Le svalutazioni portano Tim in rosso per 1,4 miliardi di euro nel 2018. E le rettifiche di valore passano dai 2 miliardi annunciati a novembre, a ben 2,6 miliardi di euro.
Questo il punto di partenza dai cui muove il piano strategico 2019-2021 firmato dal nuovo amministratore delegato, Luigi Gubitosi, che manda in soffitta il precedente “DigiTim”, costato il timone del gruppo al predecessore Amos Genish.
Gubitosi punta su taglio del debito, rilancio del business domestico e sulla forte spinta del Brasile.
Sull’attività domestica di Tim, spiega una nota della società, è stata rilevata una svalutazione aggiuntiva rispetto all’autunno di 450 milioni, a cui sono da aggiungere ulteriori 140 milioni di rettifica “sull’avviamento attribuito ad International Wholesale”.
Senza queste partite ed escludendo altri oneri di ristrutturazione, il risultato sarebbe stato esattamente di segno opposto: un utile di 1,4 miliardi.
CAPITOLO RICAVI
I ricavi del 2018, invece, sono in leggero aumento, dello 0,5% escludendo partite straordinarie, a 19,2 miliardi di euro, come da attese dei mercati.
CHE COSA PREVEDE IL PIANO TIM
L’Ebitda è confermato come da risultati preliminari, a 8,1 miliardi, mentre l’indebitamento finanziario netto è stabile a 25,3 miliardi, nonostante i 500 milioni della prima tranche spesa per la costosa asta delle frequenze 5G.
I DETTAGLI DEL PIANO TIM DI GUBITOSI
Nel piano di Gubitosi i ricavi sono visti in calo di meno del 5% nel 2019, mentre sia nel 2020 sia nel 2021 il fatturato di gruppo dovrebbe crescere di meno del 5%. Stesso discorso per l’Ebitda. I ricavi da servizi sul mercato domestico sono attesi in calo entro il 5% nell’arco di piano, con un tentativo di stabilizzazione entro il 2020.
LE PREVISIONI
In Italia sono attesi 3 miliardi di euro di investimenti annui, mentre in Brasile i ricavi sono visti in aumento nell’arco di piano, con un Ebitda margin di almeno il 40% nel 2020.
DOSSIER DEBITO
Ambizioso il target sul debito, con target attorno a 22 miliardi di euro nel 2021 prima delle operazioni non organiche. Quindi escludendo un eventuale scorporo della rete.
L’EFFETTO ILIAD
Tim ha avuto grosse difficoltà nel 2018 per l’ingresso dei francesi di Iliad e le pressioni competitive. I ricavi domestici hanno retto il colpo anche grazie alll’incremento delle linee della fibra (+73% annuo).
L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE
“Gli obiettivi di piano rivelano prospettive non entusiasmanti per il 2019”, ha commentato il Sole 24 Ore: “Ricavi di gruppo organici da servizi in riduzione low single-digit nel 2019, mentre una crescita sempre low single digit è prevista sia nel 2020 che nel 2021. Identica dinamica per l’Ebitda organico di gruppo. Riduzione low single digit per i ricavi da servizi sul mercato domestico nel triennio con obiettivo di stabilizzazione dal 2020. Ebitda organico domestico in calo low-mid single digit quest’anno e in moderata crescita successivamente”.
IL CAPITOLO BRASILE
Ricavi da servizi in crescita per Tim Brasil del 3-5% quest’anno e mid-single digit nei prossimi. Ebitda per la controllata carioca visto in aumento mid-high single digit quest’anno con target di margine almeno del 40% per il prossimo. Previsti 3 miliardi di investimenti all’anno in Italia e 12,5 miliardi di reais in Brasile nel triennio.
TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SUL PIANO DI TIM:
CHE COSA FARA’ GUBITOSI SU RETE, DEBITO, RICAVI, INWIT, PERSIDERA E SPARKLE
I CONTI DI TIM FIRMATI DA GUBITOSI (CHE ROTTAMA IL PIANO GENISH)