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Report Aifa Vaccini

Come la Corte dei Conti sfruculia Aifa su Roche e Novartis

Fatti, numeri e dettagli sull'indagine della Corte dei Conti su Aifa. Il caso di due farmaci di Roche e Novartis

Gravi accuse per Aifa. Esponenti del’Agenzia italiana del farmaco avrebbero imposto illegittimamente delle limitazioni alle prescrizione di un farmaco per favorire (economicamente parlando) due multinazionali, le svizzere Roche e Novartis. Questo sarebbe costato all’Italia (e al sistema sanitario nazionale) più di 200 milioni di euro. Andiamo per gradi.

L’INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA

L’indagine su Aifa è stata condotta dai finanzieri del gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sotto la direzione della Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti (Procuratore Regionale Andrea Lupi e Vice Procuratore Generale Massimo Perin).

I FARMACI

Oggetto dell’indagine la condotta di Aifa su due farmaci equivalenti: il Lucentis, un farmaco che serve per curare malattie oculari nelle persone anziane, prodotto da Novartis; e l’Avastin, un farmaco prodotto da Roche, che cura gli stessi sintomi curati dal primo, ma che è molto più economico.

GLI INDAGATI

Sotto accusa ci sono alcuni dirigenti dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, e i membri pro-tempore della Commissione consultiva tecnico scientifica della stessa Agenzia

COSA HA FATTO AIFA

Aifa, fino al 2014, non ha inserito Avastin nell’elenco dei prodotti rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale. Non solo, su Avastin ha imposto  delle «ingiustificate limitazioni» al suo utilizzo fino al 2017, nonostante udi comparativi avessero dimostrato la sostanziale equivalenza terapeutica dei due prodotti.

L’ACCUSA

La condotta di Aifa ha favorito Novartis e, grazie a un accordo con Roche, anche Roche. C’è da sottolineare che i due farmaci equivalenti terapeuticamente  sono stati sviluppati da un laboratorio di Roche, ma Novartis ha la licenza per vendere il Lucentis fuori dagli Stati Uniti.

IL DANNO ERARIALE

Non si tratta solo di favoritismi. La condotta di Aifa è anche responsabile di un danno erariale pari a circa 200 milioni di euro relativo. L’aggravio economico, spiega una nota della Guardia di Finanza, è stato calcolato in base alla differenza di prezzo dei farmaci, tra i 600 e i 730 euro per singola dose, in relazione al numero di trattamenti complessivamente effettuati con il più costoso Lucentis.

60 GIORNI DI TEMPO PER TESI DIFENSIVE

Ora tutte le persone destinatarie del provvedimento, cui all’epoca era rimessa la valutazione, sotto il profilo sia tecnico-scientifico che economico-finanziario, sull’inclusione dei medicinali nella lista di quelli rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale hanno 60 giorni di tempo per fornire le deduzioni difensive ai magistrati della Corte dei Conti.

INDAGINE CON ERRORI?

L’indagine “ha evidenziato degli errori. Bisognerà vedere se sono strumentali e perché sono stati fatti. Ma finalmente si individueranno i veri responsabili della situazione drammatica che stanno vivendo in Italia i pazienti con maculopatia”, ha commentato Matteo Piovella, presidente Soi (Società oftalmologica italiana) all’Adnkronos.

IL PRECEDENTE

In realtà, già nel 2014, l’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si era occupata dei due farmaci condannando Roche e Novartis a pagare 180 milioni di euro per essersi accordate tra loro sugli usi di Lucentis e Avastin. Le due case farmaceutiche, in pratica, avevano definito le patologie per cui dovesse essere consigliato l’uno o l’altro, facendo in modo che le prescrizioni portassero maggiore profitto a entrambe.

I CALCOLI SUI GUADAGNI

“Le condotte delle imprese – spiegava il Garante – trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis: Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech – che ha sviluppato entrambi i farmaci – ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis. Quest’ultima, dal canto suo, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30%”.

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