 abbia registrato la più bassa incidenza dal…

Avevamo lasciato il comparto del gioco legale in cattive acque, a causa del prolungarsi delle chiusure dovute alla pandemia di Covid. L’industria, dal fatturato complessivo di oltre 15 miliardi nel 2018, ha subito perdite per oltre il 33,5% che hanno fatto sì che il gettito erariale nel 2020 abbia registrato la più bassa incidenza dal 2006.

Per comprendere in che condizioni versi adesso il settore, ci si affida ancora una volta all’Osservatorio sui mercati regolati, nell’ambito della collaborazione Luiss Business School e Ipsos che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale.

IL GIOCO LEGALE ALLE PRESE CON LA PANDEMIA

La prima analisi, curata da Ipsos, aveva coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat.

GIOCO LEGALE PANDEMIA

Emerge una differente percezione dell’illegalità nel mondo del gioco: il 70% degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare.

Particolarmente interessante quanto sostenuto da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca sul settore del Gioco e Associate Dean della Luiss Business School, secondo cui: “per combattere l’espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche”.

I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro.

GIOCO LEGALE PANDEMIA

Sempre secondo quanto rilevato da Ipsos, il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell’andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali.

GIOCO LEGALE PANDEMIA

Attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l’influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l’evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e Istat, nel periodo 2011-2020.

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