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Come vanno i conti di Tim

Tutti i numeri dei risultati preconsuntivi per l'esercizio 2023 e del quarto trimestre di Tim.

Tim archivia un 2023 con ricavi e margini in crescita, ma aumenta l’indebitamento.

Nel 2023 i ricavi del gruppo tlc guidato da Pietro Labriola (nella foto) sono pari a 16,3 miliardi di euro, in aumento del 3,1% sul 2022. Il margine operativo lordo (Ebitda) si attesta a 6,4 miliardi di euro, in aumento del 5,7% su base annua. Lo ha reso noto la società, il cui Consiglio di amministrazione ha esaminato ieri i dati preconsuntivi al 31 dicembre 2023.

I risultati del quarto trimestre del gruppo “consentono di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2023, centrando, per la prima volta dal 2010, tutte le guidance per il secondo esercizio consecutivo” sottolinea la nota di Tim sul preconsuntivo per il 2023.

Prosegue, inoltre, in linea con le tempistiche comunicate, il piano di delayering del gruppo, ovvero la vendita di NetCo al fondo statunitense Kkr per un massimo di 22 miliardi di euro. L’operazione, osteggiata dal principale azionista di Tim Vivendi, deve passare ancora l’esame dell’Antitrust Ue. “Continuiamo a essere tranquilli sulle tempistiche” ha replicato il ceo Labriola a una domanda su possibili problematiche Antitrust a livello europeo per quanto riguarda lo scorporo della rete nel corso della conference call con gli analisti sul preconsuntivo del 2023.

Allo stesso tempo, il cda di Tim ha approvato la “long list” di candidati presentata dal Presidente Salvatore Rossi, che porterà alla lista di maggioranza per il rinnovo del board, che avverrà in occasione dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2023, nonché la proposta di quest’ultimo di sottoporre al Consiglio ulteriori candidature per il ruolo di Presidente in occasione della riunione nella quale sarà esaminata la cosiddetta “short list”.

In occasione del Capital Market Day del prossimo 7 marzo è prevista la presentazione del nuovo piano industriale 2024-2026.

Tutti i dettagli.

TIM, SEGNO PIÙ PER I RICAVI

Al 31 dicembre 2023 i ricavi totali del gruppo Tim sono aumentati del 3,1% a 16,3 miliardi di euro, in linea con le aspettative degli analisti.

In riferimento al quarto trimestre, i ricavi totali di gruppo sono in crescita dell’1,9% a 4,3 miliardi di euro, rispetto al quarto trimestre 2022, mentre i ricavi da servizi di gruppo aumentano del 3% a 4 miliardi grazie al contributo positivo del Brasile (+8,2%) e del domestico (+1,2%), che torna a crescere dopo 22 trimestri.

La società ha affermato che le vendite di servizi nazionali, che rappresentano la maggior parte dei ricavi totali del gruppo, sono aumentate dell’1,2% su base annua nell’ultimo trimestre, tornando a crescere per la prima volta in più di cinque anni.

COME VANNO LE QUATTRO DIVISIONI DEL GRUPPO

Per quanto riguarda le quattro divisioni del gruppo, Tim Enterprise nei dodici mesi ha registrato ricavi totali e ricavi da servizi in aumento rispettivamente del 4,6% e del 5,1%. In particolare, i ricavi del cloud hanno superato 1 miliardo nell’intero anno con un balzo del 31%.

La NetCo, ovvero la rete fissa che Tim punta a vendere a Krr, ha registrato nei dodici mesi ricavi totali in crescita del 3,7% e ricavi da servizi sostanzialmente piatti (-0,2%). Il roll-out della fibra prosegue in linea con l’obiettivo di raggiungere il 48% di copertura delle unità tecniche immobiliari entro il 2025. Tim Consumer nei dodici mesi registra ricavi totali e da servizi in calo del 4,7% e del 4,2%, anche se con un trend in progressivo miglioramento (ricavi da servizi -3,2% nel quarto trimestre, -3,4% nel terzo, -4,9% nel secondo, -5,6% nel primo).

Per Tim Brasil invece ricavi totali e da servizi in crescita nei dodici mesi rispettivamente del 10,7% e del 10,8% ed Ebitda a +14,7%.

CRESCONO I MARGINI…

Nel 2023 l’Ebitda di gruppo è pari a 6,4 miliardi, in rialzo del 5,7% su anno, con un’incidenza sui ricavi salita al 39,2% dal 38,2% dell’anno precedente, mentre l’ebitda after lease è pari a 5,3 miliardi, in aumento del 6,1%.

Il trend di crescita dell’Ebitda di gruppo prosegue anche nel quarto trimestre attestandosi a 1,6 miliardi di euro (per un aumento del 6,8% rispetto a 1,5 miliardi), con la business unit Domestic in crescita per il terzo trimestre consecutivo (+5,5%) e con Tim Brasil che conferma il proprio solido percorso (+9,5%), indica la nota.

MA CRESCE ANCHE IL DEBITO

Al 31 dicembre 2023 l’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,3 miliardi di euro, in aumento di 300 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, ma in calo di 835 milioni di euro sul trimestre precedente.

Nel 2023 sale leggermente anche l’indebitamento finanziario netto rettificato a 25,66 miliardi di euro, rispetto ai 25,36 miliardi di inizio anno, migliore rispetto ai 25,75 miliardi del consensus degli analisti. La società ha spiegato nella nota che la crescita dell’indebitamento è dovuta all’effetto netto della positiva dinamica operativa a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione finanziaria e fiscale, dei debiti per leasing e del pagamento dei dividendi in Brasile. L’indebitamento finanziario netto contabile a fine 2023 era pari a 25,78 miliardi di euro.

Alla stessa data il margine di liquidità era pari a 8,7 miliardi di euro, cifra che consente una copertura delle passività finanziarie del gruppo in scadenza per i prossimi 24 mesi.

STABILI GLI INVESTIMENTI

Gli investimenti, prosegue la nota, sono risultati pari a 4 miliardi di euro a livello di gruppo (4,08 miliardi nell’esercizio precedente), di cui 3,1 miliardi di euro relativi al business domestico.

FLUSSO DI CASA POSITIVO

Nell’interno 2023 il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow)  è positivo per 2,6 miliardi di euro, rispetto all’assorbimento di cassa di 0,6 miliardi del 2022 scontando in particolare, i pagamenti per l’acquisizione di diritti d’uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni in Italia e in Brasile.

L’Equity Free Cash Flow di Gruppo del 2023 ammonta a +0,8 miliardi di euro, rispetto a +0,6 miliardi di euro nell’esercizio 2022 e l’Equity Free Cash Flow After Lease di Gruppo del 2023, come nell’esercizio 2022, è sostanzialmente nullo.

PROSEGUE IL PIANO DI CONTENIMENTO DEI COSTI

Infine, nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic (‘Piano di Trasformazione’, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale) raggiungendo a fine 2023 il 106% del target incrementale di 800 milioni di euro. La riduzione cumulata nel biennio 2022-2023 è stata pertanto pari a circa 1,1 miliardi di euro.

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