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Contratto bancari, perché il successo di Esposito (Fisac Cgil) è una sfida per Landini

I bancari lavorano di meno e ringraziano pure Susy Esposito (Fisac Cgil). Toccherà adesso alle altre sigle dell’organizzazione guidata da Maurizio Landini fare altrettanto bene nei vari settori. Il corsivo di Gianluca Zappa

 

Perfino i banchieri hanno riconosciuto al movimento sindacale grande lungimiranza. Quello sottoscritto lo scorso 23 novembre è, in effetti, un contratto collettivo che rappresenta un trionfo per l’intera industria bancaria del Paese. Se i vertici degli istituti di credito hanno portato a casa un accordo che tiene legato il settore, garantendo ai loro dipendenti aumenti economici importanti, che compensano l’inflazione e riconoscono la produttività, i sindacati hanno messo in fila una serie di successi di alto livello. Le nuove regole assicurano maggiori tutele a chi lavora allo sportello e pongono le basi per evitare, in futuro, che le aziende abbiano le mani libere sui loro organici.

Le retribuzioni che cresceranno di 435 euro medi mensili sono senza dubbio il maggior risultato. Ma sarebbe riduttivo circoscrivere il nuovo contratto dei bancari alla questione delle buste paga più generose. Basta pensare alla riduzione dell’orario di lavoro: i bancari hanno ottenuto uno “sconto” di 30 minuti a settimana, a parità di salario, che taglia il totale da 37 ore e mezza a 37 ore secche. Un risultato che è stato possibile grazie alla tenacia e alla caparbietà di Susy Esposito (nella foto). La segretaria generale della Fisac, i bancari della Cgil, è la principale artefice di questa conquista: ci è riuscita perché di fronte al muro alzato dai rappresentanti delle banche e dell’Abi non è arretrata di un centimetro. I bancari, in casa Cgil, fanno dunque da apripista: meno lavoro e stesso stipendio. Toccherà adesso alle altre sigle dell’organizzazione guidata da Maurizio Landini fare altrettanto bene nei vari settori.

La questione è di altissimo valore ed è tenuta sotto i riflettori. Esposito ha scelto, su questo terreno, di andare fino in fondo, ci ha messo la faccia, si è impegnata e ha avuto ragione di crederci. Meriti che le sono stati riconosciuti anche dai segretari generali delle altre organizzazioni sindacali. Non solo. La Fisac, proprio grazie alle indubbie capacità di Esposito, è arrivata alla firma del rinnovo contrattuale con una inedita compattezza. Tanti, fra gli addetti ai lavori, ricordano precedenti negoziati durante i quali i bancari della Cgil si sono divisi, con scontri interni che hanno lacerato l’organizzazione. Il salto di qualità della numero uno della Fisac, dunque, è anche questo: aver restituito credibilità a un sindacato che nel settore può giocare un ruolo importante.

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