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Cosa fanno le società di Mirko Pellegrini, al centro delle indagini della Procura di Roma sui fondi per il Giubileo

Il Giubileo non è ancora iniziato ma la GdF già indaga sugli appalti per il rifacimento delle strade del Comune della Capitale. Al centro delle indagini l'imprenditore Mirko Pellegrini. Ecco perché

 

A poco più di un mese dall’inizio del Giubileo, i fondi per il rifacimento delle opere pubbliche finiscono sotto la lente della Guardia di Finanza e della Procura di Roma. Numerose perquisizioni, che hanno interessato anche gli uffici del Campidoglio, condotte nell’ambito delle ipotesi di reato di corruzione, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture in relazione agli appalti per il rifacimento del manto stradale capitolino.

Tra gli iscritti nel registro dell’inchiesta romana ci sono anche quattro funzionari del Comune di Roma, uno di Astral (l’azienda della Regione Lazio che gestisce in concessione l’intera rete viaria regionale) e due agenti della Polizia stradale. Le perquisizioni delle Fiamme gialle hanno interessato, in particolare, gli uffici di un dipartimento del Comune di via Luigi Petroselli (Municipio I) dove sarebbero stati acquisiti degli atti.

LE INDAGINI DELLA PROCURA DI ROMA SU MIRKO PELLEGRINI

Le indagini della Procura di Roma pongono al centro della presunta rete di relazioni dai profili giuridicamente rilevanti l’imprenditore Mirko Pellegrini, secondo le ricostruzioni giornalistiche sulla base delle carte giudiziarie. L’imprenditore avrebbe pagato i pubblici ufficiali per “pilotare” una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade dal valore di 100 milioni di euro. Secondo quanto scrive Repubblica Mirko Pellegrini sarebbe “titolare, in via ufficiosa, di 15 società intestate in gran parte a teste di legno”. Come riporta il quotidiano del gruppo Gedi, nell’inchiesta della GdF ci è finito anche il direttore di una banca di Frascati (la Blu Banca Spa) che avrebbe aperto 170 conti correnti a favore dei prestanome dell’imprenditore, sapendo bene chi fosse il titolare occulto, senza segnalare le operazioni sospette all’Uif di Bankitalia.

LE SOCIETÀ DI MIRKO PELLEGRINI

Anche il Sole 24 ore sottolinea che nella rete di società a cui sarebbe a capo Mirko Pellegrini, romano 46 anni fa e residente a Frascati, ci sono La Fenice srl, Ellepi srl, Cogefen srl, L.D.P Strade srl, Road 95 srls. Tutte aziende che si occupano di costruzioni o di servizi per le costruzioni.

COSA FANNO CINQUE DELLE NUMEROSE SOCIETÀ INTESTATE A MIRKO PELLEGRINI

 La Fenice Srl si occupa di edilizia e restauro (manutenzione, opere impiantistiche, scavi e demolizioni), infrastrutture di mobilità (strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane, barriere stradali e paramassi, sistemi antirumore e segnaletica stradale), verde e arredo urbano (cura e manutenzione del paesaggio, manutenzione e realizzazione del verde) e impianti speciali (acquedotti, oleodotti, impianti di bonifica ed opere strutturali speciali). Tra le ipotesi di reato si configurano turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio ed autoriciclaggio in concorso. Ellepi srl lavora nel settore della sicurezza sul lavoro ed antincendio, medicina del lavoro, igiene alimentare, ambientale ed industriale, fornendo anche corsi di formazione. Cogefen Srl è attiva nell’ambito della costruzione di edifici residenziali e non residenziali. L.D.P Strade srl si occupa di “installazione di segnaletica, oltre che di manutenzione, ripristino e pavimentazione stradale” operando anche per “concessionari di infrastrutture stradali quali SEA S.p.A. e ADR S.p.A. per quanto concerne la manutenzione degli aeroporti internazionali oltre che per amministrazioni pubbliche come regioni, province e comuni”. Infine, Road 95 srl lavora per la costruzione di strade e autostrade. I tre portali delle cinque società menzionate (le altre due, Cofegen Srl e Road 95 srl, non hanno presenza online) non riportano, come succede di solito, un organigramma, uno schema dell’impianto societario con nomi, profili e curriculum dei responsabili.

LE ACCUSE DELLA PROCURA DI ROMA A MIRKO PELLEGRINI

Secondo i pm romani, Mirko Pellegrini – al momento difeso da un avvocato d’ufficio – sarebbe “promotore e organizzatore e capo di una associazione” per delinquere finalizzata “alla commissione di una serie indeterminata di reati – turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio ed autoriciclaggio – tra l’altro volti a perseguire illecitamente contratti d’appalto di lavori di asfaltatura da Roma Capitale e da altri enti pubblici”. L’imprenditore, ipotizzano i magistrati, avrebbe ottenuto commesse anche “attraverso la formazione di falsa documentazione contabile”.

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LA REPLICA DI ANNA D’AGAPITI

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregio direttore,

ho ricevuto mandato dalla Sig.ra Anna D’Agapiti, direttore dell’unica filiale in Frascati del Gruppo Blu Banca spa, di rettificare l’articolo intitolato “Cosa fanno le società di Mirko Pellegrini, al centro delle indagini della Procura di Roma sui fondi per il Giubileo”, apparso sul sito Start Magazine il 13 novembre 2024 e ad oggi ancora raggiungibile: l’articolo riporta e diffonde informazioni non corrette e gravemente lesive della mia assistita Sig.ra Anna D’Agapiti alimentando un clamore mediatico destituito di ogni fondatezza.

In relazione all’articolo nella parte in cui è scritto che “Secondo quanto scrive Repubblica Mirko Pellegrini sarebbe “titolare, in via ufficiosa, di 15 società intestate in gran parte a teste di legno”. Come riporta il quotidiano del gruppo Gedi, nell’inchiesta della GdF ci è finito anche il direttore di una banca di Frascati (la Blu Banca Spa) che avrebbe aperto 170 conti correnti a favore dei prestanome dell’imprenditore, sapendo bene chi fosse il titolare occulto, senza segnalare le operazioni sospette all’Uif di Bankitalia”.

Devo rilevare che la Sig.ra D’Agapiti non conosce il Sig. Mirko Pellegrini, non ha mai aperto conti correnti in suo favore e non è mai stata oggetto di indagini da parte della Procura di Roma: ogni collegamento del direttore della filiale Blu Banca di Frascati alle indagini in corso è pertanto destituito di ogni fondamento.

Distinti saluti,

Avv. Emilia R. Faraglia

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