Mercoledì la Commissione ha proposto di stanziare 77 milioni di euro dalla riserva agricola per sostenere gli agricoltori dei settori ortofrutticolo e vitivinicolo di Austria, Repubblica ceca e Polonia e i produttori di vino del Portogallo: i primi sono stati danneggiati da “eventi climatici avversi di portata senza precedenti”, ovvero dalle intense gelate primaverili precedute da un periodo di temperature insolitamente miti; mentre i secondi devono far fronte a “gravi perturbazioni del mercato” dovute al calo delle vendite di vino rosso abbinato a un forte aumento della produzione nel 2023.
A QUANTO AMMONTANO GLI AIUTI PROPOSTI DALLA COMMISSIONE
La Commissione – la cui proposta è stata accettata dagli Stati membri dell’Unione europea – ha destinato 10 milioni di euro all’Austria, 15 milioni alla Repubblica ceca, 37 milioni alla Polonia e 15 milioni al Portogallo. Ciascun governo nazionale potrà integrare questo sostegno con fondi propri, fino al 200 per cento.
I DETTAGLI SUGLI AIUTI
Le autorità austriache, cece e polacche distribuiranno gli aiuti direttamente agli agricoltori per compensare le perdite economiche subite dal meteo avverso: dovranno farlo entro il 31 gennaio 2025. Quanto invece al Portogallo, l’accumulo “senza precedenti” di scorte di vino rosso rischia di creare “una crisi prolungata e più ampia”: in questo caso, gli aiuti europei – che andranno distribuiti ai produttori entro il 30 aprile 2025 – serviranno a finanziare la distillazione di una parte delle scorte, in modo da riequilibrare il mercato.
“Per evitare distorsioni della concorrenza”, viene precisato, l’alcol ottenuto dalla distillazione potrà essere utilizzato solo per scopi industriali, come la disinfezione, i farmaci e l’energia.
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IL GRUPPO DI ALTO LIVELLO SUL VINO
La Commissione, inoltre, ha lanciato un Gruppo di alto livello sulla politica vitivinicola che avrà il compito di gestire le problematiche del settore. Il gruppo si riunirà per la prima volta a settembre – parteciperanno anche le associazioni di settore – e si prevede che inizierà a fornire raccomandazioni dall’inizio del 2025.
L’Unione europea è la prima produttrice (con una quota del 60 per cento) e consumatrice (48 per cento) al mondo di vino. La filiera conta tre milioni di lavoratori diretti e indiretti, soprattutto nelle zone rurali, e contribuisce al PIL comunitario con 130 miliardi di euro. Il settore, però, “sta affrontando sfide significative” – spiega la Commissione – a causa del calo a lungo termine dei consumi interni di vino, dei cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e dell’instabilità internazionale che influenza i principali mercati di esportazione. Inoltre, il settore vitivinicolo europeo “deve affrontare condizioni di produzione e raccolti sempre più imprevedibili a causa dei cambiamenti climatici”.